Abbiamo festeggiato il nostro compleanno. Allo storico traguardo dei 120 anni, troviamo come massimo rappresentante del Milan il tal Gazidis.

Il vuoto assoluto. L'inconsistenza fatta persona. Dopo oltre un anno non spiccica una parola d'italiano. Questa è solo una questione di forma Il fatturato è sceso ed i ricavi da sponsor anche. Questa è invece sostanza. Dovrebbe essere licenziato e con lui liquidato tutto il suo codazzo di mediocri spuntati dal nulla.

Eccelliamo solo in una voce: spese per il personale (scorporato dagli ingaggi per i calciatori). Il nostro management, udite udite, è il più pagato del mondo. ci costa come l'ingaggio di Messi.

Nonostante il mio amore viscerale per Maldini e Boban, giudico mediocre il loro operato. 2 buoni acquisti: Hernandez e Bennacer. Soddisfacente Krunic. Disatrosi gli altri. Ma l'operato si giudica non solo per quello che si fa, ma anche per quello che non si fa.

Mancato acquisto di Sensi per spiccioli, mentre venivano buttati 11 milioni per Duarte senza arte nè parte. 30 milioni per Leao. Mancata cessione del pistolero assonato per 70 milioni al Madrid.

Chiudiamo gli occhi ed immaginiamo questa squadra con Sensi ed Icardi da inizio stagione. Dove sarebbe adesso?

Dopo aver scelto il Profeta di Giulianova, avrebbero dovuto immediatamente sbarazzarsi di Suso. A maggior ragione dopo le farneticanti dichiarizioni del Profeta, che vedeva in Suso un fuoriclasse. Io che allo Stadio ho visto da Rivera a Sheva, ho avuto un attacco di gastrite. Maldini e Boban sono stati dei fuoriclasse. Maldini è stato il miglior difensore della storia del calcio. Mica bubbole. Quindi mi aspettavo un sussulto, un rigurgito al vedere accostare l'aggettivo fuoriclasse al nativo di Cadice.

Per il compleanno saremo in 60.000 al freddo ed al gelo. Siamo nel Deserto dei Tartari. Non so a che punto siamo della traversata iniziata 7 anni fa. Il mio amore per quella maglia e quei colori, scoperti in un pomeriggio di primavera di 45 anni fà rimangono intatti. Ho cambiato molte volte idee, lavoro, affetti ma l'amore per il Milan rimane li industrittibile, nonostante geometri e pizzoprocuratori, nonostante oggi sia rappresentato da un gatto di marmo tanto freddo quanto inutile, venuto da lontano, che nulla sa di un pareggio sporco che ci condannò alla B, delle lacrime di noi amanti di questi colori quando sentimmo dalla radio: il Genoa ha pareggiato.  Ero un bambino, non dormì per 3 notti, mentre come un mantra mio papà mi raccontava delle gesta di eroi senza paura e senza macchia, che avevano vinto oltre le Alpi quanto nessuna squadra in Italia avesse mai fatto. Di giocatori che uscirono con fratture da Buenos Aires per portare a casa la Coppa Intercontinentale.Nulla sa, di uno Stadio stracolmo alle 3 del pomeriggio di un fine Aprile, canti, cori, tamburi, bengala, un inferno Rossonero per gli avversari, per noi il Paradiso. Dopo qualche ora sterminammo, calcisticamente parlando, la Quinta del Buitre con un 5 a 0, ponendo fine ai sogni di gloria del Madrid. Fu come la vittoria di Roma su Cartagine in termini calcistici. Il Nuovo Impero eravamo noi. Il Madrid oggi ha Florentino, noi Gazidis. Loro sono di nuovo li in cima, guardano giù e ci aspettano per altre battaglie. Spero non debbano aspettare a lungo. Di certo, se e quando quelle battaglie ci saranno, al comando non ci sarà un inutile gatto di marmo venuto dal Sudafrica. Con lui solo il freddo del Deserto dei Tartari.