È un calcio purtroppo ancora senza pubblico ma che per fortuna non smette di regalare emozioni. Anche la trentunesima giornata va in archivio regalando non poche sorprese e tanti spunti interessanti. Ed è da questi spunti che ho dato vita alle mie pagelle. Da uno a dieci, le fotografie o i momenti più importanti che hanno caratterizzato questo turno di campionato. Rullo di tamburi, si parte.

VOTO 10: alla cartolina da momenti di sport che ci regalano Kurtic e Joao Pedro. La disperazione di chi ha perso la guerra che viene consolato da chi ha vinto solo una battaglia. Un terzo tempo che va oltre i duelli sportivi sul campo, l'espressione di chi ce l'ha messa tutta ma sa che non è bastato e chi invece sa, che forse non basterà. Due facce della stessa medaglia, che può darsi avranno destini diversi. Ma un'immagine che dimostra che in un'industria che pensa solo ai soldi, c'è ancora spazio per la SENSIBILITÀ, il ROMANTICISMO e lo SPORT!

VOTO 9: come i minuti che intercorrono dal cambio della disperazione di Semplici alla risalita dall'inferno del Cagliari, sancita con il triplice fischio. Minuto 87' il Parma sta vincendo 3 a 2 lo "spareggio" salvezza contro i sardi ed entra Cerri, l' ultimo uomo offensivo a disposizione della rosa rossoblù, gli altri sono già tutti sul terreno di giuoco. Tra questi anche Gaston Pereiro che finalmente, dopo quasi un anno e mezzo passato in anonimato sull' isola, ci ha dimostrato perchè il suo nome era spesso accompagnato dal termine talento. Prima il colpo da biliardo di sinistro a regalare un insperato pari, poi di destro disegna la parabola che regala alla zuccata di Cerri un clamoroso sorpasso.

Voto 8: al muro rossonero. Il Milan contro il Genoa vince ma non convince. Senza Ibra lì davanti è tutta un'altra storia e la squadra in generale pare stia vivendo un momento di comprensibile flessione. Non era semplice portare a casa i tre punti contro un Genoa combattivo e soprattutto con un distratto Donnarumma. Ma i tentativi a botta sicura di Masiello prima e Behrami poi sono andati ad infrangersi sul muro eretto da Kjaer e Tomori. Se la questione contrattuale di Gigio non si risolve in fretta, il Milan non sembra più essere in buone mani. E quando se le cose si complicano ci pensano i difensori ad abbassare la saracinesca. Il muro di Tomjaer

VOTO 7: alla coppia salvezza del Torino. Si erano lasciati a Genova con una missione, si sono ritrovati a Torino con la stessa missione. L' obiettivo salvezza non è più un miraggio per il Torino che ha trovato in Nicola un grande leader in panchina ed in Sanabria un' inaspettato bomber che dopo un' inizio complicato causa Covid si sta prendendo la scena a suon di goal e buone prestazioni. La risposta al perchè sia stato fortemente cercato e voluto dal suo allenatore. 

VOTO 6: A Benevento e Spezia che rischiano di rovinare tutto. Dall'essere matricole terribili a squadre cuscinetto il passo è breve. Prestazioni altalenanti e difese colabrodo mettono a rischio quanto di buono fatto vedere a tratti in questo campionato. C' è ancora il rischio di lasciarci le penne ma, a differenza del Crotone, gli va dato atto almeno di averci provato.

VOTO 5: a chi sembra aver tirato i remi in barca. O meglio il Verona di Ivan Juric. Una vittoria nelle ultime sei partite, troppo poco per una squadra che a spesso ha giocato un calcio propositivo e spregiudicato. C'è il rischio di arrivare appagati a questo finale di stagione, non sarebbe proprio nello stile e nelle corde di Ivan.

VOTO 4: alla frittata di Handanovic. Sia chiaro il voto non è assolutamente inerente alla stagione del portiere nerazzuro, che nel complesso è sempre stato tra i più decisivi soprattutto nei momenti più delicati, ma a quell' errore in compartecipazione con De Vrij che ha sostanzialmente regalato il goal al Napoli e tiene ancora accesa la fiammella, seppur flebile, milanista

VOTO 3: all' autoammutinamento di Cr7. Si è parlato di un fastidio al flessore, ma viene davvero difficile da comprendere che un campione del suo calibro non abbia quantomeno voluto essere vicino alla squadra in una partita così complicata. C'è da chiedersi se si fosse trattato di una partita di Champions se avrebbe rinunciato con la stessa facilità. Ma forse pensando ai record personali gli conveniva saltare la partita con l'Atalanta per poi sparare sulla croce rossa nelle vesti del Parma?! Con la Juve è un matrimonio destinato a finire che non è servito nè all'uno nè all'altra.

VOTO 2: al primo goal di Scamacca in maglia rossonera. "Un giovane deve giocare il più possibile, rubando i segreti. Poi è chiaro che se fai il vice di un campione che però a 38 anni non può giocarle tutte, il discorso cambia". Diciamo che alla vigilia di Milan-Genoa avrebbe potuto risparmiarsi delle dichiarazioni così. Se poi arriva la beffa di un autogol tanto goffo quanto ingenuo, come le sue dichiarazioni è normale si finisca sul banco degli imputati. Destino avverso.

VOTO 1: a questa pagliacciata della Super League. Sia chiaro il format in sè può anche essere una gran trovata, ma una competizione che premia a prescindere chi ha più soldi tralasciando i meriti raggiunti sul campo non è conforme all' etica morale e sportiva delle fondamenta su cui è basato questo SPORT. Un colpo basso alla storia del calcio. Nessuno sa come andrà a finire, so solo che mi piacerebbe qualora questo progetto andasse in porto che tutti i TIFOSI boicottassero tale competizione. Per far capire a questi quattro cialtroni, se ancora ce ne fosse bisogno, che in fondo l'industria del calcio senza pubblico e senza passione vale meno di zero.