Elliott che non è un proprietario come poteva esserlo Berlusconi, ma un fondo speculativo atto a creare guadagni da aziende che prende in difficoltà, le risana per poi venderle guadagnandoci, e la dirigenza che è stata scelta, hanno presentato ai tifosi questo fantomatico progetto... Ma se guardiamo a questi mesi il progetto non c'è, e si denota come in realtà il vero "progetto" è un altro, anche se velatamente ammesso. Sembra sempre più chiaro il fatto che tutto questo tergiversare sia sul mercato sia nella questione allenatore prima con Giampaolo e successivamente riguardo il suo esonero, denoti la mancanza di idee concrete, oltre che di organizzazione sotto ogni aspetto, non tanto per incapacità, o solamente per l'inesperienza dei manager, ma (a pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina dice il detto) mi balena sempre più chiaramente in testa il pensiero che il "progetto" riguarda SOLO ed UNICAMENTE l'investimento immobiliare corposo sullo stadio e tutto il contorno. D'altronde non ci vuole mica la laurea per capire come la proprietà, l'uomo forte di Elliott nella persona di Gazidis, Scaroni stesso, siano presenti esclusivamente per la questione stadio, niente di più. Più che una proprietà, mi sembra un giudice fallimentare. Rendere la società appetibile avendo aggiunto uno stadio di "proprietà" che generi ricavi consistenti.

Per non parlare del progetto in sé dello stadio che fa sorgere tante perplessità, sia per la capienza limitata, sia per il fatto di costruirlo insieme all'Inter, sia perché come ammesso dallo stesso Scaroni, sarà di proprietà del Comune dato che il terreno dato in concessione è del Comune... Anche qui tutta questa fretta, solo per aggiungere pezzi al gioiello Milan per fargli acquisire valore. Sennò non mi spiego come il duo, di cui il DT Maldini che sparlava anni fa della gestione Galliani, continui a navigare ad un palmo di naso denotando confusione e poca chiarezza più di Giampaolo stesso.

Il mercato è stato concordato tra dirigenza e allenatore? Sono stati presi i calciatori adatti al gioco dell'allenatore che hai voluto? E' stato chiarito e fatto presente che certi giocatori in cui la dirigenza non credeva piu sarebbero stati venduti indipendentemente dal suo parere, tipo Suso? Gli è stato fatto presente che avrebbero preso giovani di qualità, ma che dovevano giocare dato che i "vecchi senatori" hanno gia dimostrato tutti i loro limiti caratteriali e tecnici? E poi sfatiamo il mito della squadra "giovane". Giampaolo preferiva affidarsi a questi calciatori nell'undici titolare : Rodriguez 27 anni, Biglia 33, Chalanoglu 25, Suso 25, Musacchio 29, Romagnoli quasi 25, in rosa abbiamo Conti 25, Borini 28, Rebic 26, Catillejo 24, Caldara 25, Reina 37. Mediamente la carriera di un giocatore arriva fino ai 33/35 anni, dipende dai casi. Non possiamo parlare di una rosa e squadra giovane, bensì di calciatori nel pieno della loro maturità (almeno anagraficamente parlando) tranne Biglia e Reina. Per giovane si intende dai 18 ai 21-22 anni vedi Gigio Donnarumma e Leao 20 anni, Bennacer 21, Calabria, Hernandez, Kessie 22 anni...

Spesso è stata una scusante quella di una squudra giovane per coprire le mediocrità tecniche e caratteriali di gran parte di questo gruppo. Maldini ha affermato che una scquadra di giovani non vince scudetti e Champions... e allora l'Ajax che quest'anno è arrivata in semifinale di Champions? Forse Maldini ha dimenticato quando nel 94/95 l'Ajax vinse la Champions proprio ai danni del Milan in cui c'era anche Boban.... e nell'Ajax figuravano Van der Sar 24 anni, Reizinger 21 passato poi al Milan, Frank De Boer, Sedoorf 18, Edgar Davids 21 anche lui al Milan, Litmanen 23, Finidi George 23, Marc Overmars 21, Ronald De Boer 24. Di quell'undici titolare gli unici vecchi erano il grande Frank Rijkaard 32 anni e Danny Blind 34 anni.

Una società vince e ha un progetto vincente indipendentemente dall'anagrafe dei giocatori (se son ottimi giocatori e potenziali campioni sta a scegliere le giuste tempistiche per prenderli), ma oltre ai giocatori ci vuole la società, un proprietario serio, insieme ad un duo di dirigenti, non 44; un amministratore delegato ed un direttore sportivo che sappia come muoversi sia nell'acquistare ma soprattutto nel vendere, stop. Questo si chiama investimento, progettualità, organizzazione in ogni minimo dettaglio. Una volta il Milan era sul tetto del mondo non solo per i titoli, ma anche per la bravura nella comunicazione, e il ruolo di barzelletta d'Italia toccava ad altri. Adesso le cose ahinoi si sono rovesciate. Berlusconi è riuscito nel suo intento, farsi rimpiangere. D'altronde egocentrico com'è ha voluto assolutamente che nessuno potesse superarlo nel record di presidente più vincente della storia.