Un anno fa l'arrivo di Sarri sulla panchina della Juventus era stato accolto con molto scetticismo da parte dei supporter bianconeri e al termine dell'avventura in Champions league agli ottavi contro il Lione si potrebbe dire che avevano ragione. Il gioco non è mai decollato e la differenza principale rispetto ai numeri di Allegri è stata nei gol subiti. Il mercato estivo però non ha regalato interpreti utili al "sarrismo" e l'idea provvisoria di privarsi di Dybala probabilmente si sarebbe rivelata catastrofica. La cessioni di Emre Can Mario Mandzukic e Moise Kean hanno tolto forza all'organico e gli scambi Cancelo-Danilo e Spinazzola-Pellegrini (in prestito al Cagliari) sono stati quantomeno discutibili.

Dopo l'eliminazione col Lione sono tornate alla mente le parole di Conte quando era al comando della Juventus sul sedersi nel ristorante da 100 euro, perché la sensazione è stata che se anche la squadra avesse raggiunto i quarti di finale le speranze di andare avanti sarebbero state veramente poche. I soldi spesi per l'acquisto di Cristiano Ronaldo (con relativo ingaggio) sono stati tanti e non hanno migliorato i risultati in Europa, ma senza di lui sarebbe stata dura anche vincere in Italia. Gli ingaggi pesanti di Rabiot e Ramsey (arrivati a parametro zero) si sono rivelati inopportuni e il premio scudetto di 28 milioni di euro ai giocatori inconcepibile. La stessa cifra che il Borussia ha speso per l'acquisto dell'astro nascente Haaland, trasferitosi in Germania nel mercato invernale.

A questo punto le nuove parole di Conte sul "pacchetto preconfezionato" calzano a pennello. Come si poteva pensare di proporre un'idea di gioco diversa senza le accelerazioni di Cancelo, il lavoro sporco di Mandzukic e un bomber all'altezza di Higuain all'apice della sua carriera? Molte domande senza risposta che devono far riflettere sulle fortune di certi allenatori ai quali vengono esaudite le richieste dalle società. Solo allora, dopo aver creato un gruppo a immagine e somiglianza dell'allenatore, si può pretendere un gioco entusiasmante, ma senza queste premesse il compito diventa difficile per tutti.