La Roma vince in rimonta contro la Salernitana e ottiene tre punti preziosi in chiave Champions.
La partita e' stata un vera battaglia, con i granata che nel primo tempo hanno preso le redini del gioco riuscendo ad irretire il gioco giallorosso.
Il primo tempo non e' stato spumeggiante, con poche occasioni da goal, e a parte la splendida punizione di Radovanovic del vantaggio la Salernitana si segnala solo per il mancato 2 a 0 di Kastanos.
Mourinho si affida a Mkhitaryan e Felix (inspiegabilmente preferito a Zaniolo) in appoggio ad Abraham mentre Nicola punta sulla collaudata coppia Djuric-Ribery.
Il caso Zaniolo, ormai, comincia ad essere rilevante e merita sicuramente di essere approfondito a fine partita.
Forse il portoghese ritiene il ragazzo troppo sicuro di far subito parte degli undici iniziali senza che riesca a fare davvero la differenza. Questa pero' e' solo un ipotesi visto che alcuni rumors affermano di battibecchi tra i due in allenamento.

Tornando al match, i capitolini sembrano troppo stanchi già dai primi minuti, probabilmente a causa della partita col Bodo, e decidono di partire subito forte, per poi calare ed avere grosse difficoltà' nelle ripartenze a causa di varie imprecisioni.
L'armeno (Mkhitaryan) e' quello più' in palla dei giallorossi e già' nel primo tempo prova due volte la conclusione in porta da fuori area ma con poca fortuna.

Una piccola parentesi sull'arbitraggio. Molti si reputano scontenti dell'arbitro Manuel Volpi che non concede due rigori. Il primo per un fallo di Ibanez su Djuric mentre il secondo per una spinta di Obi su Mkhitaryan. Insomma sembra che abbia arbitrato un po' troppo all'inglese.
L'ultimo errore di giornata sembra essere il fallo di Gyomber su Felix che arriva addirittura a togliere con l'aiuto del Var.
Alla fine sembra proprio una giornata da dimenticare per il fischietto della sezione di Arezzo.
Comunque, una volta in vantaggio, la Salernitana si accontenta di giocare di rimessa bloccando le certo non irresistibili folate offensive dei giallorossi.

Terminato il primo tempo in svantaggio, Mourinho decide di cambiare tutto buttando nella mischia Zaniolo e passando ad un 4-2-3-1 molto offensivo. Basti pensare che Elshaarawy si trovava a fare il terzino sinistro.
Con questo assetto sembra che la difesa a cinque ospite cominci a scricchiolare quando Abraham ha suoi piedi la palla del pareggio ma spreca.
Successivamente saranno Felix (colpo di testa) e Zaniolo ad avere le occasioni più' clamorose ma la porta granata sembra stregata.
L'unica colpa che si può dare a Nicola e' il fatto che la sua squadra si e' chiusa a riccio negli ultimi venti minuti, pensando unicamente a difendere il vantaggio, non producendo più' gioco e non riuscendo a ripartire in contropiede. Si sa che alla lunga nel calcio queste scelte si pagano.
Più passano i minuti, più il pressing della Roma aumenta nel secondo tempo ed il passaggio al 4-3-3 aumenta ancora di più' il carico offensivo.
Come ho già' detto pero' e' la Salernitana ad avere il colpo del KO, ma Kastanos spara su Rui Patricio ed il risultato rimane aperto.
Al trentaseiesimo minuto sarà' Carles Perez ( giocatore bistrattato per tutta la stagione immeritatamente) a tirar fuori il coniglio dal cilindro con un perfetto tiro da fuori.
Al trentanovesimo la beffa per i granata diventa realtà: Smalling colpisce di testa su imbeccata di Veretout.
Nel finale succede di tutto con Zaniolo che si divora il tre a uno mentre Ederson sciupa l'occasione per poter agguantare il pareggio.

Ancora una volta la tattica di Mourinho, di gettare più attaccanti possibile dentro una volta in svantaggio, funziona.
Il problema e' che troppo spesso quest'anno i giallorossi si sono trovati sotto di un goal ed hanno dovuto rincorrere per il resto della partita. Forse, a volte, i giocatori entrano in campo troppo sicuri di loro stessi. Tuttavia Mourinho riesce sempre a risolvere la situazione gettando nella mischia più attaccanti possibile e ribaltando il risultato.
Viene da sconfessare Wilson Mizner che affermava che il gioco d'azzardo e' il miglior modo per ottenere nulla da qualcosa.