La cronaca della serata di Bergamo parla di un Milan che ha strapazzato l'Atalanta e di Ppiatek, ormai sempre più leader della rivoluzione rossonera che potrebbe portare i rossoneri al ritorno in Champions League dopo anni di assenza e di stenti in Europa League. Tutto vero, tutto molto bello: la fame di Piatek è diversa da quella di Higuain e per certi versi è anche migliore di quella di Cutrone, basta la voglia? No. Ci sono anche tecnica e talento nel polacco che ha stravolto la Serie A.

NON E' ORO TUTTO QUELLO CHE LUCCICA - Dalla serata bergamasca ne è uscito un Milan rafforzato nell'unione d'intenti: finalmente si vede una squadra in campo, tuttavia i limiti del gioco restano e -pur riconoscendo a Gattuso l'ottimo lavoro che sta facendo- bisogna riconoscere che questo Milan è "regredito" nei principi di gioco, con Piatek che per tipo di gioco camuffa quelli che sono i limiti strutturali di una rosa che ad oggi è e resta inferiore, in termini di valori, a quelle di Lazio e Roma. Il discorso è semplice: Piatek non è Higuain, gioca attaccando la profondità senza volere la palla tra piedi, questo di fatti permette alle mezzeali rossonere di giocare "peggio" il pallone cercando subito la verticalizzazione, anzichè doverlo portare, o peggio ancora cederlo a un trequartista atipico (com'era Higuain). Tutto legittimo per carità, tuttavia nel dare giudizi bisognerebbe sempre prima ricordarsi di questi limiti: la squadra di Gattuso è coesa e compatta, gioca un calcio discreto ma ha dei limiti. Non vorrei che qualora venissero fuori si possa rimanere stupiti. I 3 gol con 3 tiri in porta sono un campanello che non si può ignorare, così come la "sterilità" offensiva offuscata dai 6 gol messi a segno nelle ultime due uscite. 

ROMA, LAZIO E INTER - Il quarto posto del Milan è simile al primo della Juventus: arriva perchè mancano o sono mancate le alternative. Roma e Lazio per via di infortuni, involuzioni tecnico-tattiche, preparazione differente e via discorrendo hanno fin qui deluso. L'Inter zoppica nel tentativo di difendere il terzo posto dopo aver commesso la leggerezza di considerarlo cosa fatta: ora la questione Icardi si è messa a complicare un po' le cose, facendo tornare in auge addirittura il Milan che approfitta dell'unione ritrovata e del magic moment di Piatek.

L'influenza del Pipita è passata con il moment-gol e Gattuso può gongolare, ma occhio a non distrarsi, l'attuale quarto posto è un miracolo se confrontiamo i valori delle rose e come tale va sfruttato: Leonardo dovrà imparare bene la lezione che in passato non è stata ben recepita e ringraziare la buona sorte (in caso di un' eventuale qualificazione per la Champions) e chiedere a Elliot di finanziare un'adeguata campagna acquisti, in maniera tale da colmare alcuni gap e non dover aspettare il passo falso delle altre per poter ottenere qualcosa.