Il terzo episodio di Squid Game Serie A ha visto ripescare uno dei vecchi protagonisti. La Juventus non è tornata in gioco ma ha avuto un importante ruolo da Guest Star che l'ha vista svestire i panni della Vecchia Signora ed indossare quelli di Michael Myers, personaggio fittizio protagonista della saga di Hallowen. Andremo ad approfondire più avanti questo discorso.
Si prospettava un tredicesimo turno "caliente" e le attese non sono state affatto deluse. Ricordiamo le cinque concorrenti rimaste in gara: Napoli, Milan, Inter, Atalanta e Lazio ed andiamo a vedere come sono andate le cose.

INTER-NAPOLI
Era quasi una partita da dentro o fuori per i ragazzi di Simone Inzaghi che hanno avuto la bravura di non crollare emotivamente dopo la rete di Zielinski. Anzi è stato quello il colpo che ha fatto tirare fuori il veleno alla squadra interista capace prima di pareggiare, con un freddissimo Cahlanoglu dal dischetto, e poi di operare un doppio allungo con Perisic (uno dei migliori) e Lautaro. Il furore agonistico del Napoli ha perso un pò di vigore con l'uscita dal campo, per infortunio, di Osimhen salvo poi ripalesarsi nel finale prima con il sussulto di Mertens che riapriva i giochi e poi con il colpo di testa di Mario Rui. Proprio lui, il meno adatto a questo tipo di giocata che ha comunque trovato l'impatto con la sfera esaltando la reattività di Handanovic che ha preservato la vittoria nerazzurra portando la sua squadra a meno 4.

MILAN
Contro la Fiorentina è stato semplicemente un partitone. Uno di quei match che ti riconciliano con il gioco del calcio, quello moderno a volte troppo tattico e noioso. Schemi saltati, errori individuali, giocate, accellerazioni improvvise e soprattutto gol tanti gol. Il Milan ha ritrovato il miglior Ibra ma anche fatto i conti con un Tatarusanu tornato umano, dopo la prestazione eroica nel derby della Madonnina, ed una Fiorentina cinica e spietata trascinata dal suo bomber Vlahovic oggetto del desiderio nel mercato di gennaio che farebbe comodo a chiunque.

ATALANTA
La Dea aveva iniziato questo campionato con il freno a mano tirato. Poi la sconfitta, pesante con il Milan, ha avuto quasi un effetto terapeutico facendo scattare una molla, una reazione d'orgoglio che ha portato l'Atalanta a raccogliere sei risultati utili consecutivi. L'ultimo contro il malcapitato Spezia di Thiago Motta, allievo del Gasp che ha provato a giocarsi le sue chance a viso aperto. E quasi per dimostrare la loro manifesta superiorità, i nerrazzurri si sono concessi una partenza ad handicap andando sotto di un gol per mano di Mbala Nzola, il numero 18 dello Spezia che si è ricordato che di mestiere fa l'attaccante. Quel sussulto ha scosso la Dea che ha messo in moto le serpentine di Zappacosta, lo strapotere fisico di Zapata, gli inserimenti di Pasalic, la rabbia di chi è stato costretto ad osservare gran parte del match dalla panchina, come Malinovsky e Muriel. Troppo, anche per una squadra coraggiosa come si sta dimostrando lo Spezia di Thiago Motta che torna a casa con una manita, ma può farlo a testa alta. Gli orobici dal canto loro approfittano del contemporaneo scivolone delle prime due della classe ed accorciano a sette lunghezze rilanciando le proprie ambizioni. Ambizioni che saranno messe alla prova nel prossimo turno e dall'appuntamento con la Guest Star di questi episodi: la Juventus nelle vesti di Michael Myers.

LAZIO VS JUVENTUS(Michael Myers) 
Perchè Michael Myers direte!?
Prima di tutto è bene intrufolare qualche personaggio per dare suspense quando un racconto o una serie rischiano di diventare monotoni. E poi perchè le caratteristiche della Juve ammirata negli ultimi tempi sembrano calzare a pennello con questo personaggio. Una squadra schizofrenica, data più volte per morta ma che ritorna dall'ombra per portarsi all'inferno le altre sorelle. In questo caso a farne le spese è stata la Lazio dell'ex Maurizio Sarri. Due rivincite in una per i bianconeri, che non solo tolgono fuori dai giochi la squadra capitolina, ma mettono a nudo tutti i limiti di Sarri. Quest'ultimo forse da questa sconfitta e da questa esperienza nella Capitale uscirà un pochino ridimensionato. Perchè se alla Juve i suoi demeriti venivano mascherati dall'alibi Ronaldo, all'ombra del Colosseo ancora non si sono neppure palesati schemi e meccanismi che lo avevano reso l'uomo dei record a Napoli. Con questo non voglio insinuare che Sarri sia un allenatore scarso, ci mancherebbe, ma che forse in quell'esperienza napoletana abbia giovato anche del lavoro di chi l'ha preceduto. La doppietta dal dischetto di Bonucci ha fatto calare il sipario anche sulla Lazio. Restano quattro squadre in corsa sempre che la Juventus non abbia in piano un altro sacrificio nella prossima giornata.
La saga continua...