Come preannunciato nell'articolo scorso la stampa sportiva è disorientata: non ha più talpe, spie, sussurratori, gente ammanicata e di conseguenza è partita la lotteria del tutto e del contrario di tutto. Stavano ancora parlando delle contropartite tecniche che la viola avrebbe dovuto girare allo Spezia per lo staff di Italiano che, abbracadabra, tutti i collaboratori del nuovo mister si sono presentati al Franchi per firmare il contratto.

Probabilmente appuntamento già organizzato da tempo ma dal quale è stata esclusa la stampa sportiva. Continua dunque il braccio di ferro tra l'asset viola e i cercatori di notizie ad ogni costo e a mio avviso continuerà per molto altro tempo, almeno fino a che i club dell'hamburger, i clan della polemica un tanto al chilo e l'accademia delle anticipazioni non si daranno una regolata.
Solo il tempo ci dirà quanto ci sia di vero nelle mie sensazioni.
Ad ogni modo un bravo a tutta la dirigenza che sottotraccia (come è sempre piaciuto a Pradè) è riuscita a portare Italiano e il suo staff a Firenze dopo la patata bollente "Gattuso".

Non sapremo mai come sono andate veramente le cose, un po’ perche dice esserci un patto di riservatezza e un po’ perche non conviene a nessuno: c’è però  da dire che per arrivare a certe litigate via call devono essere successe cose di una certa importanza: ad ogni modo amen, adesso c'è da proteggere, difendere e godere di un allenatore rivelatosi la più bella sorpresa della serie A e anche se i gufi sono sempre in agguato c'è da immaginarsi che il nostro Vincenzo non ci metterà molto ad insegnare il suo credo a tutto il materiale umano che secondo lui merita di essere allenato.
Il mister è uomo di principi saldi, che sceglie e predilige chi si immola per la causa anche a costo di non convocare pezzi da 90.
Anche la campagna sarà incentrata sui suoi principi: non stelle di prima grandezza ma ottimi atleti, tecnici quanto basta che siano disposti a lanciare sempre il cuore oltre l'ostacolo, qualunque esso sia.

Perciò benvenuto Vincenzo Italiano e buon lavoro!
Leggo anche che Foschi avrebbe detto che barone non ha le competenze per fare il direttore sportivo.
Non mi risulta che Rino nel 1979 quando era dirigente del Messina avesse tutta quest'esperienza...
Leggo che Pradè ha dovuto ricomprare Sottil per 500 mila euro; è una storia vecchia come il mondo che funziona dalla scuola calcio fino alla massima serie: ne abbiamo goduto anche noi in passato e comunque esiste una società che  valorizza un calciatore e poi te lo ridà senza guadagnarci nulla? Diciamo che per i tesserati del club della polemica ogni scusa è buona per parlar male di Pradè e Barone....e d'altra parte non avere più anticipazioni e soffiate fa rosicare non poco. Qualcuno soleva dire "il potere logora chi non ce l ha" e questa è l'estrema sintesi di ciò che sta succedendo.
Le competenze ci si fanno lavorando ed è indiscutibile che Barone lavora.
Se poi a qualcuno non piace che Rocco Commisso metta ai vertici di una sua società un uomo di cui si fida è un'altro paio di maniche.