Nella notte di San Lorenzo è normale veder cadere le stelle, ma quando si parla di Lionel Messi non si parla di una stella qualsiasi. Il passaggio della pulce sotto la Tour Eiffel segna una notte, un'epoca, uno sport. Siamo arrivati al punto di non ritorno, siamo arrivati al punto che il giocatore più forte di tutti i tempi (parere personale) va in un club che vede il numero zero alla voce Champions league nell'albo d'oro. Intendiamoci, non ero tra quelli che speravano che il calcio fosse ancora dei tifosi, ma vedere il mio idolo andare in un campionato dove segnerebbe anche in infradito mi fa riflettere. Ricordo le parole pronunciate da Ibrahimovic in passato su un eventuale passaggio all'Arsenal: "Non posso andare in un club che nella sua storia ha vinto meno di me". Parole alla Zlatan insomma, che però oggi acquistano un senso più grande rispetto al passato. Oggi queste parole saranno sempre più difficili da sentire perché siamo nell'epoca degli sceicchi e dei procuratori che pretendono commissioni impensabili prima d'ora. La strada è tracciata insomma, ai romantici non piace, a loro piace vedere le stelle.