Pronti... via! 
Il folto gruppo viola (eccetto qualche esubero già considerato tale dal mister e i campioni in ferie a giro per il mondo) partirà in treno stamani per Moena dove ufficialmente prenderà il via la stagione della Fiorentina: la prima con la firma di Vincenzo Italiano.
Non sappiamo bene che squadra sarà; per ora è un cantiere parecchio aperto, ma ci sono molti indizi che fanno credere al cambio di passo, ovvero che la società voglia creare un team capace di divertire e far sognare. Non parlo di cabale, di campionati europei e di ricorsi storici ma piuttosto di ciò che è successo ultimamente in casa viola.

Il primo indizio è Vincenzo Italiano, un mister entusiasmante, meticoloso e ambizioso, capace di legare lo spogliatoio e plasmarlo con la mentalità giusta a prescindere dalla cifra tecnica dei singoli.
Il secondo è l'acquisto di Nico Gonzales, giovane fresco campione di gran gamba e velocità: un segnale importante che non deve passare inosservato.
Il terzo è lo svecchiamento anche traumatico della rosa: addolora non vedere più il Sindaco in maglia viola e con il senno di poi avrebbe fatto comodo un vecchio marpione e campione come Frank ma il calcio moderno è spietato e viaggia ad altre velocità: non c'è spazio per le questioni sentimentali che seppur facciano bene al cuore rallentano il cammino della squadra che sarà.
Il quarto è lo stato di avanzamento dei lavori del Viola Park: nel mese di luglio sono solito ritirarmi in quel di Pelago con la famiglia alla ricerca di un po’ di fresco e tutte le mattine con lo scooter mi reco al lavoro a Rifredi per ritornare a fine giornata in campagna. Ebbene in vita mia non ho mai visto un cantiere a Firenze procedere così velocemente, neanche quelli della tramvia!

Se penso a quello che giorno dopo giorno si sta delineando mi vengono i brividi: un centro sportivo tra i più belli (se non il più bello) d'Europa. Campi, campetti, stadi con tribune per vedere gli allenamenti, strutture, palestre e tanto verde, tutto per accogliere ogni maglia viola, dal più piccolo fino alla prima squadra, siano questi maschi o femmine, uniti sotto un unico colore, quello viola!
Ma i fiorentini si sono resi conto di questa meravigliosa opera che sta prendendo forma? Si sono domandati se un opera del genere possa essere finanziata per "vivacchiare" o per cambiare marcia e diventare finalmente una società invidiabile e appetibile dai top player, in grado di tornare lassù dove tutti i tifosi sognano di stare?

Il quinto indizio: oggi dolorosamente le strade dell'Unico 10 e della Fiorentina si sono divise. Anche qui amarezza, dolore e recriminazioni soprattutto da chi Antognoni l'ha visto sul campo sempre in viola. Ma il messaggio era chiaro da tempo: voltare pagina. Giancarlo aveva un contratto in scadenza da Direttore tecnico e club manager della prima squadra, affiancando anche la dirigenza viola in sede di calciomercato. Come in tutte le aziende normali  del mondo è stato deciso, probabilmente alla luce non solo dei risultati, ma anche dell'umore e della coesione dello spogliatoio che il rapporto costo/beneficio non rientrava nelle aspettative e così gli è stato proposto un ruolo di scouting a cinquemila euro netti al mese... mica noccioline!
Antonio ha cortesemente rifiutato i cinquemila e il nuovo ruolo (più in avanti vedremo se lo ha fatto perchè in odore di incarichi più prestigiosi o remunerativi in Federazione) e se n'è andato... tutto qui. Giova ricordare che anche Dainelli ha fatto la stessa fine e che l'ufficio andava liberato per forza: il club manager ce l ha e il direttore tecnico del settore giovanile no. Umanamente mi addolora non vedere più Antognoni in Fiorentina ma professionalmente penso che abbia giustamente fatto i suoi conti (conti che è bene ricordarlo NON ha mai fatto da calciatore) e non gli sia convenuto rimanere: aggiungo anche che a mio avviso ha commesso un errore perchè non ha considerato proprio il quarto indizio, quel Viola Park che una volta finito potrà dare enormi soddisfazioni a tutti, anche  chi si occupa delle giovanili.

Il sesto indizio: la guerra ormai dichiarata tra ACFFiorentina e la stampa sportiva. E' dall'ultima apparizione di Commisso che la società fa conoscere i propri passi tramite i suoi canali ufficiali: non un'anticipazione, un rumors o un'imbeccata ma le notizie si leggono a cose fatte. Devo dire che contrariamente allo sgomento dei club della polemica e dell'hamburger la cosa funziona ma chiaramente sfidare una categoria potente e protetta come la stampa sportiva porta inevitabilmente a grossi pericoli e pertanto una mossa del genere la può mettere in atto solo chi ha grandi progetti ed è sicuro di fare bene.

Proprio per tutti questi indizi, da tifoso viola sono fiducioso di quello che accadrà nei prossimi mesi e toccando ferro ricomincio a sognare.
Mi auspico una felice risoluzione dei rapporti tra la società e i media (è giusto che tutti facciano un passo indietro) e da tifoso continuerò a parlare di Antognoni come l'unica bandiera della Fiorentina ovunque andrà e di Borja come del Sindaco che tanto bene ha fatto alla viola.
Ma la guerra è guerra, e il campionato è alle porte.