Noto sempre più spesso un senso di assuefazione, di accontentarsi, di fare della mediocrità la norma, non solo da parte di molti giornalai, che come avvoltoi approfittano delle debolezze e disgrazie sportive per scrivere di tutto e di più, picconando costantemente il Club Milan, ma anche da parte della dirigenza, "ok il FFP, ma sembra più una scusa per non investire (che non significa buttare soldi tanto per...), investire significa "coprire con ornamenti, imbastire"  facendo scelte ponderate ed oculate, dove alla base si capisce e si fa percepire ai tifosi e gli addetti ai lavori che c'è un programma completo, un'idea chiara e netta, che non può riguardare né limitare solo ai giovani di "belle speranze", ma è fatto di passione, di autentica vicinanza,  presenza costante anche dei vertici della proprietà, (qualsiasi imprenditore ed investitore serio segue i suoi affari in prima persona) proprio perché nulla deve essere lasciato al caso, proprio perché l'investimento milionario deve fruttare...

E qui si notano i segnali contrari e palesi rispetto al tanto sbandierato progetto di rilancio fatto da Elliott con un freddo comunicato 18 mesi fa, il loro delegato Gazidis pagato come un top player per i risultati che doveva portare in ambito di ricavi, finisce per essere quel giocatore che ha deluso le aspettative e anziché dare la colpa a se stesso, vede i mali in altre situazioni accampando scuse... si nota la freddezza ed il distacco della proprietà nei confronti del mondo Milan, l'AD stesso non spiccica una parola di italiano, forse sarebbe stato meglio puntare sul ritorno di Gandini, conoscitore  dell'ambiente e abile a tenere i rapporti con le istituzioni, il peso politico del Milan attualmente è prossimo allo 0.   

Il duo Boban-Maldini pagano dazio, peccano di inesperienza, idee chiare, non metto in dubbio il loro amore per questi colori, ma ho la netta sensazione che si sono andati a ficcare in una situazione più grande di loro dove, se le cose andranno male, la proprietà ed il loro delegato pluripagato li userà come capro espiatorio, nemmeno loro due si son fatti sentire nelle sedi competenti o a mezzo stampa per chiedere rispetto ed uniformità di giudizio sulle questioni Milan, dagli episodi in campo quasi sempre a sfavore, all' incetta di cartellini spesso severi ed esagerati, sia su questo fuoco incrociato da parte di tutti i media, passando dall'inaccettabile svogliatezza e pigrizia mentale da parte dei giocatori, le innumerevoli figuracce le ricordiamo solo noi tifosi, chi meglio di loro campioni in campo con mentalità vincente? C era bisogno di Ibra per fare il mental coach? 

Per passare alla gestione tecnica, Pioli l'ultimo di una lunga sfilza di mestieranti chiamati a stare su una barca piena di falle, per me allenatori veri c'è ne sono pochi, per definizione "allenatore" dare lena, contribuire, far fare esercizio per acquistare forza, far durare nella fatica"  quindi chi allena dei giocatori oltre ad avere una preparazione tecnico tattica, non deve limitarsi a gestire un collettivo, ma deve plasmare e far crescere le abilità dei giocatori che ha a disposizione, sia nella testa, grinta, mentalità vincente, chiamasi anche "guida tecnica" appunto..

Si sono succeduti parecchi gestori in questi anni, Montella, Gattuso, Giampaolo lo stesso Pioli, ma non può non saltare all'occhio come questa squadra abbia gli stessi difetti e carenze strutturali psico/emotive, subisce gol in contropiede, da palla inattiva, fatica a costruire gioco, mancanza di fondamentali ( stop, passaggi, tiri in porta).

Bisogna essere leader carismatici anche nella comunicazione, senza affermazioni timide, nel vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, o assecondanti, non fanno che  trasmettere insicurezza ed in senso di sufficienza a giocatori acerbi sotto tutti i punti di vista, oltre a dargli delle scusanti, facendoli adagiare sugli allori... una mentalità vincente si costruisce anche così nella testa dei propri giocatori, pretendendo sempre di più, non è solo colpa del calciatore quindi.

Sui giocatori si è detto di tutto e di più analizzando in lungo e in largo (proviamo a dargli un'attenuante appunto per come ho descritto sopra della mancanza di una "guida tecnica").

Per finire con noi tifosi, affermazioni del tipo: "Il primo tempo del derby abbiamo giocato bene" non ci fanno del bene, ma ci abituano sempre più a questo virus che da un decennio infesta Milanello, mediocrità ed assuefazione.

 

Concludo dicendo quindi che per tornare ai fasti che meritiamo, servono tutti gli ingredienti giusti: proprietà seria e appassionata, dirigenza capace, esperta ed innovativa, guida tecnica o allenatore carismatico, preparato e trascinatore, ed un mix di giocatori che abbia qualità calcistiche ma soprattutto umane, e di questo ricordo il Milan degli invincibili di Sacchi o quello di Ancelotti, uomini prima che calciatori.