9 luglio 2006. Ero solo un bambino, ma ricordo ogni dettaglio di quella magica serata azzurra. Azzurra come il cielo che quel giorno ricopriva le strade di Riccione, località dove la mia famiglia scelse di passare le vacanze estive. “Non potevo immaginare che avremmo guardato la finale dei Mondiali in questa piazza”, diceva il babbo alla mamma. Poi si girò verso di me e con un tono squillante mi chiese se fossi pronto a passare una giornata indimenticabile. Già papà, avevi proprio ragione, quello spettacolo è rimasto indelebile nella mia memoria. Non dimenticherò mai quei pochi secondi di silenzio assordante precedenti la battuta di quel celebre rigore che Grosso trasformò in un urlo di gioia che mai più nella vita ho udito. La gente intorno a me saltava e correva in ogni dove e io, emulandoli, giravo intorno a mio papà schiamazzando. Quella notte fu probabilmente l’origine della mia passione smisurata per il calcio e, in particolare, per la mia amata Nazionale italiana, che ancora oggi è fonte di gaiezza ogniqualvolta si giochi una partita.  

E ora, a distanza di diversi anni, eccoci di nuovo qui.
Finalmente, dopo quattro mesi di lunga ed esasperante attesa, siamo pronti per tornare a tifare la nostra Nazionale. Quella Nazionale che è capace di ridurre tutte le rivalità esistenti, che è capace di accomodare milioni di famiglie davanti al televisore, che è capace di unire tutte le tifoserie sotto un’unica immensa maglia, quella azzurra. La maglia che ogni bambino, fin dai suoi primi calci al pallone, sogna un giorno di poter indossare e onorare. Il mitico Roberto Baggio disse: “Per me, la maglia della Nazionale ha sempre avuto un valore particolare. Era il sogno più grande che avevo da bambino.”, e noi non possiamo far altro che condividere le sue parole. Anche Antonio Cassano, nel 2010, ha espresso il suo amore e la sua fede nei confronti dei colori azzurri: “La Nazionale è come la mamma: ce n’è una sola”. E per questo va venerata e adorata. 

Italia-Irlanda del Nord è la partita che aprirà le danze per la nostra qualificazione ai Mondiali del 2022 che si terranno in Qatar. Le premesse sono buone, viste le brillanti prestazioni che gli Azzurri ci hanno offerto in questi anni. Infatti, l’ultima sconfitta degli uomini di Mancini risale al 10 settembre 2018, quando il Portogallo vinse 1-0. Da quel momento in poi, l’Italia colleziona un filotto di ventidue partite consecutive imbattuta, nonostante le grandi squadre che si è trovata di fronte. Ciò che è certo, è che il CT e i giocatori non hanno alcuna intenzione di interrompere il trend positivo e quindi scenderanno in campo dando anima e corpo. 

Anima e corpo, grinta e passione, determinazione e carisma, cuore e polmoni. La Nazionale, da sempre, è la famiglia che, per far sognare noi tifosi, spende sul rettangolo verde tutte le forze che ha, non risparmia nemmeno una goccia di sudore, combatte insieme su ogni singolo pallone. E se Gigi Buffon nel 2012 avrebbe barattato 2-3 anni di vita per ritornare a vedere un’Italia orgogliosa della propria Nazionale, gli azzurri devono avere lo stesso spirito guerriero che da sempre accomuna coloro che hanno indossato questa maglia, consci che noi italiani amiamo il tricolore della nostra bandiera e siamo fierissimi di rappresentarla.  

Solamente poche ore ci dividono dal fischio d’inizio dell’arbitro turco Ali Palabıyık. All’Ennio Tardini di Parma, purtroppo privo di tifosi a causa dell’avversario di tutti noi, il Coronavirus, il CT Roberto Mancini non ha intenzione di perdere punti in partenza e decide quindi di schierare un 4-3-3 senza alcun tipo di sorpresa o esperimento. Tra i pali giocherà il nostro gigante buono, Gigio Donnarumma, che si appresta a mantenere inviolata la porta. A difenderlo sarà la linea formata da Florenzi a destra, Emerson a sinistra e le colonne centrali Bonucci e Chiellini, che guideranno la retroguardia con la solita autorevolezza che da anni li contraddistingue. La cabina di regia verrà affidata a Locatelli, data l’assenza dell’infortunato Jorginho, affiancato dalle due mezzali Barella, che probabilmente avrà la meglio su Pellegrini, e Verratti. A guidare l’attacco azzurro ci penserà il solito Ciro Immobile, volenteroso di riscatto dopo le recenti opache prestazioni in campionato. Le fasce offensive saranno assegnate a Berardi a destra, che dovrebbe vincere il ballottaggio con Chiesa, e Insigne a sinistra, entrambi esaltati da una serie di prestazioni sontuose che stanno trascinando le loro rispettive squadre in campionato. In panchina si accomoderanno molti giocatori talentuosi, tra cui il nuovo arrivato Toloi, fresco di nazionalità italiana, pronti a cambiare le sorti del match nel caso in cui ce ne sia la necessità. La formazione azzurra, nelle precedenti gare, ha dimostrato di saper combinare al meglio tradizione e innovazione.
Mi spiego meglio, la squadra garantisce una notevole solidità difensiva, caratteristica che da anni contrassegna la nostra Nazionale, basti pensare che a noi viene etichettato il famosissimo “catenaccio” che consiste in uno stile di gioco arretrato, basato sulla difesa della propria porta e sulle ripartenze letali. Nonostante ciò, sotto la guida del CT Mancini abbiamo sviluppato un gioco che si avvicina alla nuova idea di calcio, il guardiolismo, basata su una fitta rete di passaggi volta ad avere il controllo totale sul match. Dunque, il gioco dell’Italia è un piacevole amalgamarsi di tecnica e tattica che, fino ad ora, difficilmente ha concesso vita facile alle squadre avversarie. A prescindere da questo e dall’11 titolare che darà il via allo spettacolo, ciò che non può mancare alla Nazionale è lo spirito, la tenacia e la voglia di trionfare ancora una volta. Noi tifosi ci aspettiamo una performance impeccabile che riesca a legare la sostanza alla qualità e che dimostri al mondo che l’Italia è tornata a splendere

Italia, hai l’obbligo di splendere. Hai un compito arduo. Devi portarci un po' di luce in un periodo così buio, devi unirci tutti quanti per darci la forza di ripartire, proprio come hai fatto tu dopo la storica disfatta contro la Svezia. Abbiamo bisogno di credere in qualcosa e, per noi tifosi, non esiste nulla di più emozionante che credere nella nostra Nazionale. Abbiamo bisogno di sognare, di ritornare a sognare. Abbiamo bisogno di te, Italia.
Ora armiamoci di birra o coca cola, pop corn o patatine e accomodiamoci sui divani. Stringiamoci con i nostri figli, i nostri fratelli, i nostri genitori, i nostri nonni. Scaldiamo le corde vocali, finalmente è giunta l’ora di intonare nuovamente l’inno di Mameli, con la consueta voglia e determinazione. È ora, L’Italia chiamò