La Roma perde contro l'Inter, in una partita dove avrebbe potuto giocarsela di più' se il proprio allenatore avesse schierato una formazione meno difensiva. Mourinho, dopo le batoste rimediate contro i nerazzurri (specialmente l'anno scorso quando dopo mezz'ora già' perdevamo 3 a 0 a Milano e sempre con formazioni molto offensive) decide di schierare una formazione che risulta troppo a trazione posteriore. Mettere Pellegrini alle spalle di Belotti riesce solo a rendere il centravanti sempre più' isolato e di conseguenza i giallorossi non riescono a rendersi pericolosi come vorrebbero.
Tuttavia i capitolini partono bene già' dai primi minuti con Zalewski che passa proprio al capitano romanista che pero' spreca calciando alto. Sempre l'ex Sassuolo, dal limite, prova un bel tiro ma Onana risponde presente con una smanacciata in calcio d'angolo. La squadra di Milano sembra spaventata dalla verve degli avversari e si fa' viva dalle parti di Rui Patricio solo al 28 esimo con un tiro centrale di Calhanoglu. Purtroppo il vantaggio interista arriva alla mezz'ora,con la classica azione dei nerazzurri che abbiamo visto spesso in questa stagione (cross da fascia a fascia opposta). Dumfries fugge sulla destra e serve Di Marco che si trova completamente al suo lato contrapposto, liberissimo di battere a rete. Lo svantaggio ha il merito di svegliare i giallorossi che hanno una grossa occasione con Zalewski alla fine del primo tempo ma il ragazzo polacco cestina calciando addosso ad Onana.

La ripresa si riapre come si era concluso il primo tempo. Inter a far girare la palla e Roma a ripartire in contropiede. Al 57 esimo, ancora una volta, il portiere nerazzurro e' chiamato in causa sul destro di Ibanez. Fino ad ora, c'è' da dire, che i capitolini sono apparsi, per carità',volenterosi ma i pochi tiri in porta sono arrivati con calci dalla distanza. Questo e' motivo di riflessione. Contro le grandi squadre facciamo fatica a far girare il pallone e creare occasioni. E' un dato di fatto. Comunque,tornando al match,al 74 esimo Lukaku chiude la pratica dopo un erroraccio non solo di Ibanez ma anche di tutta la retroguardia giallorossa. Mourinho compreso. Ora va' sempre più' di moda giocare con difese a tre molto alte che purtroppo lasciano moltissimi spazi agli attaccanti avversari. Non so' se chiamarla un evoluzione od involuzione del calcio moderno. Prendere goal cosi' e' veramente imbarazzante e reputo il portoghese il principale responsabile. Non sempre le mode sono la scelta giusta.
L'inter ha addirittura, dopo, la palla del tre a zero con un incursione personale di Brozovic che pero' calcia troppo centrale. Al 87 esimo il toro Lautaro (poco visto fino a quel momento) colpisce la traversa.l'occasione più' grande di tutta la partita i capitolini ce l'hanno al'88 esimo con CAMARA che, salissimo davanti alla porta, calcia alto. Nel recupero,Pellegrini, nettamente il migliore dei padroni di casa cerca il goal della bandiera su punizione ma il pallone esce a lato.

Sconfitta che sicuramente non stravolge i nostri piani (anche perché' spesso messa in preventivo) ma che lascia molte perplessità' sulla preparazione di questo tipo di partite del portoghese.
Squadra schierata troppo rinunciataria. In serie A questi tipi di atteggiamenti si pagano sempre. Al fischio finale rimane solo l'amaro in bocca per il pensiero che, magari, aversela giocata con due vere punte di ruolo avrebbe presentato tutto un'altra tipo di match.