IL SOGNO PREMONITORE:
“Ricky svegliati, sono le 7”.
“Ma mamma sono in vacanza, lasciami dormire un altro po’”.
“Ti lascio la maglietta e la sciarpa sul tavolo, non le dimenticare. Vado a lavoro, ci vediamo dopo”.
“Ma come a lavoro, non mi prendere in giro, dove stai andando?”.

Troppo tardi, è già uscita. Ma cosa le sarà saltato in testa? A lavoro durante le vacanze di Pasqua? Lascio passare un altro paio di minuti, ma scosso dallo strambo risveglio non riesco a riprendere sonno. Così, scendo dal letto e vado a prepararmi il caffè; posate sul tavolo trovo una maglia di Barella e una sciarpetta nerazzurra con tanto di stemma tricolore che evidenzia il numero di scudetti vinti, 19.
Mio Dio, calma. Dev'esserci un errore di stampa, sono certo che l'Inter abbia chiuso il campionato in testa alla classifica "solamente" 18 volte. Sorrido tra me e me, ma ancora non comprendo il motivo di ciò che mamma mi ha detto.
Che sia un Pesce d’Aprile in ritardo? Mi appresto a mangiare un cornetto alla nutella e nel frattempo ripasso gli ultimi argomenti per l'interrogazione cui dovrò sottopormi al rientro a scuola. Terminata la solita e ripetitiva routine mattutina che ormai mi accompagna da mesi, prendo il telefono per controllare le notifiche e... aspetta un attimo, ma che cosa sta succedendo? 24 maggio 2021? Non è possibile, sto impazzendo. Lo sapevo io, colpa dello yogurt scaduto della sera prima, lo avevo detto che non ci avrebbe fatto per nulla bene. Se non altro, inizio a capire perché mamma mi abbia lasciato quegli oggetti. Se non erro, il 23 maggio è la data ultima in cui si concluderà la stagione di Serie A 2020/21 e a quanto pare la mia amata Inter è riuscita a trionfare. Forse la situazione non è così terribile come pensassi. Accendo la televisione e condivido lo schermo del mio smartphone. Senza esitare, entro su YouTube e digito: "Luca Mastrangelo". È proprio come immaginavo. Il primo video in cui mi imbatto è: "Inter, siamo tornati a sognare!". È fatta, abbiamo vinto, siamo i campioni d'Italia. Non so come sia possibile, sono andato a letto che era il 2 aprile e mi sono risvegliato il 24 maggio, ma sono troppo entusiasta per rifletterci, ci penserò più tardi. Indosso immediatamente la maglia del mio idolo, comincio a sventolare la sciarpa con foga, infilo il primo paio di scarpe che mi capita a tiro evitando che siano bianconere e...
"Ricky svegliati, è mezzogiorno ormai, pensi di dormire per tutte le vacanze?".
Di nuovo la voce squillante di mia madre. Maledizione. Era un sogno, solo un magnifico ed esaltante sogno. Rimango immobile per qualche secondo con l’intento di ristabilire il corretto ritmo cardiaco e ritrovo il giusto equilibrio interiore, affermando con convinzione che è vero ciò che afferma Ciro Balzano, "ogni sogno ha il suo angolo di realtà". Spero proprio che questo sia un angolo giro e che quindi si avveri tutto. Ma ora, torniamo sul mondo tangibile e analizziamo a dovere la situazione in cui ci troviamo.

L’ANALISI DELLA SITUAZIONE IN CUI SI TROVA L’INTER:
Soltanto undici partite separano l’Inter dal traguardo
. Undici, proprio come gli anni trascorsi dall’ultima coppa alzata dalla Beneamata. Troppi, considerando che in quella stagione Zanetti e compagine compirono una storica impresa denominata Triplete. Da allora, nessun successo per la squadra nerazzurra. La principale causa di questo digiuno prolungato non è di certo un mistero irrisolto, bensì ha un nome e un cognome: Juventus Football Club. La società bianconera, infatti, ha intrapreso una crescita esponenziale invidiabile che ha permesso alla squadra di vincere ben nove scudetti consecutivi. Insomma, la Serie A è stata territorio nemico per troppo tempo ed è arrivato il momento di interrompere quest’egemonia. Il campionato in corso ha tutte le carte in regola per essere proprio quello giusto. All’inizio di quest’anno, i club che avrebbero dovuto rappresentare l’anti-Juve erano Inter e Napoli, ma dopo poche giornate è apparso lampante che le contendenti principali al titolo fossero le due formazioni milanesi. Premesso che nemmeno io avrei mai immaginato un Milan così agguerrito e determinato che potesse addirittura ambire alla vittoria del campionato, devo davvero complimentarmi con i miei cugini... Chapeau! Dopo un inizio di stagione che ha visto la seconda squadra di Milano (non arrabbiatevi amici milanisti, sono di parte) capolista indiscussa, l’Inter è riuscita nel tanto atteso sorpasso e ora sembra essere in rampa di lancio verso il successo finale.
La pausa Nazionali è terminata e ora i giocatori nerazzurri possono tornare a concentrarsi unicamente sul campionato. Le risorse per mister Conte sono davvero tante: in difesa, Kolarov è momentaneamente indisponibile, ma D’Ambrosio va verso la negativizzazione; i recuperi di Sensi, Vidal e Vecino assicurano una copertura totale a centrocampo; sugli esterni, Darmian e Young possono far rifiatare Hakimi e Perisic (quest’ultimo salterà il Bologna per un problema fisico) e, in attacco, Sanchez è pronto a tornare in campo e brillare. Insomma, la Beneamata è senza ombra di dubbio la favorita e non ha certo intenzione di farsi superare proprio a un passo dal traguardo.

PERCHÉ L’INTER È LA FAVORITA:
Antonio Conte
si è rivelato il profilo giusto a cui affidare la gestione della squadra. Il tecnico leccese è stato capace di trasmettere la sua voglia di vincere a tutti i giocatori, tramutandola in caparbietà e spirito di sacrificio. Anche la sua attenzione e dedizione per quanto concerne i casi delicati è stata ottima, vedasi la rinascita di Eriksen, ormai titolarissimo dopo molti mesi difficili trascorsi in panchina. La sua squadra ha lavorato molto sui propri difetti e ha sfruttato al meglio i propri pregi e ora appare invulnerabile sia alle piccole che alle grandi avversarie.
Il gioco della formazione nerazzurra, seppur non spettacolare, è la giusta fusione tra quantità e qualità. La fisicità e la compattezza del 3-5-2 di Conte garantiscono l’equilibrio perfetto tra difesa e attacco. Inoltre, la costruzione dal basso che caratterizza numerose manovre offensive nerazzurre, avvenuta per esempio nel secondo gol segnato nel derby di ritorno, e la capacità di interrompere le trame di gioco degli avversari, rendono l’Inter una squadra in grado di soffrire e ripartire velocemente trafiggendo la retroguardia nemica. Inoltre, come ha detto Fonseca pochi giorni fa, l’Inter si trova a suo agio anche senza la palla tra i piedi e ciò è determinante soprattutto in questo calcio.

La capacità di cambiare stile di gioco in base alla tipologia di partita e la lettura eccellente delle singole fasi di ogni match fanno della Beneamata una formazione insidiosa per qualsiasi avversaria. Non è un caso che negli scontri diretti sia la squadra che ha collezionato più punti tra le prime sette teste di serie e che anche i punti lasciati per strada contro le ultime forze del campionato siano davvero pochi, a differenza delle numerose batoste che Milan e Juventus hanno ricevuto contro formazioni modeste.

Queste sono le motivazioni principali per cui i Nerazzurri sono i favoriti per il successo finale, ma ce ne sarebbero svariate minori che per questioni di scorrevolezza dell’articolo preferisco non elencare. Inoltre, come detto in precedenza, Conte ha sfruttato la pausa delle nazionali per ritrovare alcuni giocatori fermati da acciacchi fisici. È il caso di Lautaro Martinez, Alexis Sanchez e Vidal. Il primo è il titolare al fianco del Gigante Buono, mentre il secondo è l’arma in più di questa squadra. A proposito di Big Rom, molti si son chiesti: “E se l’Inter perdesse Lukaku per infortunio, sarebbe comunque in grado di aggiudicarsi la vittoria?”. Bella domanda, ma spero di non dover mai scoprire la risposta. Ad ogni modo, presumo che una formazione del calibro dell’Internazionale non possa dipendere unicamente dalle prestazioni di un giocatore, anche se sicuramente il belga è uno dei punti di forza del club. Sono convinto che la coppia d’attacco Lautaro-Sanchez possa essere una piacevole sorpresa e che mister Conte sia in grado di forgiare un duo spettacolare e letale, seppur non paragonabile alla LuLa, oramai considerata una delle migliori coppie d’attacco al mondo. Detto ciò, la zona nevralgica dell’Inter Milano è senza ombra di dubbio il centrocampo, che vanta profili eccezionali esplosi definitivamente nel corso della stagione e consacrati ormai da mesi: uno su tutti il mio idolo, Nicolò Barella, definito da un certo Jurgen Klinsmann (forse esagerando, lo ammetto) "il centrocampista più forte di tutta Europa". L’unico interrogativo rimane la gestione societaria molto travagliata, che però in questi ultimi giorni sembra aver trovato dei risvolti rassicuranti e delle soluzioni risolutive. Dunque, l’Inter ora può e deve sognare in grande, proprio come ho fatto io.

Affrontate tutte le tematiche del caso, non resta che goderci questi ultimi due mesi di grande spettacolo. L’auspicio è quello che nel finale di stagione si possa finalmente ritornare anche solo parzialmente nei nostri amati stadi, così da poter supportare dagli spalti la nostra squadra del cuore. Nel frattempo, non ci resta che accomodarci sul divano e armarci del necessario per seguire al meglio la ventinovesima giornata di Serie A, prestando molta attenzione a ciò che si mangia, perché domenica ci aspetta il grande pranzo pasquale, anche se dovremo limitarci ad abbuffarci con un paio di parenti o amici per le restrizioni anti-covid.

Cari tifosi interisti e non, vi ringrazio per la lettura e vi auguro un appassionante finale di stagione all’insegna del divertimento e del buon calcio.
E che vinca il migliore! Io so chi è… e voi?