E' chiaro che la polisportiva Foligno non è una squadra di pari categoria e lo ha sottolineato più volte in conferenza anche Italiano, ma i segnali precisi e inequivocabili arrivati dal campo fanno parecchio rumore. 7 goal di Dusan, Callejon che si infortuna per segnare, 3 tocchi massimo, i giocatori che finalmente attaccano la profondità: diciamocelo francamente, non eravamo più abituati a questo modo di fare calcio ma piuttosto ci eravamo assuefatti alla viva il parroco. E' indubbio che il nostro mister sta piano piano inculcando una nuova mentalità ai giocatori ed è altrettanto evidente che al momento lo stanno tutti seguendo con la giusta attenzione e motivazione.
Questo si dovrebbe tradurre in un cambio di gioco e mentalità anche quando si darà il via al campionato della massima serie. Certo, arriveranno momenti difficili, smarrimenti e incomprensioni; a qualcuno verrà data la colpa, qualcuno andrà ai margini del progetto ma io resto parecchio fiducioso.
I motivi?
Prima di tutto mancano a Italiano ben 6 nazionali e poi la società è molto attenta sul mercato e oltre a vendere per sfoltire non si lascerà sfuggire le occasioni per dare al mister qualche altro giocatore di qualità.
Così con la società che comunica esclusivamente attraverso i social lasciando a secco di notizie tutti i giornalisti sportivi, il rinnovo di Vlahovich che sembra in dirittura di arrivo e il viola park che procede a velocità supersonica, ci apprestiamo a goderci le ferie di Agosto sognando la viola ben stabile sulla parte sinistra della classifica.
Se così sarà, viva la Fiorentina e sul carro dei vincitori saliranno ahimè anche i tesserati del club della polemica: ma è così da sempre e sempre sarà così.

Unica nota davvero triste: la richiesta di risarcimento dell'unico 10 alla Fiorentina. Una brutta storia, fatta finire peggio da una persona che ha sempre ricevuto amore da tutta la città. Se Antognoni avesse davvero amato il colore viola avrebbe accettato di misurarsi con un nuovo ruolo e dimostrare le sue doti di scopritore, che è bene ricordarlo sarebbero state pagate ben 5000 euro nette al mese.
Avevo già scritto che l'unico 10  avrebbe dovuto relegarsi ad un saggio e onorevole silenzio, ma purtroppo ha scelto la strada più sbagliata, sconfessata anche dal suo storico Avvocato.
Giancarlo ha preferito chiedere i danni di immagine alla società che per tanti anni lo ha ben pagato e coccolato, sia come giocatore, che come dirigente all'epoca dei Della Valle che come club manager da Commisso. Ha scelto la via più triste per un addio che a me personalmente non intacca la bravura del campione che "giocava guardando le stelle", ma offusca e non poco l'averlo ritenuto per molti anni la bandiera viola. Penso a Totti, a Del Piero, a Maldini, allo stesso De Rossi e ai loro signorili modi di uscire dalla porta di servizio senza strascichi verso una società che comunque li ha cresciuti e fatti diventare degli uomini: ricchi e sopratutto veri.

Mi dispiace tanto Antonio, tu o chiunque ti abbia mal consigliato (e da tifoso viola propendo più per la seconda ipotesi) ha sbagliato di grosso stavolta e mi viene da pensare che Rocco dall'altra parte dell'oceano, senza dire una sola parola, ti abbia stanato e fatto uscire fuori per quello che sei veramente.
Mettiamoci una pietra sopra.