Aerei alla Malpensa e a Fiumicino, giornalisti dalla morale facile e tifosi inferociti sui social.
Lo scambio Politano-Spinazzola ha assunto la forma di una telenovela di mercato, terminata poi con un affare arenato dopo accertamenti non autorizzati e controproposte forse evitabili.
La tavola per lo switch di casacca dei due esterni era già stata apparecchiata, con nessun intoppo fino a pochi giorni fa e con Inter e Roma che sembravano aver ricucito i rapporti dopo i giorni estivi caldissimi che hanno visto come protagonista Edin Dzeko (vicinissimo all'approdo a Milano nella scorsa finestra estiva di calciomercato).

Lo scambio di cartellini tra nerazzurri e giallorossi in questo mese ha però fatto dimenticare agli addetti ai lavori il senso di fare affari e di avere rassicurazioni su questi.
Spiegazioni: l'Inter ha avanzato la proposta di un prestito con diritto di riscatto legato alle presenze. Richiesta più che legittima, dati i "muscoli di seta" della pedina allenata da Fonseca (Spinazzola) e l'ipotetico exploit dell'esubero di Conte (Politano).
Una mossa che trova un senso logico, poiché il club targato Suning non se la sentiva forse di lasciare con troppa facilità l'ex Sassuolo a un club rivale (quest'ultimo nel cuore del calciatore). Non si tratta solo di un semplice scambio bensì di una rassicurazione sul rendimento dei due innesti.

I sostenitori più accaniti, dopo aver appreso la news della pista congelata, hanno attivato una girandola di commenti sui social gridando al complotto, scandalo e addirittura di non trattare più col club capitolino (caso dell'Inter). Non è una farsa, è questione di affari e specialmente sul mercato si cerca sempre un compromesso per il bene delle squadre.
Ecco perché lo scambio Politano-Spinazzola è stato solo un chiarimento e una richiesta di garanzie.