Rosa corta, alibi dopo il match e frecciatine alla dirigenza. Antonio Conte si è guadagnato secondo alcuni addetti ai lavori il titolo di piagnucolone dopo aver riferito ai microfoni della stampa i problemi evidenti di un gruppo forse non ancora maturo e che sta vivendo quest'anno un graduale processo di crescita.

Nessuno poteva preventivare certi ko di alcune pedine, quest'ultime assenti in alcuni scontri cruciali che hanno determinato a tratti l'andamento della squadra. La tegola Sensi, quella di Barella e di Politano (adesso alla Roma), per non parlare di Gagliardini, Sanchez e il mancato affiatamento di Godin nel mosaico tattico del tecnico salentino.

Dopo la debacle assurda di Dortmund e l'eliminazione contro il Barça, Conte è stato chiaro: "Servono rinforzi". Dichiarazione implicita più che plausibile, dato che per competere per lo scudetto e per migliorare quest'acerba Inter necessita di innesti di prima qualita.

Vittimista? Polemico? Macché! Semplicemente un'esortazione alla dirigenza ad investire sul mercato in entrata. Nonostante le note positive di Esposito, Bastoni, un rigenerato Candreva e la coppia LU-LA (Lukaku- Lautaro), la Beneamata ha ancora degli ostacoli da superare in termini di gioco e di rosa.

Adesso sono usciti i nomi di Eriksen e Spinazzola: il primo potrebbe essere utile alla causa, data la duttilità e l'esperienza. Il secondo è il profilo ideale per un'Inter a trazione anteriore, più spregiudicata e meno catenacciara rispetto a quella vista contro l'Atalanta.
Certo, per il 3-5-2 ci sarebbe bisogno di un centrocampista in grado di portare fisicità e incisività. Vidal era l'identikit perfetto tracciato dalla dirigenza targata Suning, ma tira e molla catalani e forse il braccino troppo corto in merito all'offerta hanno definitivamente congelato questa pista.

Nuovo modulo, identità e anche nuovi nomi, con questi ultimi che servirebbero urgentemente se si vuole combattere fino alla fine per lo scudetto. Seconda dietro la Juve? Forse... ma il campionato è lungo e Conte ha solo domandato quello che qualsiasi allenatore si sentirebbe in grado di richiedere: RINFORZI. Perché la rosa è corta e per vincere servono più soluzioni. E se l'Inter è attaccata alla vetta e se ci vuole rimanere bisogna assecondare il suo tecnico. Forse l'unico che crede veramente alla vittoria di una squadra negli ultimi anni martoriata e oggetto di critiche sui social.