Inter-Juventus doveva essere il match più succulento della giornata ed invece è finita per essere la partita che ha regalato meno emozioni. Ottantotto minuti tanto è durata l'illusione di piazzare uno scacco matto alla Vecchia Signora. Poi è salito in cattedra l'uomo in più dei bianconeri, Denzel Dumfries, che con un intervento tanto inutile quanto scellerato ha regalato a Paulo Dybala l'occasione per impattare dal dischetto. La Joya ha sfruttato l'unica opportunità per scardinare l'ordinata difesa nerazzurra con un penalty perfetto, dimostrando di essere un calciatore imprescindibile per questa squadra. Un pari tutto sommato giusto con l'Inter che non ha giocato la sua miglior partita e la Juve che ha iniziato a provarci davvero solo dopo gli ingressi di Federico Chiesa e lo stesso Dybala.

Le mie pagelle:
Handanovic
5,5: incolpevole sul rigore di Dybala, anche se in carriera ha saputo esaltarsi più volte nelle sfide dagli undici metri. Poco impegnato ma quando viene chiamato in causa da Morata prima e poi da Dybala con una punizione velenosa non trasmette molta sicurezza. Non sta vivendo la sua miglior stagione.
Skriniar 6: sempre attento il roccioso difensore slovacco. Anche se l'impresa non è ardua soprattutto con la Juventus vista nella prima ora di gioco.
De Vrij 6: serata tranquilla anche la sua. Potrebbe sviluppare qualcosina di più in fase di costruzione ma si limita al compitino.
Bastoni 6: ordinato in fase difensiva ma avrebbe potuto osare qualcosina di più in fase offensiva visto che in altre occasioni è apparso molto più sfacciato. Serata timida.
Darmian 6: prestazione senza infamia e senza lode per il diligente esterno di Simone Inzaghi che si sposta da destra a sinistra con estrema facilità. Non soffre Alex Sandro ma neppure gli fa fare i salti mortali per contenerlo.
Barella 6,5: sono le sue partite e lo dimostra con la solita prestazione di sostanza e corsa. Un cartellino giallo preso a fine primo tempo lo costringe ad abbassare i giri del motore.
Brozovic 6,5: solite buone geometrie in mezzo al campo, non c'è un solo pallone che non passi tra i suoi piedi. Si vede troppo poco però nella metà campo avversaria.
Cahlanoglu 6,5: vince il ballottaggio con Vidal per l'indisposizione del cileno. Non sempre lucido nella scelta della giocata giusta, deve ancora crescere l'intesa con i compagni di reparto. Ma quando può fa valere le sue doti balistiche trovando il palo che propizia il gol di Dzeko.
Perisic 7: il migliore in campo per continuità. Mai una pausa, controlla bene un cliente scomodo come Cuadrado e arriva più volte sul fondo. Sembra Lupin quando ruba un pallone al colombiano e con l'assistenza di Dzeko si fa tutto il campo prima di calciare in curva. Cestinando un gol che avrebbe fatto venire giù San Siro.
Dzeko 7: Lukaku chi?! Partita dopo partita sta mettendo a tacere tutti quelli che non pensavano potesse essere un sostituto all'altezza del gigante belga. Senso del gol, opportunismo, regista offensivo. Non avrà lo stesso passo di Romelu ma Edin sta vivendo una seconda giovinezza. Grande acquisto.
Lautaro Martinez 5,5: l'altra faccia della medaglia dell'attacco interista. Appare molle, quasi svogliato. Tocca pochissimi palloni e manca all'appello in una partita che i campioni dovrebbero giocare da protagonisti.
Gagliardini 5,5: entra per far rifiatare Calhanoglu ma non sembra un caso che con il suo ingresso l'Inter quasi smetta di giocare ed inizi la partita della Juve.
Sanchez 6: pimpante il suo impatto, peccato per l'Inter che sia coinciso con la squadra che sembrava aver tirato già i remi in barca pensando solo alla difesa del risultato.
Dumfries 4: la sua velocità abbinata a quella di Sanchez dovevano essere le armi per dare il colpo di grazia alla Vecchia Signora. Niente di tutto ciò, anzi è suo il colpo che manda sul dischetto Dybala e rianima le speranze bianconere.
Szczesny 6: inoperoso, spettatore non pagante. Non può nulla sulla sassata di Calhanoglu che va a baciare il palo prima di finire sui piedi di Dzeko che lo trafigge. Tutto il resto è ordinaria amministrazione.
Danilo 6: non è una serata da straordinari per i difensori. Come i centrali dell'Inter avrebbe forse potuto osare qualcosina di più in fase offensiva.
Bonucci 5,5: è lui nell'occasione del gol a perdersi Dzeko. Non impeccabile neppure in fase d'impostazione e poco preciso quando si ritrova in area interista una palla interessante ma la sparacchia alle stelle. Avrebbe potuto riscattarsi calciando il penalty del pari ma purtroppo per lui in campo c'era già Dybala.
Chiellini 6: Giorgione si dà un gran da fare cercando di limitare gli avanti interisti. Un paio di chiusure delle sue ed un finale con palloni sparacchiati badando più alla sostanza che alla qualità bilanciano una prestazione comunque generosa.
Alex Sandro 6,5: prestazione senza troppe luci per il terzino di Allegri che però ha il grossissimo merito di procurarsi il calcio di rigore che cancella i fantasmi che avrebbe portato dietro una sconfitta.
Cuadrado 5,5: non spinge come vorrebbe. Forse è ancora vittima del jet lag. Perisic lo contiene senza nessuna difficoltà e quando dopo un'ora di gioco inizia a sverniciarlo, Allegri annusa il pericolo e lo toglie dal campo.
Locatelli 6: un grandissimo assist, non sfruttato, per Morata e poco più.
Mckennie 5: Allegri lo sceglie un pò a sorpresa al posto di Bentancur sperando di sfruttare la sua abilità migliore, gli inserimenti in area di rigore. Una dote che in questa partita non si vede praticamente mai.
Betancur 6: lanciato nella mischia al posto dell'infortunato e sfortunato Bernardeschi. Fatica ad entrare in partita ed a proporre gioco ma a conti fatti porta a casa la pagnotta.
Kulusevski 5: fosse un personaggio degli Avengers sarebbe l'uomo invisibile. Calciatore da ritrovare, lontano parente del funambolo ammirato a Parma.
Morata 5,5: una bordata che impensierisce Handanovic nel primo tempo, un colpo di testa velleitario su gran lancio di Locatelli spedito sul fondo. La sua partita può riassumersi in queste due giocate, poi zero sponde, zero lampi, zero palloni tenuti su per far salire la squadra. Vada a scuola da Dzeko.
Chiesa 6: Allegri lo manda in campo perché è il momento di spingere, messaggio recepito dalla squadra ed anche se Federico non sta vivendo un gran momento di forma il suo ingresso e quello di Dybala bastano per mettere in apprensione l'Inter e far arretrare il loro baricentro.
Dybala 7: questa partita ha mandato un messaggio forte e chiaro. Al di là del gol arrivato su rigore, questa squadra non può prescindere dal suo uomo migliore. La sua imprevedibilità crea più di qualche problema alla retroguardia nerazzurra. Glaciale dal dischetto in un momento della partita dove quei palloni possono pesare come macigni. La Juventus nel momento del bisogno ha ritrovato il suo trascinatore.
Bernardeschi-Vecino-Arthur-Kaio Jorge: s.v.