E' facile perdere l'obiettività quando le cose vanno male. Gia durante gli ultimi anni di Berlusconi i tifosi avevano iniziato a invocare il suo abbandono. Chi non era d'accordo sul fatto che il Cavaliere dovesse vendere la società? Ovviamente nessuno. Il Milan non vinceva più, il Milan bruciava ogni anno una quantità infinita di denaro. E la colpa era di Berlusconi! "Berlusconi non sgancia più i soldi"; "Berlusconi vattene!" Qualcuno lo definì anche "il nanetto di Arcore".

Insomma, sulla testa di Silvio ne sono cadute di tutti i colori. Com'è facile dimenticare quando le cose vanno male ... Ed è incredibile come i primi a dimenticare siano stati proprio i tifosi rossoneri. Quando la famiglia Berlusconi ha deciso di lasciare la società, lo ha fatto per il grande amore che nutriva e che nutre nei confronti dei colori rossoneri. Quando ti rendi conto che non hai più la possibilità di competere finanziariamente con i colossi europei del calcio, è saggio cercare nuove possibilità di investimento. E Berlusconi lo ha fatto. Ma lo ha fatto dopo aver regalato ai tifosi soddisfazioni che nessun altro patron è riuscito a regalare, probabilmente neppure la famiglia Agnelli alla Juventus.

I tifosi si sono dimenticati dei 29 trofei alzati dai capitani del Milan nel corso della gestione Berlusconi. 8 scudetti, 6 supercoppe italiane, 1 coppa Italia, 5 coppe dei campioni (più due finali perse!), 5 supercoppe europee, 3 coppe intercontinentali (più due perse) e forse qualcosa tralascio. Probabilmente i più giovani non ricorderanno, e loro sono perdonabili. Ma chi critica e insulta, quali scuse ha? Cosa non ha fatto Berlusconi per il club? Ha portato sotto i riflettori di San Siro campioni indiscussi che hanno accecato di bagliore i tifosi sugli spalti. Gullit, Van Basten, Shevcenko, Ibrahimovic, per non parlare dei senatori della difesa. Il Milan di Sacchi ha espresso probabilmente il più bel calcio che si sia mai visto in Italia, forse in Europa. Eppure molti tifosi criticano, a volte offendono. Ma cosa vogliono davvero?

Ultimamente Berlusconi ha "minacciato" di riprendersi il Milan. Perchè, in effetti, i tifosi si sono sentiti minacciati, come se l'ex patron del Milan sia il peggiore dei mali. Tutti a scongiurare il grande ritorno del "nano" di Arcore. Beh ... verrebbe da chiedersi: ma in che mani è finito il Milan? E' questo l'unico vero torto che si può ascrivere a Silvio: aver ceduto il club a compratori misteriosi, praticamente "inesistenti", evidentemente squattrinati. 

E qui vengono i nodi al pettine. Ai tempi della gestione Berlusconi, almeno qualcosa di chiaro c'era: l'ex patron del Milan non aveva la forza di rifinanziare il debito. Oggi, invece, quello che si sa sulla situazione del club è poco o nulla. E non ascolto cori di protesta da parte dei tifosi, tutti li a sperare che qualcosa di buono accada, tutti concentrati sulla prossima campagna acquisti. Cavani di qua, Falcao di là; Gigio resta, Gigio va; tutti i tifosi spettano il grande colpo di mercato, quando il problema è la solidità societaria e un debito mostruoso che non si riesce a rifinanziare. Andiamo con ordine.

La compagine societaria.

Chi è questo Li? Secondo quanto scrive Il sole 24 ore, Mr. Li non sarebbe il proprietario del Milan. Costui sarebbe il proprietario della Rossoneri Sport Investment Luxemburg Sàrl. Ma dai dati in possesso del giornale finanziario, dietro questa società ci sarebbero altre due società che a loro volta sarebbero controllate al 100% dalla Rossoneri Advanced Company Ltd. delle British Virgin Islands, un paradiso fiscale! Un vero rompicapo, vere e proprie scatole cinesi ... verrebbe da dire. Inoltre, non si comprendeva, e non si comprende tutt'ora come la società, le cui facce visibili sono quelle di Fassone e Mirabelli, abbia deciso la passata stagione di lanciarsi in una campagna acquisti sfrenata, pur sapendo che il debito del Milan è mostruoso (si parla di 577 milioni di euro!), e pur sapendo che il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 30 giugno del 2018 (nel rispetto dei parametri Uefa) sarebbe dovuto passare obbligatoriamente dai ricavi provenienti dalla campagna mediatica in Cina (ricavi che, sempre secondo "Il Sole", sono pari a zero), e dai nuovi contratti commerciali di sponsorizzazione. Insomma: Mirabelli ha speso 200 milioni da coprire con entrate aleatorie! Bella mossa ... non c'è che dire!

Il debito del club.

Come detto, il debito del Milan ammonterebbe a 577 milioni, di cui solo 300 sono nelle mani del fondo Elliot, che in pratica è il socio di maggioranza. Se Mr. Li (o chi per lui) non riuscirà a trovare i soldi per il rifinanziamento entro metà ottobre, il Milan potrebbe diventare di proprietà di un fondo di investimento. Bella prospettiva! Per questo motivo, nei mesi scorsi, Fassone è volato a Londra per cercare nuovi finanziatori. L'esito di questa visita nella capitale inglese non è chiaro, ma sembra proprio che i 350-400 milioni che l'AD del Milan cercava non siano arrivati. Non si tratta di bruscolini, e comunque si tratterebbe di cambiare semplicemente società creditrice. Insomma, non mi pare che così si possano risolvere i problemi. Inoltre, viene da chiedersi perchè un fondo di investimento dovrebbe prestare le garanzie necessarie alla società quando questa di suo non ci mette praticamente niente; e per di più con la nebulosità che avvolge la proprietà. A proposito di situazione debitoria, si ricorderà quali difficoltà abbia avuto il Milan nel trovare le fidejussioni necessarie a coprire gli acquisti di Biglia e Bonucci. Alla fine, e solo perchè le banche hanno sbattuto la porta in faccia a Fassone, è stata la Holding degli Agnelli a togliere le castagne dal fuoco al club (a proposito ... anche queste garanzie vanno rinnovate ... oppure Bonucci tornerà un giocatore della Juventus).        

E' giusto che i tifosi guardino all'immediato. Da troppo tempo il Milan non vince qualcosa. La campagna acquisti/cessioni illumina gli sguardi dei più. Ma non può essere trascurata la situazione complessiva, che a lungo termine è davvero critica. Berlusconi lo ha capito, prima di tutti gli altri tifosi. Ritengo che la sua affermazione sul riacquisto del club sia solo una provocazione, ma se si mettesse alla testa di una cordata di imprenditori italiani, personalmente saluterei questa scelta con grande entusiasmo, anche se l'iniziativa è del "nanetto di Arcore". In fondo, il Milan è uno dei brand più prestigiosi d'Europa e servirebbe poco per avviare un circolo virtuoso. Di certo, l'attuale dirigenza vive alla giornata, e la sua imperizia (mi riferisco in primis a Mirabelli) ha peggiorato le cose. Quasi rimpiangiamo Galliani! 

Quindi, ridateci Berlusconi, se questo servisse alla causa!