Le ultime due partite del Milan sono la stessa medaglia a due facce opposte.

Campionato: il Milan continua la sua marcia spedita a pari passo con l'obbiettivo stagionale, essendo l'unica big ad aver giocato più scontri diretti (3), l'ultima contro l'Hellas Verona è stata a dir poco spettacolare e importantissima.
Spettacolare per aver ribaltato un risultato di 2 a 0 nel primo tempo, contro un avversario organizzato e aggressivo, che nel secondo tempo ha vinto per 3 a 2 sopratutto con il meno aspettato Castillejo (bravo per l'impegno che dimostra l'attaccamento alla maglia).

Il primo tempo è stato giocato davvero malissimo, come il peggiore Milan. Ma la reazione nel secondo tempo fa ben sperare in una maturazione ormai raggiunta a discapito di quello che si diceva prima (senza il pubblico... ecc.).
Vincere partite sporche a approcciate male come queste è un segnale di carattere, oltre che di maturità calcistica.
Una reazione da salvare! 

Champions: l'isola di speranza c'è ancora.
Differentemente dalle prime due, questa terza partita giocata contro il Porto a Oporto è la pessima partita giocata quest'anno. 
Gioco non dal Milan di quest'avvio di stagione. 
Pasticcia dal mezzo campo in su, salvo qualche timide azione, non ha fatto vedere granché. 
A dire il vero anche il Porto non ha fatto la partita perfetta, ha creato tanto, concludendo zero. 
Il Milan non doveva perdere per quel goal irregolare, ma se possiamo assegnare punti alla partita, il Porto un 0.5 lo merita ampiamente (e se assegnassimo dei punti alla prestazione!). 

La partita ormai è giocata, la sconfitta è subita, non resta che l'ultima chance nelle tre partite rimanenti con l'aiutino del Liverpool chi finora ha mantenuto parola. 
Queste due partite hanno dunque in comune un gioco troppo banale, ma con risultati diametralmente opposti. 
Comunque e ovunque, forza Milan, semper fidelis.