Addirittura Semplici, allenatore della Spal, afferma nel dopo partita che anche il pareggio gli sarebbe andato stretto. Forse un po' esagerato, ma la Spal a tratti ha davvero dominato la partita e l'Inter sembrava non riuscire a trovare il bandolo della matassa. Però, alla fine, a spuntarla sono stati i nerazzurri e una ragione c'è, così come è facilmente spiegabile la difficoltà degli uomini di Spalletti di gestire la gara.

Quella dell'Inter ieri sera è stata la classica gara post-Champions, e i tifosi devono essere particolarmente soddisfatti per la vittoria ottenuta su un campo comunque difficile, dove l'anno scorso l'Inter aveva a dir poco faticato, esattamente come quest'anno. Solo che in questa circostanza i nerazzurri hanno vinto. E la cosa non è indifferente. Nella mente e nelle gambe dei giocatori la partita di Eindoven ha avuto delle ripercussioni, perché tutte le partite di Champions ne lasciano, che ti chiami Inter, Napoli o Juventus. L'Inter è riuscita a gestire lo stress, e il fatto che abbia ottenuto i tre punti è un fatto estremamente positivo soprattutto per l'autostima degli uomini di Spalletti. Lo stesso allenatore ha giustificato la prestazione non esaltante con le scorie rimaste dalla partita di mercoledì in Olanda, e ha giustamente dato merito ai suoi giocatori di non aver mai sbandato veramente, e quando è stato necessario, si sono riversati nella metà campo avversaria trovando il gol della vittoria. Quindi non deve preoccupare una prestazione sotto le righe, e andare alla pausa con una vittoria consente all'Inter estrema serenità e accresciuta consapevolezza.

L'altro fattore determinante, che quest'anno è diventato un marchio di fabbrica dopo la partita col Tottenham, è il carattere. Anche su questo aspetto Spalletti si è soffermato ai microfoni di Sky. I suoi ragazzi hanno sopperito ad alcuni errori tecnici e tattici con una prova di forza sotto il profilo caratteriale. L'anno scorso, nelle stesse condizioni, difficilmente l'Inter sarebbe riuscita a vincere questa partita. Icardi e company sono quest'anno coscienti che per raggiungere gli obiettivi sperati bisogna lottare con le unghie e con i denti. Lo stesso capitano, a un certo punto, è tornato verso la metà campo per dare una mano ai compagni, lui sempre estremamente refrattario a partecipare allo sviluppo della manovra. 

Insomma, ieri sera si è vista una squadra compatta, unita, che si è aiutata; una squadra con una consapevolezza diversa rispetto a quella dell'anno scorso, ma anche rispetto a quella di inizio stagione. Le vittorie sporche fanno parte del gioco, e l'Inter non fa eccezione: a volte sono necessarie e non puoi fare diversamente. Ma questo è segno di maturità ed è per questo che i tifosi possono continuare a sognare. Nel prosieguo della stagione ci saranno altre occasioni in cui il desiderio della buona prestazione dovrà lasciare il campo al pragmatismo, soprattutto se, come sembra, l'Inter potrà continuare il suo percorso in Champions. Anche squadre oggi collaudatissime, come la Juventus, hanno fatto lo stesso percorso. Quindi ha ragione Semplici, ma non ha torto Spalletti che sa più di tutti cosa significhi gestire una stagione fatta di impegni continui e logorii mentali non indifferenti. Anche per l'Inter i prossimi mesi ci diranno se la squadra ha davvero raggiunto quel tasso di maturità per poter continuare a competere ai massimi livelli.