Partendo dal presupposto che secondo me il goal di Zaniolo fosse regolare, non ci si può attaccare alle magie di un singolo giocatore per vincere una partita.

Roma-Genoa e' stata una bella partita, combattuta da una parte e dall'altra. Chi pensava che il Genoa venisse a Roma a fare barricate sarà' rimasto sorpreso. Complimenti alla strategia del suo allenatore e come hanno tenuto il campo.
La Roma si e' giocata la partita a viso aperto, non trovando pero' mai la rete del vantaggio.
Le azioni offensive dei giallorossi sembravano più frutto dell'improvvisazione che di una manovra studiata in allenamento.
Gia' al tredicesimo i rossublu' si rendono pericolosi con un colpo di testa di Ekuban che aveva fatto gridare lo stadio al goal. Rui Patricio si fa' trovare pronto.
L'azione piu' interessante dei capitolini arriva solo al quarantesimo con un azione personale di Zaniolo che libera Sergio Oliveira sulla sinistra ma il portoghese spara fuori alla sinistra del palo.

Nella ripresa, pronti via, arriva il colpo di testa di Smalling che pero' termina alto. Sicuramente Mourinho deve aver suonato la carica nello spogliatoio avendo visto la squadra troppo imballata dal pressing offensivo degli avversari.
Zaniolo ed Afena-Gyan saranno poi i giocatori che si faranno vedere di più' dalle parti di Sirigu ma le loro conclusioni risulteranno tutte imprecise.
Tuttavia la palla goal più clamorosa l'avrà' Abraham che, al ventesimo, conclude a botta sicura ma il norvegese Ostigard respinge in angolo.
Sempre il norvegese si renderà protagonista al ventiquattresimo, questa volta in negativo pero', per una trattenuta clamorosa ai danni di Afena-Gyan. Rosso diretto e giusto.
L'espulsione infiamma i giallorossi nel cercare di portare a casa una vittoria contro un avversario ridotto in dieci.
Il goal annullato a Zaniolo nel finale incattivisce ancora di più' la partita dando ai capitolini, ancora una volta, la sensazione dell'ennesima occasione persa.
Zaniolo verrà espulso per aver chiesto ad Abisso, ripetutamente e con rabbia, che cosa avesse visto per annullare il goal.
Il goal era valido, ma una squadra come la Roma non si può attaccare a questi episodi per vincere una partita contro un avversario più debole.
Come ho già' detto, gli uomini di Mourinho, in questo match, hanno mostrato solo la grinta ed uno sviluppo offensivo troppo confusionario ed approssimativo per poter essere efficace.
Il talismano Afena-Gyan, questa volta, non si e' rivelato miracoloso come all'andata. Ormai sono troppe le partite in cui il giocatore di colore non si e' dimostrato decisivo e questo porta a pensare che sia stato troppo sopravvalutato e che i due goal, proprio contro i rossoblu', siano stati frutto della fortuna.
Arrivati a questo punto, bisogna dire che i punti persi contro le piccole (e non solo) sono stati troppi e la società, a fine stagione, dovrà meditare seriamente sul portoghese.
Fonseca, fino ad ora aveva fatto molti più punti, e non bisogna aggrapparsi ad alibi del tipo che il mister e' nuovo e bisogna dargli tempo di lavorare.
A Trigoria bisogna guardarsi in faccia e capire che l'ex Real Madrid ed Inter non e' più l'allenatore di una volta e che e' nel pieno del viale del Tramonto.
Perseverare su una scelta sbagliata denoterebbe poca umiltà ed autocritica invece di ammettere pubblicamente di essersi sbagliati.

Per inciso, non riesco ancora a capire come mai una parte della tifoseria romana continui ad inneggiare al mister visti i risultati scadenti.
Grandi riflessione spettano alla società' a giugno e ricordate Friedkin che sbagliare e' umano ma perseverare e'...