Un campionato bellissimo quello a cui stiamo assistendo quest'anno dopo nove, lunghi, anni di dominio bianconero. Una stagione, sin qui, all'insegna dello spettacolo e soprattutto dell'equilibrio a causa della lunga pandemia che ha stravolto le dinamiche del torneo costringendo le squadre a fare un estremo sforzo fisico, giocando ogni tre giorni, oltre a dover rinunciare al bene più prezioso, il calore del proprio pubblico. Un campionato avvincente in cui la lotta scudetto non sembra essere soltanto una corsa a due tra Milan e Inter ma coinvolge un numero di club superiore per via dei pochi punti di distacco in classifica. L'equilibrio di questo torneo fa tornare in mente, agli amanti dell'amarcord, i bellissimi ricordi del periodo d'oro del calcio italiano, vissuto a cavallo tra gli anni novanta e gli inizi del nuovo millennio, quando "le sette sorelle" si contendevano lo scudetto in una serratissima lotta punto su punto e vittoria dopo vittoria. Infatti anche oggi, come allora, sono proprio "sette" i team coinvolti nella conquista, accesa, per il titolo iridato: Milan, Inter, Roma, Juventus, Atalanta, Napoli e Lazio. Nonostante ancora sia tutto possibile e aperto, visti i risultati sorprendenti delle ultime giornate, le milanesi sembrano essere, comunque, un passo avanti, rispetto alle altre, nella lotta per lo scudetto, visto anche il "titolo" di campione d'Inverno conquistato dai rossoneri, al giro di boa nonostante la sonora sconfitta, di sabato scorso, subita contro i ragazzi "terribili" dell'Atalanta. Andiamo ad analizzare i momenti delle sette squadre al termine del girone di andata del campionato per verificare chi ha più probabilità di vincere il titolo. Ma prima di approfondire una curiosità.

CHI ERANO LE "SETTE SORELLE"?
A cavallo tra le seconda metà degli anni novanta e l'inizio del nuovo millennio il nostro calcio ha vissuto una vera e propria epoca d'oro, come descritto benissimo dai miei colleghi Indaco32 e Emanuele84 nei loro scritti, in cui le squadre italiane si davano battaglia in Italia oltre che in Europa. In quel periodo fantastico vennero pronunciate, per la prima volta, le parole "sette sorelle". Infatti il termine indicava il numero di squadre coinvolte nella lotta per il titolo iniziando alla pari ai nastri di partenza, ed erano: Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio, Parma e Fiorentina. Furono anche i tempi in cui il calcio italiano dominava in Europa e in cui le nostre squadre potevano investire importanti risorse economiche, stilando ricchi contratti, per accaparrarsi i migliori talenti del calcio mondiale. La grande disponibilità economica delle sette squadre citate contribuì a rendere, in quegli anni, il nostro campionato il più bello e competitivo del mondo. Ma tutto ciò è stato reso possibile soprattutto per via degli imponenti sforzi economici di imprenditori di caratura mondiale che contribuirono a creare il mito delle sette sorelle cambiando per sempre la storia del nostro calcio. Era il periodo in cui Sergio Cragnotti attraverso il Gruppo Cirio acquista la Lazio, di Calisto Tanzi, patron della Parmalat, divenuto proprietario del Parma Calcio nel 1990. Del vulcanico Vittorio Cecchi Gori patron della Fiorentina e allo stesso tempo imprenditore di successo nel settore cinematografico e nei servizi di broadcasting. Era l'epoca di Silvio Berlusconi, che acquistò il Milan nel 1986, riuscendo nell'impresa di costruire uno dei Milan più forti e vincenti della storia del calcio italiano; fu anche il periodo di Franco Sensi, proprietario della Roma dal 1993 e grande imprenditore del settore petrolifero con la sua Italpetroli, di Massimo Moratti divenuto proprietario, nel 1995, dell'Inter, ventisette anni dopo suo padre Angelo, anche lui grande magnate del settore petrolifero e infine, ma non ultima, la famiglia Agnelli proprietaria della Juventus da quasi un secolo, esattamente dal 1923, in grado di costruire, generazione dopo generazione uno dei club più titolati al mondo e dove, ancora oggi, il giovane Andrea porta avanti le tradizioni della sua, gloriosa, famiglia. Tutti questi presidenti, in quell'epoca d'oro, hanno contribuito a far elevare il nostro calcio a livello internazionale attraverso grandi risultati raggiunti, soprattutto livello europeo. Oggi da quando non ne sono più i proprietari, nella maggior parte, dopo la scandalo calciopoli, le diverse vicende giudiziarie personali e la crisi economica che ha colpito notevolmente l'Italia nel corso degli anni, il mito delle "sette sorelle" e del grande calcio italiano sembra essere definitivamente tramontato insieme a loro. Ma l'attuale campionato quest'anno ci sta riportando a rivivere un po' quei vecchi tempi anche se ancora siamo soltanto a metà torneo e tutto può ancora accadere.

LOTTA AL VERTICE E IL RITORNO DELLE SETTE SORELLE: L'ANDAMENTO
Milan
La squadra rossonera forte del grande cammino compiuto la stagione scorsa dopo il lockdown di Marzo, quest'anno dopo le prime diciannove partite di campionato ha ampiamente dimostrato di potersela giocare con tutti trovandosi da sola in testa alla classifica con 43 punti. Dopo un ottimo avvio di stagione, la rosa corta e soprattutto il recente infortunio di Ibrahimovic, oltre al covid, che l'ha tenuto lontano dal campo per un numero elevato di partite, solo nove presenze su 19, hanno portato il Milan a prestare molta attenzione alle retrovie e in maniera particolare ai cugini dell'Inter che si trovano a rincorrere con pochi punti di distacco. Il Milan ha il quinto attacco del campionato con circa 39 gol realizzati ed è una squadra che ha messo in evidenza un ottimo collettivo poiché è tra le prime ad essere andata a rete con il numero più elevato di calciatori diversi circa 8. Numeri e statistiche importanti a conferma del fatto che il primo posto in classifica non sia frutto del caso ma di un gioco corale e ben organizzato da Stefano Pioli.

Inter
La squadra nerazzurra dopo la prematura eliminazione (per il secondo anno di fila con Conte in panchina) dalla Champions League ha trovato forze ed energie per dedicarsi esclusivamente al campionato
. I nerazzurri hanno conquistato nelle ultime dieci partite di serie A sette vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta a Genova con la Sampdoria. L'Inter oltre all'ottimo rendimento nelle ultime partite, nonostante il mezzo passo falso di sabato con l'Udinese, è in piena corsa per il titolo e a soli quattro punti dalla vetta e può contare, inoltre, sul miglior attacco del campionato con 45 reti realizzate in diciannove partite e su un altro primato, infatti i nerazzurri sono quelli a correre di più in serie A, con circa 112.31 Km di media confermando una grande condizione atletica e fisica. Un andamento dunque positivo fin qui che fa sperare gli uomini di Antonio Conte per la vittoria del titolo dopo dieci anni dall'ultimo trofeo conquistato, con un super Lukaku sempre più goleador e leader di questa squadra.

Roma
La squadra giallorossa è partita in sordina quest'anno per via del cambio societario che lascia sempre degli strascichi soprattutto durante la sua fase iniziale. Nonostante le difficoltà, la Roma sta facendo un ottimo campionato, al di là delle aspettative, si trova al terzo posto alle spalle di Inter e Milan e può ancora entrare in corsa per la lotta al titolo se riuscirà ad avere la meglio, non solo con squadre di piccola e media fascia, ma anche e sopratutto con le big. Inoltre il caos scoppiato la settimana scorsa tra Edin Dzeko e l'allenatore Paulo Fonseca non aiuta di certo l'ambiente e in generale la squadra nell'ottenimento dei risultati sperati e ciò è dimostrato dalla vittoria risicata per 4-3 contro lo Spezia nell'anticipo di sabato scorso. Nonostante l'esclusione del bosniaco e i risultati non proprio esaltanti contro le big, la Roma si trova, alla fine del girone d'andata a sole sei lunghezze dal Milan ragion per cui ha il dovere di crederci fino alla fine soprattutto per difendere la sua attuale posizione che rimane comunque un risultato importante. Ma lo farà ancora con Fonseca al timone? Dzeko farà ancora parte dei titolari oppure partirà in questi ultimi giorni di mercato? Dilemmi difficili da risolvere in così poco tempo ma con i quali la Roma dovrà convivere e cercare di superare se vuole continuare nel suo cammino.

Juventus
Dopo nove anni di dominio incontrastato è in questa stagione che la Juventus ha deciso di ripartire da zero con un nuovo progetto, un nuovo allenatore e soprattutto con giocatori giovani in modo tale da riaprire un ciclo vincente nel più breve tempo possibile
. Tutte attenuanti in grado di spiegare il motivo per cui la Juventus occupa il quarto posto in classifica a 4 punti potenziali, recupero con il Napoli permettendo, di distacco dal Milan. Una partenza molto diversa rispetto al trend degli anni precedenti, in cui sono stati ottenuti, sin qui, risultati altalenanti, alla ricerca di quella continuità mancata in troppe partite con squadre di media - bassa classifica con le quali ha perso punti preziosi. Nonostante il, momentaneo, quarto posto la squadra bianconera ha ancora la miglior difesa del campionato, 19 reti subite, ma in compenso ha il sesto miglior attacco della serie A con 37 realizzazioni, a dimostrazione del fatto che Cr7 sia l'uomo fondamentale (ha saltato solo 3 partite delle diciotto giocate) per i bianconeri avendo segnato un quarto dei gol totali della sua squadra (15 in 15 presenze). La Juventus ha anche un altro primato è la squadra ad avere il più alto possesso palla per media gara di circa 31.45 minuti, ciò conferma l'attitudine dei bianconeri a tenere il pallino del gioco nel corso delle partite. Ma molti si chiedono è ancora la Juventus la squadra da battere nonostante il quarto posto? Non ci resta che aspettare per vedere il girone di ritorno in cui gli uomini di Pirlo promettono battaglia a suon di punti.

Atalanta
Più passano gli anni e più questa squadra continua a confermarsi. Ormai non è più una sorpresa ma può essere considerata una big a tutti gli effetti oltre ad essere la squadra che applica il più bel gioco d'Italia. Ad ogni modo, nonostante abbia fatto a meno di Gomez per più due mesi (ufficialmente passato al Siviglia) a causa delle note vicende con Gasperini, l'Atalanta viaggia comunque a ritmi infernali dimostrandosi uno degli avversari più difficili che si possa incontrare. Dopo l'Inter la squadra bergamasca è quella ad aver fatto più gol, 44, e da quando la Champions è andata in pausa ha ripreso a macinare vittorie e punti con un ritmo forsennato. L'Atalanta è anche al secondo posto per il più alto numero di tiri in porta effettuati circa 296 totali (139 nello specchio e 104 fuori) a dimostrazione del fatto che sia una squadra con un grande tendenza offensiva. La grande vittoria di San Siro con il Milan, di sabato scorso, ha dimostrato come i ragazzi di Gasperini possono sognare in grande e la vittoria dello scudetto anche se difficile può essere comunque alla portata.

Napoli
La squadra di Gattuso è una delle favorite per la vittoria dello scudetto da inizio stagione ma ciò nonostante la squadra vive di continui alti e bassi provocati da una certa discontinuità nei risultati. Troppe le occasioni sprecate in queste prime diciannove partite di campionato, in cui si poteva e si può fare certamente di più, ancora nulla è compromesso ma la strada per la vittoria finale si fa certamente più in salita soprattutto dopo la pesante sconfitta subita la scorsa settimana contro il Verona. Figlia, a sua volta, della Supercoppa Italiana vinta dai bianconeri contro i partenopei mercoledì scorso, un sesto posto ancora migliorabile anche per via dei potenziali tre punti che può conquistare nel recupero con la Juventus. È la squadra che tira più in porta del campionato (circa 300 tiri di cui 140 nello specchio) e questo conferma il terzo posto per numero di gol realizzati, 41. Ma nonostante questi numeri una domanda sorge spontanea, il vero Napoli è quello capace di imporsi per 6 a 0 contro la Fiorentina oppure quello che ha perso 3 a 1 con il Verona? Difficile dare una risposta e probabilmente anche Gattuso se lo starà chiedendo da settimane visto che anche lui è messo in discussione.

Lazio
I biancocelesti dopo la stagione straordinaria dell'anno scorso che li ha visti qualificarsi per la Champions League, oltre ad aver lottato per lo scudetto prima dell'inizio della pandemia, anche quest'anno, dopo un periodo di appannamento dovuto, probabilmente, ad una rosa troppo corta per affrontare tutte le competizioni, ritrova solidità e vittorie accorciando in classifica e posizionandosi a nove lunghezze dalla capolista Milan. Un buon momento quello dei biancocelesti di Inzaghi che si confermano una squadra solida e compatta acquistando sicurezze dopo, soprattutto, la netta vittoria nel derby con la Roma. Tra le sette squadre a contendersi il titolo la Lazio è quella con il peggior attacco, solo 32 reti realizzate, e la peggior difesa, 26 reti subite, ragion per cui sembra essere la squadra meno attrezzata, rispetto alle altre ma ovviamente siamo soltanto alla prima metà della stagione è ancora tutto è possibile. Squadra da tenere sempre d'occhio e non facile da affrontare anche perché è quella ad aver vinto più titoli dopo la Juventus in Italia negli ultimi dieci anni, quindi guai a sottovalutarla.

CHI VINCERÀ LO SCUDETTO?
Siamo giunti al giro di boa ed è tempo già di poter tracciare i primi bilanci di questa prima parte della stagione. La classifica, in vetta, ci dice, in questo momento, che le prime sette squadre sono raccolte in pochi punti e i risultati delle ultime giornate hanno contribuito a rendere questo campionato più avvincente e aperto a qualsiasi risultato. Non esiste un "ammazza" campionato capace come la Juventus, negli ultimi nove anni, di acquisire un considerevole vantaggio nei confronti degli altri inseguitori alla fine del girone di andata. Quindi questo equilibrio in vetta fa sorgere un dubbio, chi vincerà lo scudetto? Nonostante la vicinanza tra le sette squadre, secondo la mia modesta opinione, sono fermamente convinto che soltanto tre saranno le squadre a contendersi il titolo: Milan, Inter e Juventus. Le altre sono più distaccate perché nonostante i buoni organici e gli ottimi giocatori che compongono le loro rose non le ritengo in grado di poter competere fino alla fine per la conquista dello scudetto per mancanza soprattutto di continuità. Fino a qualche partita fa avrei detto Milan senza pensarci su due volte, ma dopo gli ultimi risultati della squadra rossonera credo che l'Inter sia la più attrezzata per poter arrivare fino in fondo per la conquista del titolo. Le coppe alla fine saranno un fattore e peseranno per le squadre partecipanti, l'Inter in questo è la squadra più avvantaggiata rispetto alle altre e non inganni il risultato con l'Udinese. I nerazzurri sono i favoriti numeri uno, dopo inserisco Milan e Juventus anche se, a detta di molti, i bianconeri sono ancora la squadra da battere, avranno ragione? Da tifoso mi auguro certamente di sì, ma da adesso in poi non ci saranno margini di errore per questo, anche scaramanticamente, dico e confermo l’Inter per la vittoria finale.
p.s. vi lascio con un video che vi farà venire una lacrimuccia, buona visione.

Ciccio