The eye of the tiger è un brano musicale che realmente in pochi non conoscono. Inserito nella colonna sonora di Rocky III, un testo e delle note che danno una carica incredibile anche fuori da quel contesto. E chissà non sia stato questo il motivo più ascoltato dai calciatori del Cittadella che ancora una volta provano a regalare un sogno ai propri sostenitori. E sì, in questo piccolo comune del Nord Italia ultimamente pare ci abbiano preso il vizio nel dispensare emozioni a livello sportivo.

Indipendentemente da come vada la finale playoff questa società, questo gruppo e questo allenatore che magari non sono mai stati alle luci della ribalta stanno scrivendo davvero pagine importanti di sport. Stanno dimostrando che non sono solo i soldi a fare la differenza in questo mondo. E mi verrebbe da dire, meno male che ancora esistono e resistono queste belle favole. Anche se a dire il vero questa squadra ormai è una realtà affermata nella categoria cadetta e dal ritorno in serie B nel 2016 non hanno mai mancato un appuntamento con i playoff. Perseveranza, questo il sostantivo che meglio definisce codesta società e questa squadra che nonostante per ovvi motivi si ritrovi ogni anno a cambiare una gran percentuale di interpreti e protagonisti è tornata ancora una volta a darsi un appuntamento con la storia.

E quest'anno l'impresa non sembrava titanica, ma addirittura proibitiva. Basti pensare che i ragazzi di Venturato si sono trovati di fronte prima una nobile decaduta dalla Serie A e poi il quotatissimo Monza targato Galliani-Berlusconi. Rondinelle e Brianzoli che per monte ingaggi si trovano nella top five di Serie B, e indovinate un pò dove si piazza il Cittadella in questa speciale classifica. Ultimo! Ebbene sì, i granata, sotto la guida di un tecnico navigato, che a questo punto può tranquillamente ritenersi un Top per la categoria, hanno vestito i panni di Davide contro Golia: prima la vittoria di misura sul Brescia, poi il sontuoso ed inaspettato hattrick di Enrico Baldini, scuola Inter, che ha scelto il momento migliore per ergersi a protagonista e asfaltare il Monza nella partita d' andata delle semifinali. Una vittoria che ha dato morale e spinto i veneti a crederci ancora di più, un bel margine che ha spianato le porte al piano B per la partita di ritorno: RESILENZA. Rimbalzare, rispedire al mittente tutti gli attacchi della corazzata Monza. Missione riuscita con i granata che portano a casa la più dolce delle sconfitte. Un due a zero che permetterà loro di andarsi a giocare la finale col Venezia. Ancora una finale, ci vorranno ancora gli occhi della tigre.

Battiato cantava così: "nei villaggi di frontiera guardano passare i treni", a Cittadella è il momento di salire, per riscrivere la storia per dare un calcio al business e gridare un forte vaffa.... alla SuperLega per riabbracciare i valori veri di questo sport, per rispolverare i tempi nostalgici del "clamoroso al Cibali" e per non smettere di sognare. A mettere le basi per questa favola è stato il dogma del suo allenatore Venturato: "in campo si gioca in undici e tutto è possibile".
Manca solo una finale per portare un comune di 20018 abitanti, il più piccolo della storia, in Serie A. Sarebbe la ciliegina sulla torta, per quelle circa ventimila persone che hanno già la loro favola ed aspettano solo il lieto fine.