Cari lettori, innanzitutto mi sembra doveroso da parte mia scusarmi per il ritardo. Questo articolo, infatti, avrei voluto pubblicarlo ieri, in occasione della festa citata nel titolo, ma a causa di problemi scolastici non sono riuscito a portarlo a termine nelle tempistiche previste. Dunque, chiedo venia e spero che siate tanto cortesi da perdonarmi e dedicare qualche minuto alla lettura del pezzo. Non mi dilungo ulteriormente e Vi lascio immergere nel fantastico mondo dei baci.

Il 13 aprile si festeggia l’International Kissing Day, ovvero la Giornata Internazionale del bacio. Sicuramente molti di Voi saranno al corrente della festività dedicata a questo dolce e naturale gesto d’amore, ma in pochi conosceranno la storia che si cela dietro alla festa odierna. Quest’ultima è stata istituita per commemorare un curiosissimo record mondiale: il bacio più lungo del mondo. Una coppia thailandese ha dedicato a tale atto la bellezza di 58 ore, 35 minuti e 58 secondi... una follia! Ma l’amore, da sempre, spinge l’uomo a compiere azioni pazze per dimostrare passione e attaccamento. In alcuni casi, non a una persona. Lo sa bene il mondo del calcio, dato che sono molteplici le effusioni passate alla storia e che difficilmente i tifosi dimenticheranno. “In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto”, direbbe Pablo Neruda. E dunque, andiamo a scoprire quanto è contenuto in quelli più belli e significativi dati nel nostro sport del cuore.

CASILLAS – CARBONERO: Aprirei la narrazione con uno di quei baci teneri e commoventi che rimarranno impressi nei secoli. In questo caso, il portiere Iker Casillas ha appena vinto il Mondiale con la sua Spagna. Arriva il momento dell’intervista e a svolgerla sarà proprio la sua fidanzata Sara. Dopo pochi attimi, il numero uno delle Furie Rosse non resiste alla tentazione e cerca le labbra della compagna, lasciandosi andare a un gesto tanto spassionato quanto emozionante. Perché il calcio è anche questo: gioia incontrollabile, passione e, talvolta, baci rubati! In seguito, si è scoperto il motivo di tale atto: la giornalista è stata spesso accusata di distrarre Casillas a causa della sua presenza a bordocampo. Che sia stata, invece, la motivazione vincente?

PAGLIUCA - PALO: Rimanendo in tema Mondiali, è il caso di viaggiare nel tempo fino a raggiungere il 1994. Era il 17 luglio e al Rose Bowl andava in scena la tanto attesa finale tra Brasile e Italia. Alla mezz’ora del primo tempo, Mauro Silva tenta un debole tiro dal centro-destra, il quale sembra facile preda del portierone azzurro. Ma il goffo intervento di Pagliuca fa prendere al pallone una rocambolesca traiettoria che, fortunatamente per noi, si infrange sul palo. Un sospiro di sollievo fu ciò che acquietò la folla di tifosi italiani, ma per Pagliuca ciò non era sufficiente. Infatti, non appena riappropriatosi della sfera, quest’ultimo si dirige verso il palo e lo bacia con tutta la devozione del caso. Un evento simpatico ai nostri occhi, ma che segnò per sempre la finale di un Mondiale, seppur persa, finendo per trasformarlo nel “Mondiale in cui Pagliuca baciò il palo”.

FLORENZI – PALLONE: Ventitrè anni dopo quel magico appuntamento, la Nazionale Italiana si trova nuovamente protagonista di un bacio celebre: quello di Florenzi al pallone. Sono gli ultimi istanti di Svezia-Italia e il passivo è di 0-0; gli Azzurri hanno il disperato bisogno di una rete per qualificarsi ai Mondiali del 2018. La sfera termina in corner e il terzino ex Roma si appresta a battere il calcio piazzato, ma gli attimi che precedono la battuta rimangono nei ricordi di ogni tifoso italiano: Florenzi si accascia e bacia il pallone, nella speranza di convincerlo a varcare quella dannata linea bianca difesa da Olsen. Purtroppo il goal non arrivò, ma il commovente gesto rappresenterà per le generazioni future il momento in cui l’Italia ha toccato il punto più basso della sua storia.

FLORENZI – NONNA: Se lo scorso racconto rimembra un triste momento per Florenzi, questo che mi appresto a narrarVi racchiude tutto l’amore di un nipote nei confronti della sua amata nonna. L’appena citata non ha mai seguito una partita del terzino italiano, ma nel giorno in cui si accinge per la prima volta a sedere sulle tribune dell’Olimpico, suo nipote non la delude e segna un goal. L’esultanza del 24 rimarrà negli Annali del calcio: esce dal campo, scavalca i tabelloni pubblicitari e si fionda sugli spalti, dove una commossa Aurora lo sta aspettando. Dopo essersi fatto largo tra gli spettatori presenti, Alessandro raggiunge la nonna, l’abbraccia e la bacia con le poche forze rimaste. Ovviamente, la signora non riesce a contenere la gioia e si lascia andare a un tenero e lunghissimo pianto. "Lei non era mai venuta allo stadio. Dopo la partita in nazionale mi ha chiesto perché mi fossi mangiato quel gol, dicendomi che sarebbe venuta all'Olimpico e che io avrei segnato. Così le ho promesso che se avessi fatto gol, sarei corso da lei". Promessa mantenuta.

RONALDO – DYBALA: Rimaniamo in Serie A, ma spostiamoci tra le fila bianconere. In uno Juventus-Parma di un anno fa, Dybala serve Cr7 con un assist al bacio e il portoghese concretizza, portando il risultato sul definitivo 2-1. Un goal che vale non solo la partita, ma anche la testa della classifica, dunque l’esultanza è assai vivace. L’irrefrenabile entusiasmo dei due gioielli juventini termina con l’asso ex Madrid che si avvicina alla Joya e si lascia andare a un vigoroso abbraccio e a un bacio che, causa l’eccessiva foga del momento, finisce sulle labbra dell’argentino. Il fotogramma, ovviamente, finisce immediatamente su tutti i social e la stampa lo definisce il bacio che vale il campionato. I retroscenisti più affamati di pettegolezzi raccontano l’evento come una storia d’amore segreta, ma il video non lascia spazio a interpretazioni: si tratta semplicemente di un fortuito incrocio dovuto all’esuberanza dei due. Resta il fatto che le stelle del club bianconero hanno regalato agli appassionati uno di quei baci indimenticabili.

DONNARUMMA – MAGLIETTA: Uno dei baci più discussi del momento è quello di Gigio Donnarumma alla maglietta del Milan. Sono trascorsi cinque anni dalla prima telenovela tra il portiere e il club per il rinnovo del contratto, ma oggi siamo nuovamente al punto di partenza. Mino Raiola, l’agente del giovane azzurro, chiede una cifra altissima per il proprio assistito, assolutamente fuori portata per il portafogli dei rossoneri. Nel frattempo, però, non sono mancate le dimostrazioni d’amore di Gigio mei confronti della società che lo ha lanciato nel calcio che conta, come per esempio il celebre bacio alla maglietta dato in Milan-Juventus. Questo è il principale motivo che ha scatenato l’ira di Billy Costacurta, il quale accusa Donnarumma di poca coerenza: “Baciano la maglia e poi sono lì a contrattare. Baci la maglia perché? Servirebbero più dimostrazioni concrete. Ma forse sono io che la penso all’antica...”. No Billy, noi siamo con te. Tutti gli appassionati sanno quanto vale uno di questi gesti d’amore, ma solo se sono accompagnati dal sentimento reale. E il prossimo bacio alla maglietta di cui parlerò, è senza dubbio uno di questi.

ZANETTI – MAGLIETTA: Perdonatemi, ma non potevo permettermi di non inserire almeno un nerazzurro in questa speciale cerimonia. Chi altrimenti, se non il mio capitano Javier Zanetti? Con la maglia dell’Inter tatuata sulla pelle ne ha passate di tutti i colori, ma i colori del suo unico amore non li ha mai cambiati. È vero, la storia più appassionante per noi tifosi interisti contemporanei ha vissuto un inizio assai travagliato, una sorta di odi et amo che però è sbocciato in una passione smisurata durata per più di vent’anni, perché si sa, amor vincit omnia. E i suoi baci alla maglietta hanno un valore inestimabile, proprio perché conditi di tutta la devozione possibile e immaginabile. Prenda esempio Gigione, se vuole rimanere un roseo ricordo nel cuore e nella memoria dei nostri cugini.

CIVELLI - IBRAHIMOVICA proposito di cugini rossoneri, è inevitabile rammentare il bacio ricevuto dal loro Re, Zlatan. Nell’aprile del 2013, lo svedese militava in Ligue One, al Psg. E certamente non si sarebbe mai aspettato di vivere un simile episodio. Renato Civelli, difensore del Nizza, ha l’arduo compito di limitare le iniziative offensive del fuoriclasse avversario, ma opta per un simpatico stratagemma che, nelle sue idee, avrebbe dovuto disorientare l’attaccante. Avvicinatosi il necessario a Ibrahimovic, l’argentino prova ad addolcirlo posando le sue labbra sul collo del gigante svedese. Un bacio che sa tanto di provocazione. E Ibra, lo sappiamo, ama tale tipo di sfide. Infatti, non si fa attendere troppo e sigla uno dei goal che contribuiranno alla vittoria parigina per 3-0. Insomma, il discutibile gesto non ha affatto dato i frutti desiderati dal difendente, anzi! Dunque, cari difensori, se state leggendo questo articolo e siete costretti a proteggere la vostra squadra dagli attacchi di Zlatan, vi consiglio di non azzardarvi a tentare qualsiasi tipo di effusione con lui. Il Re Leone non sembra apprezzare i baci!

MARADONA – MAGLIETTA: Questa volta è necessario uno sforzo mentale da parte Vostra. Distacchiamoci un attimo dalla realtà contemporanea e facciamo un rapido excursus temporale verso il 1986. Sapete già tutti a cosa mi riferisco. 22 giugno, quarti di finale dei Mondiali in Messico. L’Argentina sfida l’Inghilterra in una memorabile partita vinta per 2-1 da Maradona e compagni. Il protagonista del match è proprio il Diez dell’Albiceleste, che segna due goal leggendari. Il primo consiste in una corsa inarrestabile con tanto di slalom gigante degno dei migliori sciatori della storia, conclusosi con l’appoggio del pallone in rete. Sono certo che, come me, questa narrazione la stiate leggendo con la mente proiettata in campo, dove i suoi dribbling memorabili si fondono alla perfezione con la storica telecronaca dell’incredulo Victor Hugo Morales, il quale perde completamente la testa e, quasi commosso, commenta la rete attribuendole il titolo di “goal del secolo”; a distanza di anni, solo Messi è stato capace di replicare una simile azione. Il secondo goal non è altrettanto spettacolare, ma è sicuramente unico nel suo genere. Vedendosi superato dal pallone, Maradona allunga il braccio e realizza di mano il 2-1, convalidato dal direttore di gara. Negli anni a seguire, il dio del calcio afferma di non aver compiuto tale gesto volontariamente e perciò rimarrà nella storia come “la mano de dios”. Al termine del match, Maradona si lascia andare ad uno spassionato bacio alla maglietta che, col senno di poi, ha portato assai bene. Infatti, quell’anno la sua Argentina ha aggiunto alla bacheca la Coppa del Mondo '86.

CANNAVARO – COPPA DEL MONDO: Lo so, sono consapevole che ciascheduno stesse aspettando solamente questo aneddoto. La ciliegina sulla torta, come si suol dire. Da buon tifoso italiano, mi sono sentito in dovere di lasciare per ultimo il bacio che tutti noi amiamo di più. Un gesto che racchiude l’amore di un’intera nazione. Perché si sa, i baci sono la più grande forza capace di unire due anime. O, in questo caso, le anime di una popolazione. Una popolazione che oggi più che mai, in una situazione triste e solitaria come quella costretta dal COVID-19, ha la necessità di scambiarsi gesti di benevolenza. E di vivere un’altra Notte Magica. Proprio come quel 9 luglio 2006. Al termine di un combattutissimo match, valevole la vittoria del Mondiale, l’Italia sconfigge la Francia ai calci di rigore. E se alcuni di Voi non erano ancora al corrente della celebre telecronaca di Morales, ritengo indispensabile che tutti rammentino, parola per parola, il commovente prologo di Fabio Caressa e Beppe Bergomi al termine della lotteria dei rigori. Dopo alcuni attimi di silenzio assoluto, la sfera calciata da Grosso gonfia la rete di Berlino e fa esplodere di gioia tutti gli italiani, tra cui i due telecronisti che, con la poca voce rimasta, gioiscono ed esclamano: “Gooal, gooal. E allora diciamolo tutti insieme, tutti insieme, quattro volte: siamo Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo. Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene, vogliamoci tanto bene, perché abbiamo vinto; abbiamo vinto tutti stasera, abbiamo vinto tutti, abbiamo vinto tutti, abbiamo vinto tutti... Abbiamo vinto tutti”. Che dire, da pelle d’oca, anche dopo quindici eterni anni. E quel Mondiale si è concluso con il più bello dei baci, quello più importante di sempre: Cannavaro riceve la Coppa del Mondo, la alza al cielo e la bacia a nome di tutti noi, con tutta la passione e l’amore di un intero popolo azzurro.

Quanto ci mancano quei momenti, quanto ci mancano quei baci... Mai come quest’anno gli italiani sentono il bisogno di convivialità e unione, di vicinanza e affetto. E allora, nella giornata mondiale dedicata ai baci, approfittiamone e rubiamone uno ai nostri cari, ovviamente nel rispetto delle norme.

E dateli quei baci, che il mondo muore senza l’amore. Chiamatevi per nome e non lasciatevi andare più, prima che sia troppo tardi. Non sognateli solamente, dateli, e anche il cielo vi sarà grato per l’eternità. Perché siete ancora vivi.” Carlo Molinari.

E ricordate, un bacio dato non è mai perduto...