La Roma riesce a superare l'Atalanta grazie ad una fiammata di Abraham.
C'è da dire che la partita non e' stata entusiasmante e si e' caratterizzata soprattutto per i tanti falli commessi a centrocampo.

Si e' visto, fin da subito, che entrambe le squadre volevano vincere, vista la posta in palio (cioè la possibilità di avvicinarsi alla zona Champions).
L'Atalanta ha tenuto di più il pallone durante l'arco del match, ma sono i giallorossi ad aver cercato di rendersi più' pericolosi, andando al tiro il doppio delle volte dei loro avversari.
La vittoria dei capitolini e' il minimo che ci si potesse aspettare visto che i nerazzurri sono in fase calante da diverse settimane e sono costretti a giocare senza un centravanti vero per assenze nella loro rosa.
Mi aspettavo che questa volta Mourinho riproponesse il 3-5-1-1 abbottonatissimo dell'andata, vittorioso all'Aletti Azzurri d'Italia, invece, con mia sorpresa, decide di continuare con il modulo delle ultime uscite, il 3-4-2-1.
Una scelta rischiosa che pero' alla fine ha pagato. Gia' dalle prime battute si e' visto che il portoghese si e' concentrato sulla fase difensiva in settimana lasciando agli orobici il pallino del gioco.
Tutti i contropiedi dei giallorossi sono stati impeccabili ed ogni volta che si arrivava in area avversaria si generava un azione pericolosa.

Tutta la difesa merita un encomio, in particolare Mancini e Karsdorp. Il primo, attento in fase difensiva ma pronto a rendersi pericoloso sui calci d'angolo, mentre il secondo letale con le sue sgroppate sulla fascia destra (da una sua azione nasce lo sviluppo che porta al goal).
Cio' che può essere migliorato e' sicuramente il coinvolgimento di Abraham nella fase offensiva.
L'inglese e' sembrato il Trezeguet della Juve di Capello. Sempre poco chiamato in causa nella fase offensiva ma poi, da un suo colpo, portava la partita sui binari della vittoria.
Per una squadra che mira alla qualificazione Champions e' necessario avere un attaccante che tiri in porta più volte nel corso di una partita e non essere sempre lasciato ai margini.
Mourinho dovrà lavorare su questo in settimana.
Tornando alla partita, pronti via, Mancini si rende pericoloso di testa ma Musso si fa' trovare pronto.
Successivamente sarà Zaniolo a provarci ma avrà poca fortuna.

Arrivati al trentaduesimo, finalmente arriva il goal dei giallorossi. L'azione nasce da Karsdorp che lancia lungo per Zaniolo, che stoppando in maniera pregevole, chiama in causa Abraham, che sbarazzandosi di Demiral, trafigge Musso. Raramente ho visto il difensore turco in difficoltà' questa stagione come in questa partita.
La ripresa si apre con un costante possesso palla dell'Atalanta che, punta nell'orgoglio, prova a buttarsi in avanti ma più' di un tiro di Freuler, ed un altro di Malinovsky, non riesce a produrre.
Verso il termine della partita, questa volta a differenza delle altre, si e' avuta davvero la sensazione che il muro romanista potesse reggere fino alla fine, visto come si e' comportato per tutta la gara.
Quando i nerazzurri capiscono ormai di non poter più raggiungere il pareggio, si fanno prendere dal nervosismo e prova di questo e' l'espulsione di De Roon.
L'espulsione di Mkhitaryan servirà' solo per il tabellino.
Pur non facendo stropicciare gli occhi Mourinho porta a casa una vittoria che serve come l'aria per tornare in corsa Champions e raggiungere questo traguardo che e' l'unico che ci e' rimasto.
E dico questo con grande delusione...