Ancora mi sembra di sentire i capziosi, i provocatori, i malpancisti che si sbizzarriscono nelle critiche a quello che ritengo uno dei più grandi talenti del calcio internazionale. Dybala gioca male; si allena male, ha poca voglia; ha subito l'arrivo di Ronaldo; non è più utile alla causa; la Juve avrebbe dovuto venderlo al posto di Higuain. E la cosa più simpatica è che le critiche più accese sono provenute, e provengono, da illustri firme, ovviamente addetti ai lavori, non dai profani del calcio.
A volte mi sembra che alcuni di questi puntino semplicemente all'enfasi, qualunque sia l'argomento trattato, con l'unico scopo di creare il dibattito. Anche sulla partita di ieri sera avranno qualcosa da ridire... del tipo: "Certo, con una difesa così... anche io avrei segnato!"-"Dybala è grande con le piccole e piccolo con le grandi." Insomma, pur di creare il caso sarebbero disposti a negare l'evidenza. 

La partita di ieri sera ha testimoniato che il giovane campione argentino ha raggiunto una maturità eccezionale. Non è stato solo l'autore dei tre gol, ma è stato il catalizzatore di tutte le manovre della squadra. Tutti i palloni più importanti sono passati dai suoi piedi: i compagni lo hanno cercato come se fosse (e io ritengo che lo sia) un vero leader, al quale la 10 sulle spalle può fare solo onore. Inoltre, Dybala si è andato a prendere la palla dai difensori, ha dialogato con Pjanic nel cerchio di centrocampo, si è fatto trovare smarcato sulla sua fascia preferita, la destra, e in conclusione, ma solo in conclusione, ha fatto tre gol, ha preso un palo, un altro gol se lo è divorato.
D'accordo, di fronte non c'era il Real Madrid, ma sarebbe da faziosi, capziosi non ammettere che semplicemente Dybala ha fatto Dybala. E ieri sera ha preso il posto di Ronaldo nelle gerarchie della squadra. L'assenza del campione portoghese gli ha consentito di giocare più palloni, e i risultati si sono visti. Mi pare incontrovertibile che la presenza di CR7 gli tolga spazio e attenzioni, perchè i compagni si appoggiano di più al Portoghese quando egli è in campo, e non potrebbe essere diversamente. Semplicemente, sarà necessario che Dybala si ritagli uno spazio, che si faccia trovare pronto: alla Juve l'unica cosa che conta è vincere, e non importa se la vittoria arriva dai piedi di Ronaldo oppure da quelli della Joya.  

E non deve sembrare blasfemia affermare che sotto molteplici punti di vista Dybala è anche meglio di CR7. Salta l'uomo con una facilità disarmante, sia nei pressi dell'area di rigore avversaria, sia nella propria metà campo, cosa che a Ronaldo non sempre riesce; copre un'area di gioco vastissima, cosa che Ronaldo non fa; tira le punizioni meglio, molto meglio di Ronaldo (Ronaldo ne segna una su 14; Dybala una su 6!). Certo, gli manca la continuità di Ronaldo, l'abitudine a essere decisivo in tutte le gare che gioca, la cattiveria con cui si affrontano le partite. Ronaldo cannibalizza gli avversari e tira in porta con una frequenza maggiore rispetto a tutti gli altri giocatori. Non penso che in Europa esista una coppia d'attacco così potenzialmente devastante: il tempo ce lo dirà.

Ma, come affermato sopra, non è la notizia più bella della serata di Champions di ieri sera. Infatti, ieri sera la partita ha confermato quanto emerso contro il Valenzia e nelle prime 7 partite di campionato: rispetto all'anno scorso è cambiato l'atteggiamento della squadra. E' come se l'arrivo di CR7 abbia dato quella consapevolezza che nulla è impossibile, che si può vincere in Europa esattamente con la stessa facilità con cui si vince in campionato. Ricordo ancora la Champions dell'anno scorso, in cui la squadra sembrava scendere in campo con un certo timore reverenziale, forse con la consapevolezza che un errore sarebbe potuto risultare fatale in una competizione in cui difficilmente incontri cenerentole del calcio. Contro il Valenzia, in 10 uomini, la Juventus ha mostrato una forza eclatante. Lo stesso Costacurta, dai microfoni di Sky, ha notato questa differenza rispetto alla passata stagione. Quest'anno la Juventus affronta le gare di Champions con una sicurezza nei propri mezzi che fino ad oggi avevamo visto solo in campionato. Anche ieri sera la sensazione è stata che ogni affondo si sarebbe potuto concretizzare con un gol. 

La differenza sta anche nel messaggio che la Juve manda alla concorrenza: quest'anno, molto più dei precedenti, sperate di evitarci! Già l'anno scorso la prestazione al Bernabeu aveva impressionato, anche se frutto della disfatta di Torino. Oggi le big d'Europa sanno che quella prestazione può essere ripetuta in qualunque circostanza. 

Insomma, complice anche una certa difficoltà di molte big d'Europa, sarebbe delittuoso non provarci fino in fondo. E non si tratta della necessità di giustificare l'arrivo di CR7. Quest'anno può essere davvero l'anno buono. A Valenzia e contro gli Svizzeri Cristiano non c'era. Come è finita?