I biglietti per la finale di Supercoppa Italiana tra Milan e Juventus che si disputerà il 16 gennaio a Jeddah, in Arabia Saudita stanno andando letteralmente "a ruba" tanto da spingere la Lega Serie A a diramare un comunicato di soddisfazione sui propri canali social.

PROBLEMA BIGLIETTI- Il polverone però è stato sollevato dal fatto che ci siano due tipi di biglietti: i primi riservati agli uomini "single", i secondi riservati alle famiglie. Risultato? Le donne da sole non potranno andare allo stadio. E' questo ciò che prevede la legge saudita, legge che stride però con quanto il mondo occidentale afferma e con quanto la stessa Lega Serie A mira a comunicare attraverso gesti simbolici e non, ossia parità e uguaglianza senza alcuna distinzione di sesso.

L'INIZIATIVA- Nel mirino di chi polemizza contro la scelta di giocare la Supercoppa in Arabia è finita l'iniziativa del "rossetto rosso" sulle guance dei calciatori per dare "un calcio alla violenza". Un gesto simbolico che sembra destinato a rimanere tale, l'uguaglianza e il sacrosanto diritto di assistere a una partita (da sole o accompagnate) è durato il tempo che il rossetto dalle guance dei calciatori sia stato lavato dall'acqua delle docce nel post-partita. Da qui l'idea di "boicottare" l'evento per una forma di protesta.

Non è la prima volta che il mondo del calcio guarda a "Oriente" come una straordinaria opportunità di ampliamento e di aumento degli introiti e non è neppure la prima volta che alcuni ideali vengano messi in secondo piano pur di raggiungere un'organizzazione perfetta. E così da un lato ci sarà chi guarderà comunque la finale, dall'altro chi farà altro. Resta un'occasione persa dal nostro calcio per dare seguito -con i fatti- alle parole.