Gattuso? Ancelotti? Colpa del tecnico? Niente affatto! Il Napoli si ritrova ancora una volta dal punto di partenza. Gli azzurri sembravano quest'anno essere partiti col piede giusto, ma variazioni tattiche e risultati poco convincenti hanno di nuovo riportato i partenopei a ricostruire e a rivedere una stagione fallimentare dal punto di vista degli obiettivi e del gioco.

Prima menzione: Ancelotti. Il tecnico che vanta di un palmares sostanzioso aveva delineato un nuovo schema per provare a dare una nuova identità a un gruppo forse ancora troppo "Sarriano" e meno cinico. 4-4-2 il modulo scelto, forse adatto ma i risultati sono stati davvero deludenti. Le responsabilità sarebbero dell'allenatore, ma ciò che alcuni non hanno considerato è stata la poca volontà della dirigenza ad assecondare le richieste sul mercato. Spiegazioni: gli azzurri dovevano partire col presupposto di essere altamente competitivi per lo scudetto. Non bastano Di Lorenzo, Elmas, Llorente e altri profili. La Juve è ancora distante anni luce e l'Inter sembrerebbe aver preso il sopravvento grazie a Suning. Mercato da provinciale, sterile, quasi a voler costruire un modello fittizio basato sulla scopertà di profili ibridi e poco funzionali. 

Dopo Ancelotti (cacciato ingiustamente) arriva Gattuso: il trend negativo persiste, con la sconfitta subita in casa contro la Fiorentina che evidenziano ancora i limiti di un club che forse con gli anni di Sarri si è piaciuto abbastanza. Inguardabili, imbarazzanti e poco incisivi: questi i termini utilizzati dall'ex Milan, che sottolineano una metamorfosi fallimentare sul piano del gioco. E forse anche della rosa.

In seguito uno switch inutile e una campagna acquisti da pseudodilettanti di un gioco manageriale calcistico il Napoli è di nuovo nell'occhio del ciclone.
Tecnico? No, solo un presidente tirchio che ancora non si risparmia a teatrini social e a dichiarazioni degne di un cinepanettone. Specchio azzurro: cultura calcistica persa, squadra allo sbaraglio e mentalità di medio bassa classifica. Forse quest'ultima adatta a un Napoli frastornato e senza risorse.