Mai come quest'anno il calcio si sta interrogando su quello che è e sarà il ruolo delle donne in un mondo che è sempre stato concepito e pensato per soli uomini. 

IL CALCIO FEMMINILE IN TV- Da quest'anno Sky ha sdoganato un primo luogo comune, trasmettendo le partite del campionato di calcio femminile. Per la prima volta, l'attenzione pubblica ha posato gli occhi sul fenomeno che per fortuna è in espansione, ma da qui a parlare di progresso ce ne passa. 

DALL'INDIGNAZIONE AGLI INSULTI- È bastato poco per indignarsi per la questione delle donne saudite che non avrebbero potuto assistere alla Finale di Supercoppa tra Milan e Juventus se non accompagnate da un uomo allo stadio. Ma dall'indignazione si è passati in fretta agli insulti rivolti in particolare a Wanda Nara, rea di essere la moglie-procuratrice di Icardi. 

WANDA, LA MAMMA DI ZANIOLO E COLLOVATI - Gli insulti a Wanda Nara degenerati poi nello sconfortante evento dei sassi lanciati contro l'auto dell'argentina, causa scatenante - a detta di molti- che ha fatto prendere alla dirigenza nerazzurra la decisione di togliere la fascia a Icardi. Quando non si può attaccare la moglie, si colpisce la madre, "colpevole" di pubblicare foto "poco consone" al ruolo che ricopre, come se adottare pose nei selfie fosse una colpa. Per finire l'uscita di Collovati a "Quelli che il calcio", che ha affermato di non voler sentire donne che parlano di tattica. Apriti cielo. 

Il pallone si conferma un mondo maschile e maschilista, dentro e fuori lo stadio le donne vengono ancora considerate estranee al calcio. Sono viste come il "tallone d'Achille" su cui colpire i campioni per renderli più vulnerabili. Sarebbe ora di cambiare, altrimenti non basterà dare un "Rosso alla violenza" o cambiare la location a una finale per eliminare l'odiosa credenza che il calcio sia esclusiva materia maschile.
Le donne non devono più essere il vulnus dei calciatori, semmai il punto di forza e dovremmo accettare che sì, può essere una donna a far guadagnare di più suo marito.