Il Napoli batte il Bologna con un secco 3 a 1, ma non convince contro gli uomini di Mihajlovic, che si mostrano subito aggressivi, anche se Ruiz sbaglia l'inverosimile dopo appena cinque minuti!

Ma al di la' delle azioni, il Napoli certamente ne ha create, ma la realta' e' l'identita' di squadra e di gioco dei felsinei rispetto ai partenopei.
Nel primo tempo, almeno mi e' sembrato, il Napoli e' apparso sconclusionato e privo di idee, ottimi Insigne e Zielinscky, con Demme unica "diga" in un centrocampo fatto di mezz'ali, dove vi era Koulibaly, anche lui tra i migliori, che s'inventava costruttore di gioco ed incontrista.

Nel frattempo, il Bologna di Sinisa cresceva, ed aveva in Svanberg e Soriano, oltre che un rigenerato Palacio, sei trascinatori infiniti, pronti a lottare su ogni palla. Nella ripresa pero', torna in campo la cosiddetta "arma segreta" del Napoli, Viictor Osimhen, che con il Bologna proiettato in avanti per raggiungere un meritato pari, brucia in contropiede Danilo e chiude la contesa.
Ma ripeto, e sottolineo, è il Bologna che deve fare mea culpa, poiche', oltre ad aver trovato un Ospina prontissimo, ha tardato l'entrata di un calciatore, Barrowe di Vignato, che potevano far male non poco, se probabilmente inseriti dall'inizio.

Comunque alla fine, per gli almanacchi e la classifica, il Napoli batte il Bologna 3 a 1, Gattuso respira e torna a sperare per il quarto posto Champions, mentre Sinisa, dopo Sanremo, canta "Disperato"... ma non troppo!