Sogno di mezza estate? Regalo sotto l'albero? Non esattamente... il ritorno di Zlatan Ibrahimovic in casa Milan è un'eccezione per Elliot in un calcio che mette la parola plusvalenze al primo posto.

Andare contro la logica fa allontanare i tifosi dalla realtà (per fortuna) e allo stesso tempo fa ricordare le ultime glorie nella speranza di iniziare un nuovo anno sotto una stella che possa ancora far sognare.

Ognuno vede il ritorno di Ibra a modo suo, c'è chi crede sia una questione di marketing, chi una barzelletta, chi una scelta sbagliata per i 38 anni e chi una scossa necessaria all'ambiente.

Inizialmente i dubbi erano più che comprensibili, ma dopo la disfatta di Bergamo, le ripercussioni psicologiche possono diventare un rischio maggiore che avere in rosa un leader a fine carriera.
Ecco allora che dopo un cambio di panchina non sufficiente per dare una svolta alla stagione è arrivato il momento di guardare al presente invece che al futuro. A parametro zero in questo Milan può essere un'idea geniale visti gli esborsi degli ultimi anni per i cartellini rivelatisi fallimentari (Bonucci e Caldara su tutti).

Dopo il riposo natalizio il Re leone è pronto ad alimentare le speranze rossonere per chiudere positivamente la stagione.