Nell'era del calciomercato ci sarà un prima Paul Pogba e un dopo Paul Pogba, perché? Semplice: la cessione del francese per 100 e passa milioni al Manchester United ha segnato la fine di un'epoca, ossia quella in cui i dirigenti puntavano sugli svincolati e nella migliore delle ipotesi li rivendevano ottenendone una misera plusvalenza e sì e no utile per il bilancio.

L'INTER "COPIA" LA JUVE- Pogba e non solo, la Juventus ha costruito l'ossatura della sua squadra con dei "parametri zero": dapprima è toccato a Khedira, poi proprio a Pogba, poi ancora a Emre Can e infine potrebbe toccare a Aaron Ramsey, in questi giorni vicinissimo all'accordo con i bianconeri. Un lavoro quello di Marotta e Paratici, poi completato da quest'ultimo che li ha visti salire alla ribalta come la mente e il braccio delle vittorie bianconere. L'Inter, che insieme al Napoli è sulla carta la possibile antagonista della Juventus in Italia ha provato a "imitare" la strategia dei bianconeri, finendo per assumere anche Marotta. Risultato? Ausilio ha portato in nerazzurro a zero De Vrij e Asamoah, ora Marotta potrebbe presentarsi con in mano il contratto di Diego Godìn 33enne difensore uruguagio in scadenza con l'Atletico Madrid.

CHI COPIA ARRIVA SECONDO- Chi copia sta sempre dietro, almeno in economia funziona così. Nel mercato, le aziende hanno due vie: o diventano leader o diventano follower.
Comprare un brevetto di un'invenzione particolarmente innovativa ma non ancora scoperta da tutti all'inizio può dimostrarsi un rischio che comporta costi, ma alla fine può diventare una favolosa opportunità per acquisire vantaggio competitivo.
Tradotto in termini calcistici, l'Inter dovrebbe provare a investire in qualche giovane dal talento ancora, o quasi, celato per "sorprendere" la Juventus: tuttavia i tentativi fatti con Gabigol e Joao Mario non hanno sortito gli effetti sperati, ma ripiegare sul "facciamo come la Juve", secondo me, non porterà mai l'Inter alla vittoria, perché semplicemente starà sempre un passo indietro.