Nella vita spesso e volentieri si sbaglia. Si sbagliano atteggiamenti, giudizi, opinioni e pensieri. D'altra parte non siamo mica esseri perfetti, Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza, ma contrariamente a lui ci ha dato facoltà di sbagliare. Quindi eccomi qua, torno a scrivere dopo un po' di tempo per metterci la faccia, per assumermi la responsabilità dei miei errori, o meglio del mio "cattivo pensiero".

Riavvolgiamo il nastro. Il Napoli esce vincente ma con le ossa rotte dalla gestione Ferlaino, provano a salvarlo con pessimi risultati prima Giorgio Corbelli e poi Salvatore Naldi. Nel 2004 prende le redini l'imprenditore romano famoso per i cinepanettoni, il quale fiuta l'affare e si fionda nell'ambito sportivo per provare a tirare fuori la maglia azzurra dalla melma.
A piccoli passi.
Il mio giudizio, come quello di molti altri che avrebbero voluto tutto e subito, non è positivo. Ho iniziato a vedere in quella persona un uomo capace solo di speculare sulla passione delle persone e di un'intera città, per i propri interessi. Da qui probabilmente senza volerlo ed apparentemente senza un valido motivo, il presidente del Napoli si è guadagnato la nomea di Pappone.
Invece, l'uomo che sposta le montagne comincia portando via i sassi più piccoli.
La citazione è di Confucio, il modus operandi e la filosofia sono stati quelli messi in opera da Aurelio De Laurentiis, un presidente che è riuscito con determinazione, dedizione, oculatezza e lungimiranza a riportare alla ribalta una città dopo 33 lunghissimi anni, dopo Maradona, dopo tanta sofferenza sui campi di periferia.

Ha saputo crescere e coccolare la sua creatura partendo dal cinismo di Edy Reja, è passato da Donadoni a Mazzarri, ci ha provato con due vincenti come Benítez ed Ancelotti, con la giostra quasi perfetta di Sarri prima e la grinta pazzesca di un allenatore emergente come Gattuso poi. A piccoli passi ha formato una macchina perfetta che ha visto passare tanti fenomeni, da Lavazzi e Cavani ad Hamsik, Mertens ed Higuain gente che ha fatto la storia di Napoli ma si è fermata solo ad un passo dalla gloria.
Poi un giorno all'improvviso, finalmente la combo perfetta: Giuntoli - Spalletti fuori dal campo, Kvara - Osimhen dentro. E all'ombra del Vesuvio esplode la festa.
Altro che Pappone...  Aurelio è un top player.