COME FUNZIONA IL VACCINO ASTRAZENECA?
Spiegato in maniera molto sintetica, il vaccino AstraZeneca è un vaccino detto “a vettore virale” che utilizza l’adenovirus come tramite per inserire nelle cellule umane il materiale genetico della proteina Spike, ovvero la proteina che fa in modo che il virus SARS-CoV-2 inneschi l’infezione responsabile di COVID-19. Così facendo, il sistema immunitario è in grado di produrre gli anticorpi contro la proteina Spike e, nel caso in cui il virus contagiasse un individuo, questi anticorpi sarebbero in grado di individuare e bloccare l’infezione. Recenti studi svolti negli Stati Uniti dimostrano che l’efficacia di tale vaccino, dal momento in cui si effettua la somministrazione di entrambe le dosi, si aggira intorno al 79% nel fermare i sintomi ed è addirittura del 100% nell’evitare qualsiasi complicanza grave dovuta all’infezione. Inoltre, non sono stati rilevati preoccupanti effetti collaterali, se non alcuni lievi sintomi che comunque scompaiono nel giro di 48/72 ore.

COME SONO NATE LE PROBLEMATICHE RIGUARDO AL VACCINO?
Lo scorso 11 marzo, l’Aifa (agenzia italiana del farmaco) ha ritirato, in via del tutto precauzionale, il lotto ABV2856 contenente svariate dosi di vaccino della casa farmaceutica AstraZeneca, in quanto sono avvenute tre morti sospette a seguito della somministrazione del siero. Questi casi, però, non sembrano avere alcun nesso tra il decesso e la vaccinazione e perciò Magrini, direttore dell’Aifa, rassicura la popolazione e annuncia che verranno effettuate le autopsie che sveleranno la verità. Dunque, in attesa del verdetto, è stato sospeso il lotto.
La preoccupazione cresce con la divulgazione delle notizie di eventi simili in altre zone d’Europa e con le conseguenti sospensioni delle vaccinazioni con AstraZeneca. In altri Paesi, invece, la campagna vaccinale continua senza intoppi e la presidente della Commissione Europea Von der Leyen comunica che l’Ema (Agenzia Europea del Farmaco) ha avviato indagini accelerate. Il 15 marzo, dopo alcune rassicurazioni avvenute nelle giornate precedenti, Italia, Francia, Germania e Spagna concertano la sospensione del vaccino AstraZeneca per uno o più giorni in via precauzionale, valida finché l’Agenzia Europea del Farmaco non avrà fatto chiarezza sui casi. La preoccupazione è quella che il vaccino sia responsabile, in pochissimi e rarissimi casi, di trombosi venose e di coaguli di sangue pericolosi o addirittura mortali.

COME SI CONCLUDE LA TRAVIATA VICENDA?
Il 18 marzo, l’Ema dà il via libera per quanto concerne i vaccini AstraZeneca, in quanto i benefici sono nettamente superiori ai rischi e non è stato possibile trovare alcun tipo di correlazione tra casi di trombosi e somministrazioni dei sieri. Infatti, su circa 20 milioni di vaccinati, i casi di eventi tromboembolici rari sono solo 25. Dal giorno seguente a questo annuncio, i Paesi hanno riaperto la campagna vaccinale anche alle dosi provenienti dall’agenzia biofarmaceutica anglo-svedese. Infine, gli studi statunitensi sopracitati affermano che il vaccino è assolutamente sicuro. La storia sembra quindi essersi conclusa nel migliore dei modi, ma ovviamente non è così. Vediamo dunque cos’è successo nel mentre a livello globale.

A COSA HA PORTATO LA SOSPENSIONE DI ASTRAZENECA?
Fin qui abbiamo analizzato come si sia usciti da una situazione complicata in poco tempo e con ottimi risultati, ma ora affrontiamo un tema tanto delicato quanto preoccupante: la disinformazione e le fake news.
Fin dal momento in cui il vaccino è stato sospeso, la popolazione ha cominciato ad agitarsi e per giorni non si è parlato d’altro. Coloro i quali avevano già ricevuto la prima dose cominciano ad aver paura delle conseguenze a cui potrebbero andare incontro e le loro famiglie si preoccupano eccessivamente. Tutti questi timori hanno favorito la circolazione di alcune notizie false partite da giornali e individui che hanno sfruttato il momento di scompiglio per attirare numerosi lettori attraverso i titoloni anti-vax. Purtroppo, una parte non trascurabile della popolazione ha creduto a queste informazioni, non svolgendo ricerche più dettagliate e soffermandosi solamente ai titoli in questione. In questo modo, la paura ha preso il sopravvento e i social media sono diventati sede di proteste e denunce ingiustificate contro il vaccino AstraZeneca, alimentando le tesi complottiste dei no-vax e rendendo la situazione più spaventosa del dovuto.
Questo problema, ad oggi, sta diventando sempre più grave, in quanto la maggior parte dei siti di informazione si concentra di più sul titolo accalappia-views piuttosto che sul contenuto dell’articolo e, contemporaneamente, una parte sempre più importante della popolazione si informa in maniera parziale e scorretta, spesso facendo affidamento a fonti di dubbia affidabilità e dando troppo peso a fatti di cronaca completamente insensati. In questo caso la questione è delicatissima, dato che il vaccino AstraZeneca è stato vittima di numerose accuse false che hanno dato il via a un rifiuto collettivo della sua somministrazione e il rischio è che quindi la campagna vaccinale subisca una brusca frenata a discapito di tutta la popolazione. Si aggiunga a ciò il fatto che il processo di vaccinazioni è già lento di suo e si arriva facilmente alla conclusione che queste perdite di tempo non necessarie e del tutto insensate portano alla morte di ulteriori persone che, in attesa del vaccino causa ritardi imprevisti, potrebbero contrarre il virus con conseguenze drammatiche. Questi effetti, nonostante le molteplici rassicurazioni di molte istituzioni e molti centri di studio e analisi che riferiscono l’assenza di un reale pericolo, continuano a manifestarsi e il risultato è un preoccupante ammontare di disdette di vaccinazione che aumentano il rischio e la pericolosità della pandemia. Rimane però la speranza che si riesca ad invertire la rotta e che, ora che AstraZeneca ha ottenuto nuovamente la fiducia delle principali istituzioni sanitarie e farmaceutiche, i cittadini possano riprendere a fare affidamento a tale siero per salvaguardare la propria salute. Infatti, i recenti comunicati stampa di AstraZeneca, basati sull’analisi dei dati scientifici, sembrano poter dare serenità in un momento di incertezza e ciò è essenziale nella lotta al COVID-19.

LA BATTAGLIA PARALLELA CONTRO COVID-19 E DISINFORMAZIONE 
Il caso di AstraZeneca è solamente una delle tante situazioni complicate che abbiamo affrontato dall’inizio della pandemia, ma ancora una volta ha dimostrato come quest’ultima stia evidenziando i problemi sociali sempre più preoccupanti che si stanno sviluppando. Infatti, la disinformazione è una delle principali cause di disordini sociali che ha creato il virus, in quanto la popolazione spesso ha preferito ascoltare le notizie di giornalisti improvvisati e individui che mirano al successo sfruttando le debolezze delle persone piuttosto che dar credito alle fonti ufficiali di informazione nazionali e internazionali, molti hanno dato fiducia a “medici” social senza conoscenze, piuttosto che dar retta alle istituzioni sanitarie più importanti come OMS e CTS, e questo fenomeno è destinato ad aumentare sempre di più grazie alla crescita esponenziale dell’affidamento che si dà alle parole sentite sui social da complottisti affamati di notorietà.
Nonostante tutto, dobbiamo intervenire, seppur nel nostro piccolo, cercando di combattere in primis contro la disinformazione, invitando amici e parenti a informarsi su siti accreditati e a non credere alle fake news.
Dobbiamo continuare a lottare, come stiamo facendo da un anno. L’importante è non arrendersi, non perdere la fiducia nella società, tenere a galla la speranza. Solo così possiamo vincere la battaglia sui due fronti e sconfiggere il COVID-19 e la disinformazione.