La Roma vista a Sassuolo di certo non e' stata trascendentale. Specialmente nel primo tempo. Il Sassuolo, invece, si e' limitato a far girare la palla e creare poche occasioni che sarebbero state di certo maggiori se avesse giocato con una vera prima punta d'avanti.

Quello che proprio non mi e' andato giù' e' vedere il Sassuolo fare il calcio di possesso palla che doveva fare la Roma e ancora una volta ci siamo limitati a guardare il calcio di Ranieri fatto unicamente di contropiede.
Sembra che il nostro allenatore lo ritenga inutile, ma il possesso palla permette alla squadra di salire, prendere fiato nei momenti difficili di una partita ed e' ciò che caratterizza tutte le squadre più' in alto in classifica.
Il contropiede e' il gioco delle provinciali, di chi lotta per un pareggio o per evitare l'imbarcata. Il contropiede andava bene per il suo Leicester che di certo nessuno poteva pensare che avrebbe vinto la Premier 2015-2016. Ma e' un eccezione.
La Roma, nel secondo tempo, ha dato l'idea di una squadra vorrei ma non posso, tanto furore agonistico che, pero', non si traduceva in pericoli reali per la porta del Sassuolo.
Una Roma che ha giocato anche contro se stessa e la malasorte perché a volte se la palla proprio non vuole saperne di entrare ci si può far poco. Ultimamente molti si sono concentrati sulla gestione della vicenda De Rossi da parte della società'.
Vedere Daniele a Sassuolo mestamente in panchina inspirava tristezza (anche alla luce della prestazione di N'zonzi) ma a 36 anni bisogna cominciare a pensare di farsi ormai da parte.
La società e' stata trasparente con lui, e dalle dichiarazioni di Fienga e' emerso che gli hanno anche proposto di entrare in societa' con un ruolo dirigenziale. Purtroppo a Roma i tifosi vorrebbero vedere in campo i propri beniamini (Totti e lo stesso De Rossi su tutti) fino a 40 anni ma questo e' un male.
Non si può essere troppo attaccati ai propri idoli, in quanto ne verranno fuori di nuovi. Nel calcio e' sempre stato cosi'. Daniele ha comunque mostrato professionalità durante la sua conferenza stampa di addio alla Roma ma ha comunque mandato una frecciatina alla società' dicendo: ”Io volevo continuare a giocare ma loro non vogliono”.

Tuttavia, secondo me, visti i numerosi infortuni che ha patito il calciatore quest'anno ci aveva già pensato lui a lasciare la Roma ed eventualmente il calcio. Alla fine della conferenza pero' Daniele e' stato sincero: ”Prima o poi ci vuole qualcuno che ti metta uno stop senno' magari rinnovavo ogni anno, dicendo poi che era l'ultimo. Fino a 40 anni”. A volte la mente fa fatica ad accettare i segnali che provengono dal proprio corpo. Saper dire basta denota intelligenza e grande conoscenza di se stessi.