Eccoci qui a dover commentare quella che poteva essere una serata da incorniciare, che poteva dare ulteriore slancio in termini di energie psico fisiche, che di stima e consapevolezza, ed invece ci ritroviamo ad ingoiare l'ennesimo boccone amarissimo, peccato davvero perché le premesse erano buone, ma questa squadra è come Penelope: di giorno fa e di notte disfa.

Buonissimo primo tempo sia per approccio alla gara, sia per applicazione tattica, pressing alto sui portatori di palla interisti tanto che i cugini non riescono a costruire gioco, costretti spesso a lanciare palloni che sono sistematicamente preda dei giocatori rossoneri, il Milan costruisce delle buone palle gol, l 'Inter sembra confusa e stordita, ed i ragazzi di Pioli vanno in vantaggio prima con Rebic e dopo con Ibra, ma poteva segnare almeno un altro gol ed aumentare ancora di più il vantaggio, il Milan gioca da Milan, sapendo di indossare una maglia gloriosa, ma con la mentalità e piglio da provinciale, grinta e ritmo, fine della prima frazione.

Comincia il secondo tempo, e già dai primissimi secondi si intravede che la solfa è cambiata, la mentalità da provinciale viene lasciata negli spogliatoi, grinta, ritmo e concentrazione lasciano il posto a supponenza e attendismo, lo si capisce dal fatto che non c'è più il pressing della prima frazione, tutte le seconde palle sono dei nerazzurri, basta vedere Kessie ad esempio sbagliare uno stop facilissimo, all' Inter bastano meno di 10 minuti per segnare 2 gol in appena 2 minuti (anche se il secondo è in sospetto fuorigioco) roba da non credere... o forse si,  speravo cuor mio di sbagliarmi, ma troppe volte questa squadra negli ultimi anni ci ha abituato a questi cali assurdi e ingiustificati, il Milan a questo punto è un pugile suonato, l'Inter annusa l'odore della preda sanguinante, aumenta i giri, e segna ancora.   

Pioli ed il suo staff intanto dovrebbero insegnare a Romagnoli, Conti e qualcun altro difensore come si marca un avversario in area, troppe volte il Milan si fa uccellare da palle inattive o cross dal fondo, e bisogna capire se l'atteggiamento attendista e supponente della seconda frazione è dovuto a presunzione dei giocatori? Vecchie paure che tornano a bussare, oppure alle Fifa di Pioli? Se così fosse sarebbe ancora più grave e dimostrerebbe l'inadeguatezza del coach a guidare una banda di giovani a cui dare una mentalità vincente. 

Ogni volta che a questa squadra gli si chiede di fare un passo avanti, finisce sempre per liquefarsi.
Vorrei essere nella testa dei giocatori, di Pioli, della dirigenza, leggere i loro pensieri, per capire ognuno di loro cosa pensa davvero, al di là delle frasi di circostanza che si raccontano.