Quando si inizia una serie è sempre difficile trovare un seguito che possa coinvolgere quanto la prima puntata. Originalità, fantasia e freschezza sono ingredienti che non possono mancare per dare seguito ad una edizione di successo, senza cadere nel tranello di risultare scontati, addirittura quasi banali. E non è un'impresa facile soprattutto quando non ci saranno immagini ad accompagnare la stesura di un testo. Ma ho deciso di provarci.
Quindi benvenuti alla seconda puntata di Squid Game Serie A. Ci eravamo lasciati con le sette sorelle all'inseguimento dell'obiettivo scudetto e la prima eliminazione della vecchia signora che si condannava dopo la sconfitta contro il Sassuolo, qui il link all'articolo: Squid Game Serie A- Prima puntata...

La dodicesima giornata ha regalato tantissimi spunti interessanti a cominciare proprio dalla Juventus. No, i bianconeri non sono rientrati nel gioco, almeno per quanto mi riguarda, augurandomi il tempo non mi smentisca. In quel caso mi auto-appiccicherò l'etichetta del più "nabbo" tra i blogger. Ma c'è un dato curioso che vale la pena essere sottolineato.
Riavvolgiamo il nastro. Stagione 2015/2016 la Juventus nella decima giornata usciva sconfitta dalla sfida col Sassuolo assestandosi a dodici lunghezze dalla vetta. Dal successivo derby della Mole venne fuori un'altra squadra capace di vincere nei minuti di recupero grazie ad un gol di Juan Cuadrado subentrato dalla panchina. Quel gol che avviò una striscia vincente interminabile,che culminò con lo scudetto portato, tanto per cambiare, a Torino. Sarà per questo che Juventus-Fiorentina, che non si tratta di un derby geografico ma di una partita storicamente molto sentita, per certi versi è sembrato quasi un film già visto. Una partita bloccata fino all'espulsione di Milenkovic che ha aperto le porte all'assedio finale juventino culminato con la giocata dello stesso Cuadrado nei minuti di recupero che piega la resilienza viola ed in qualche modo rilancia le ambizioni bianconere. Ambizioni che comunque non sciolgono le nostre certezze la Juventus era e resta fuori dai giochi. Ah quella che completò quell'incredibile rimonta era anche la Juve di Allegri. Ma non sarà uno scherzo del destino a farci cambiare idea. Aperta e chiusa questa doverosa parentesi andiamo a vedere cosa hanno combinato le sei squadre rimaste in gioco.

NAPOLI:
Gli azzurri non trovano l'allungo in vetta alla classifica non riuscendo ad avere la meglio contro un combattivo Verona. I gialloblù la mettono sul piano fisico e dimostrano grande accortezza in fase difensiva. Un arbitraggio forse un pò troppo permissivo, almeno fino a due minuti dal novantesimo quando iniziano a volare cartellini rossi, fa il resto. Simeone ed il Verona si confermano delle vere bestie nere per questa squadra che comunque grazie al pareggio di Di Lorenzo riesce a tenersi dietro tutto il resto della truppa.  

MILAN&INTER:
Il derby di Milano. È arrivato di domenica sera il piatto più succulento di giornata. Fa quasi tutto l'Inter, Calhanoglu si prende i rigori lascia a casa il romanticismo e porta il Biscione avanti con un esultanza sfacciata, quasi alla Ibra. De Vrij impatta di testa una punizione, ma lo fa centrando la porta sbagliata. L'occasione per rimettere la freccia i nerazzurri ce l'hanno con un secondo penalty ma Lautaro non ha il dente avvelenato e si fa ipnotizzare da "Maignanosaru". Con la parata del suo dodicesimo il Milan continua a portare avanti la forza del gruppo e stringe d'assedio la trequarti nerazzurra nei dieci minuti finali. L'Inter nel secondo tempo ha poche idee e quando Dzeko offre a Vidal la palla del sorpasso arriva Kalulu che si trasforma in un muro insuperabile. Un pari che sostanzialmente non fa ridere né piangere nessuno.

ATALANTA:
La Dea vince con il minimo scarto una partita comunque molto difficile. Non inganni la posizione in classifica, il Cagliari ha un'ottima squadra e soprattutto all'Unipol Domus darà del filo da torcere a tutti. L'ha risolta Zapata con una delle sue giocate dopo che il Cagliari aveva risposto con il solito Joao Pedro al vantaggio iniziale di Pasalic. La banda di Gasperini vive un ottimo momento di forma con il suo centravanti colombiano che sta giganteggiando. I presupposti per lottare fino alla fine ci sono tutti, soprattutto se dovesse rientrare Gosens a stretto giro ed iniziare a rivedersi anche la miglior versione di Muriel.

LAZIO:
Ci eravamo lasciati con una squadra forte ma che in maniera un pò balbettante stava provando ad assimilare i meccanismi di Sarri. Il mister toscano sembra aver risolto qualche dissapore iniziale legato a Luis Alberto. Il mago ha conquistato la fiducia del suo mister lavorando a testa bassa e sta provando a riprendere le redini del centrocampo biancoceleste. Pedro sta segnando con una continuità mai vista prima. Certo è che l'avversario non era affatto dei più tosti, anzi la Salernitana nonostante il cambio di allenatore farà una fatica enorme a strappare punti soprattutto contro le prime della classe. Dopo la sosta, arriverà l'esame Juve. Un match che potrebbe avere la risposta alla domanda: l'aquila è già pronta per volare sulle ali del "Sarrismo"?

ROMA:
Quando i giallorossi la passata stagione giocarono d'anticipo annunciando il nuovo allenatore prima della fine del campionato ci fu tanto clamore. La piazza era divisa da chi con entusiasmo aspettava l'eroe del Triplete, lo Special One neanche fosse il Messia e chi storceva il naso ritenendolo un allenatore ormai avviato sul viale del tramonto. La Roma dopo il saluto a Fonseca ha continuato a parlare portoghese, ma ciò che è cambiato sono le prestazioni sul campo. Prima dell'avvento di Mou era davvero difficile vedere i giallorossi steccare contro una medio-piccola, avevano trame di gioco interessanti ed a tratti si intravedeva anche un calcio spettacolare. Di quella squadra sono rimasti parecchi interpreti ma di quell'organizzazione e qualità del gioco neppure l'ombra. La squadra viaggia troppo spesso sugli strappi dei singoli e non è un caso che la media punti sia la peggiore da sette anni a questa parte. Il Venezia ci ha messo poco a scoprire le debolezze della Lupa, ha fatto la parte del leone facendo barcollare ogni tipo di certezza nella squadra giallorossa. Una sconfitta per certi versi clamorosa, sicuramente pesante che taglia fuori questa squadra dalla corsa scudetto, cade in Laguna la seconda vittima di Squid Game Serie A.
A sette giornate dal giro di boa, restano già solo cinque concorrenti.