L’Inter espugna l’Allianz Stadium di Torino, dopo undici anni a secco di vittorie in casa bianconera, aggiudicandosi il 244° derby d’Italia attraverso una partita giocata all’insegna della ritrovata concretezza, dell’organizzazione difensiva e soprattutto con degli episodi piuttosto discutibili e di dubbia interpretazione a conferma di come il calcio a livello generale sia tutt’altro che una scienza esatta. 
La squadra guidata da Simone Inzaghi vince contro una delle migliori Juventus della stagione, passando con un rigore dubbio, anche se a norma di regolamento sembra poterci stare, sancendo la fine anticipata della corsa al titolo dei bianconeri a secco per il secondo anno consecutivo e per la prima volta da quando Allegri è tornato a sedere sulla panchina della Juventus.
Una sconfitta amara e soprattutto molto sfortunata che interrompe la lunga striscia di sedici risultati utili consecutivi iniziata a Novembre e che costringe comunque i bianconeri a guardarsi le spalle, soprattutto dalle romane, per riuscire a raggiungere quantomeno l’obiettivo minimo stagionale, inchiesta prisma permettendo, ovvero quel quarto posto utile come ultimo pass valido per l’accesso alla prossima edizione della Champions League.

Probabilmente quella fornita domenica sera è stata la miglior prestazione della Juventus in questo campionato, anche se ciò non è bastato nemmeno per portare a casa un pareggio che sarebbe stato comunque stretto visto l’andamento della partita.
La formazione messa in campo da Massimiliano Allegri, che decide di schierare contemporaneamente il tridentepesante
Vlahovic-Morata-Dybala come aveva fatto poche volte da quando è tornato a sedere sulla panchina bianconera, tra infortuni di vario genere ed estremismo tattico di difensiva memoria, sembrava essere stata la formula giusta per scardinare l’arguto sistema tattico nerazzurro.
Dunque una Juventus sfrontata, subito scesa in campo con il piglio giusto di chi vuole portare a casa la vittoria e non solo con la tipica e cinica “allegrata”, ma questa volta con un’idea di gioco ben precisa, fatta di scambi veloci, linee di passaggi corti lungo le linee, pressing alto e tante conclusioni a rete, verso la porta difesa dai guantoni di Handanovic.
Ma nonostante i buoni propositi e le numerose azioni da rete prodotte, ben 23 conclusioni contro le sole 5 dei nerazzurri con tanto di legni al seguito, a spuntarla, con il minimo sforzo e il massimo risultato, è stata comunque l'Inter di Simone Inzaghi.
Infatti, grazie ai “due” rigori assegnati a favore, la squadra nerazzurra riesce a rimanere ancora aggrappata alla corsa scudetto che a questo punto rimane una cosa a tre tra Milan, Napoli e la stessa Inter.
Inzaghi batte Allegri con una vittoria all’Allegri, questa è l’analisi cruda che può essere fatta dopo il Derby d’Italia, il risultato contro il bel gioco, la concretezza contro l’estetismo, la libertà di fraseggio contro l’equilibrio tattico, il cinismo contro lo spettacolo, chissà cosa direbbe il supercritico Lele Adani ora che l’Inter ha vinto di rigore senza aver quasi mai di fatto tirato in porta.
Sarei proprio curioso di sentire cosa avrebbe da dire riguardo al fatto che questa volta è stato Inzaghi a fare l’Allegri e non viceversa per interrompere una striscia negativa che durava da mesi tra cali di prestazione e blackout improvvisi senza alcuna spiegazione apparente. Chissà, magari questa volta il buon lele criticherà Simone Inzaghi per aver vinto con il minimo sforzo ed esalterà l’estetismo di Allegri di questa partita, magari il suo “velato” interismo gli farà cambiare filosofia calcistica per un amante dello spettacolo come lui.

Detto ciò, lo confesso, ho staccato prima della fine del match ed esattamente al minuto 81', perché oramai avevo ben compreso dopo il palo incredibile colpito da Zakaria che la partita fosse incanalata nella direzione dell’Inter, esattamente proprio come lo avevo già intuito al termine del primo tempo giocato contro il Villareal in quella sciagurata serata di quasi quattro settimane fa sempre all’Allianz Stadium.
Quindi cosa ci azzecca la partita con gli spagnoli? Avete ragione forse proprio nulla, ma fatto sta che la partita è stata per larghi tratti simile a quella giocata con il Villareal. Dominio al primo tempo, pali e traverse, gol sbagliati di un soffio e alla fine bam... errore superficiale in difesa, rigore per l’Inter; con l’unica differenza che questa volta il colpo è stato incassato alla fine del primo tempo mentre con gli spagnoli è accaduto all’81 quando il match volgeva al termine e Allegri, forse, stava aspettando l’arrivo dei supplementari chi può saperlo fino in fondo cosa passa per la testa del tecnico livornese.

Ad ogni modo, incassiamo un brutto colpo dopo domenica sera, Allegri cerca sempre di difendere il gruppo dicendo “che non ha nulla da rimproverare ai ragazzi” sicuramente sarà bravo a nasconderlo e i panni sporchi li laverà dentro lo spogliatoio e al centro sportivo durante l’allenamento quotidiano però io sinceramente mi sono stufato di non rimproverare nulla ai ragazzi, hanno le loro colpe così come il buon Max ha le sue, questo è innegabile. Insomma quando non vinci, in stagione, nemmeno uno scontro diretto con chi ti sta davanti e sbagli tutte le partite da dentro o fuori non si può continuare a difendere l’indifendibile, soprattutto se la società a gennaio ti ha comprato il capocannoniere del campionato e non lo riesci a mettere nelle condizioni di mandarlo a rete con continuità.

Qui la carretta va raddrizzata e al più presto, questa Juventus può arrivare quarta perché di più non può permettersi attualmente, ma in generale continuare ad accampare scuse approssimative, giustificando sempre le sconfitte di chi va in campo anche pubblicamente quando è necessario, sinceramente è un atteggiamento da perdenti che io da tifoso non sono più disposto a tollerare, soprattutto quando si perde una partita come quella di domenica in cui si aveva ancora la possibilità, seppur minima, di riaprire i giochi rientrando nella lotta per lo scudetto.

Non regge nemmeno la scusante del post partita “ci sono stagioni che vanno così”, no e poi no, perché ci possono essere partite sfortunate che vanno in questa maniera, ma non intere stagioni se ti chiami Juventus e spendi quasi cento milioni a gennaio per un giocatore forte, ma che ha ancora tutto da dimostrare.
Quindi si assuma qualcuno le sue responsabilità e smettiamola con il dire che quella di domenica è stata una sconfitta immeritata solo per colpa della sfortuna o degli episodi, perché se la Juventus ha il decimo attacco del campionato, caro il mio Max, un paio di domande te le devi porre e qualche cosa ai ragazzi lì davanti la devi rimproverare, perché la tesi del corto muso può reggere fino a un certo punto quando poi bisogna tirare fuori gli attributi.

Chiudo con questa considerazione: esattamente quale è lo scopo specifico di avere la tecnologia quando poi la si usa nel modo sbagliato? Quale è lo scopo di avere una moviola in campo quando in alcuni casi non può intervenire? Ma soprattutto a che diavolo serve la tecnologia se ancora discutiamo dei rigori o dei fuorigioco per questione di millimetri?
So già che vi viene da dire “guarda il bue che da del cornuto all’asino”, però da tifoso sportivo il quale mi ritengo di essere è innegabile che la Juventus nel suo passato abbia avuto senz’altro degli episodi a suo favore così come tutte le squadre a giro del campionato, però dopo quello che ho visto la scorsa sera resto veramente basito dalle decisioni e per il modo in cui sono state prese. Allora partiamo subito con il dire che il rigore secondo me è molto dubbio, anche se ne sono stati assegnati di ben peggiori nel corso della storia però se quello lì è rigore allora cambiamo sport perché questo non è calcio soprattutto quando un bestione di quasi 1.90 come Dumfries fa certe sceneggiate da film oscar.

Ma Il fatto grave, secondo me, non è tanto il rigore dato ma l'averlo fatto ripetere con una decisione alla Ponzio Pilato, una scena a dir poco comica. Infatti l’arbitro fischia il fallo su Danilo di Chalanoglu, che sembra colpire di poco il piede del difensore bianconero, e il Var per togliere le castagne dal fuoco cosa fa? Fa ripetere il rigore perché vede Deligt entrare prima degli altri, anche se a fiscalità di regolamento ci può stare, salvo poi però non farlo nuovamente ribattere visto che c’erano ancora tre giocatori entrati in anticipo in area di rigore come il 99% dei casi che accadono ogni domenica in serie A.
Ora, non voglio pensare alla malafede dato che il Var non ha assegnato dopo averlo pure rivisto un rigore sacrosanto su un fallo di Bastoni ai danni di Zakaria fatto per di più sulla linea dell’area di rigore nerazzurra e non mi importa nemmeno di questa sconfitta perché la Juventus obiettivamente non è ancora una squadra che può ambire al titolo, quindi non voglio cercare nessun alibi ma ciò che mi domando è: Calciopoli è davvero finita? Oppure in maniera silente continua a tessere le sue trame? Le inchieste sulle plusvalenze, gli stipendi non pagati, le scritture private con i calciatori, il caso Suarez, ecc. ecc. sembrano il preludio di una nuova "farsopoli" 2.0. Anche perché altrimenti non riesco davvero a spiegarmi come l’Inter si ritrovi a rientrare nella lotta scudetto dopo aver portato via da Torino 4 punti grazie alle clamorose “sviste” del Var su Zakaria e soprattutto su Belotti oltre agli enormi danni provocati al Milan e al Napoli in certe partite.
Se volete assegnare il titolo all’Inter perché da sola non ci riesce proprio a vincere, dategli quelli di cartone, a Milano sono dei veri e propri specialisti.

P.s. Se qualcuno volesse dire la sua, siamo in diretta alle 21:00 su Twitter in chatroom per @StanzaVxL, Juve e Inter e tanto altro ancora: non mancate!