Il calciomercato si sa è da sempre fatto di indiscrezioni, voci, rumours e soprattutto soldi. Anche se in questa finestra invernale ne gireranno veramente pochi. Un motivo in più per spingere giornalisti ed addetti ai lavori ad andare a caccia di quella notizia, quello scoop che possa accaparrare qualche click e magari far volare la fantasia di un tifoso. Come è successo per Piatek, che tutti davano come cavallo di ritorno al Genoa. E che invece si è rivelata essere una notizia che si è sciolta più rapidamente che la neve al sole. E parlando di cavalli di ritorno, la mia attenzione è ricaduta su quella clamorosa voce: la Juve è alla ricerca di una punta, idea Quagliarella. Voce clamorosa non tanto per il protagonista in questione, che per quanto fatto in carriera meriterebbe le attenzioni di qualsivoglia squadra, ma per le dinamiche che lo avrebbero portato in una squadra, sì più acclamata, ma che lo avrebbe relegato ad un ruolo da comparsa.

Un epilogo che non avrebbe assolutamente meritato la sua carriera. Per fortuna a smentire questa indiscrezione ci ha pensato il diretto interessato, che su un famoso Social ha scritto parole al miele, che per un fautore del calcio romantico come il sottoscritto hanno suonato come una dolcissima melodia.
Fabio ha scritto:
"Se hai dato tanto e ricevuto ancora di piú, se ogni volta senti l'emozione che batte dentro il petto, vuol dire che ci sono legami più forti di tutto, che vanno oltre lusinghieri corteggiamenti, che mettono da parte la cronaca e rispettano la storia. Io penso, vivo e gioco così." Da tifoso genoano mi risparmio l'hashtag del post.

Parole belle, che profumano di riconoscenza e calcio di un tempo. Che fanno onore all'uomo prima che al calciatore. Parole scritte con il cuore, non con la testa. Parole con cui ha dato un calcio stavolta non al pallone ma al mondo del business e del potere. E forse ci ha dato l'opportunità di godere delle sue gesta per qualcosa di più, che una mezza stagione. Perchè Ranieri lo sta gestendo con perizia, cosa che potrebbe fargli allungare la carriera.

Ma guardando l'ultimo turno di campionato una provocazione la voglio lanciare.
Il Napoli contro lo Spezia ha evidentemente palesato l'assenza di un centravanti, con Gattuso che per preservare uno stanco Petagna si è inventato Lozano come terminale offensivo. È chiaro che gli infortuni in contemporanea di Mertens ed Osimhen pesino come macigni ma una domanda mi sorge spontanea: com'è possibile che ad uno come Quagliarella abbia pensato la Juve e non il Napoli? Perchè accontentarsi di avere gente come Llorente o un fuori rosa Milik e non provare a riportare a casa Fabio? Ragazzo che se gestito, come sta facendo l'allenatore della Sampdoria, dimostra di avere ancora numeri e continuità importanti. Sono convinto che una chiamata da parte degli azzurri sarebbe stata considerata in maniera differente, quantomeno valutata.

Sarebbe stata l'occasione per tornare nella sua città, l'occasione per regolare i conti col passato quando uno stalker gli stava facendo passare la voglia di giocare. Sarebbe stato un finale clamoroso, ma per certi versi stupendo. Vedere protagonista al Diego Armando Maradona un numero 10 travestito da 27.