In questo momento particolare, che ci tocca a tutti da vicino e ci scuote nel nostro intimo, confesso che, scrivere su questo blog rendendovi partecipi dei miei pensieri e riflessioni, visto che siamo tutti accomunati dalla stessa passione calcistica, mi distrae.

Il calcio è uno sport, anche se nella società in cui viviamo ha radici ben radicate in ambito sociale, culturale, specialmente in Italia, per molti è uno svago, un passatempo, una valvola di sfogo, è una "consolazione " che può aiutare a staccare la spina ( seppur momentaneamente), da quelle che sono i problemi che attanagliano la vita di ognuno di noi.

Da dieci anni a questa parte lo sfortunato tifoso del Milan si ritrova "privato di questa magra consolazione", di poter gioire una volta alla domenica grazie ai propri beniamini, una squadra non più vincente, con proprietà/ dirigenti/ calciatori transitori, dove vige il caos, questo vortice fumoso che non permette di vedere con chiarezza l 'orizzonte che si staglia davanti.. 

Se fossi un imprenditore che vuole investire nel calcio sia per passione, sia per ritorno di immagine, risonanza mediatica o altro, mi affiderei a dirigenti capaci, competenti, con esperienza, cercherei di attorniarmi dei migliori per ogni settore su piazza.   

Come amministratore delegato/DG mi affiderei ad un Gandini, già conoscitore del mondo Milan essendovi stato per 23 anni con vari ruoli tra cui:

- Direttore dell’organizzazione sportiva

- Team manager 

- Direttore esecutivo dell’area sportiva per la prima squadra, occupandosi altresì di negoziazione di diritti televisivi e per i nuovi media 

- È tra i fondatori del consorzio G-14 tra i maggiori club calcistici europei.

- Ruolo analogo nella costituzione dell'European Club Association (ECA), di cui è stato secondo vicepresidente e primo vicepresidente vicario.

- Ricopre inoltre incarichi in seno alla UEFA (prima membro dell'European Club Forum, poi del comitato strategico per il calcio professionistico e della commissione per le competizioni dei club) e alla FIFA(membro del comitato per i club e del Football Stakeholders Committee).

Quindi chi meglio di un dirigente come Umberto Gandini, molto conosciuto apprezzato e con grandi doti diplomatiche, conoscitore del calcio in ogni sua sfumatura come pochi? Come direttore sportivo mi affiderei ad Igli Tare uno dei top DS. 

Nessuna rete di osservatori, giusto un analista video e soprattutto una serie di conoscenze che ha coltivato nel tempo per scovare talenti. Igli Tare si appoggia ad una piattaforma di scouting russa e passa intere nottate a visionare filmati. Una volta individuato l’obiettivo lo segue per mesi, prima in video poi dal vivo.

Fondamentale però anche l’aspetto umano del giocatore, per questo prima della firma si informa sul carattere e vuole parlare con i familiari. Non lascia nulla al caso.

Parla sei lingue (albanese, italiano, inglese, tedesco, spagnolo e greco).   

Alcuni dei suoi colpi:

- Ha riportato in Italia Immobile dopo il fallimento in Germania, scoperto Milinkovic-Savic, preso per poco più di 10 milioni e ora valutato almeno 100; 

dal Brasile ha pescato Hernanes e Felipe Anderson, in Olanda ha battuto la concorrenza per de Vrij; in Spagna ha preso Luis Alberto, dallo Young Boys ha portato Lulic, un terzino semisconosciuto.

Scopritore di svariati talenti, spesso sconosciuti, presi a cifre contenute, ciò insegna che anche con budget ridotti si possono allestire squadre di livello, con giocatori dall'ingaggio contenuto.

Ci aveva pensato anche Paolo Maldini a coinvolgerlo nel progetto, ma Tare ha preferito declinare sia perché si trova bene a Roma, sia perché è abituato a lavorare da solo, non a sottostare ad altri.

Ecco... se fossi un "Commisso" ad esempio, gli affiderei l'intera area tecnica oltre alle giovanili, pieni poteri e responsabilità.

Una volta che hai una dirigenza competente che segue ogni aspetto del Club senza tralasciarne nessuno, come allenatore andrebbe bene anche uno straniero, l'importante che abbia carisma, competenze tecnico tattiche, coraggio ed idee innovative.  

Se potessi lanciare un messaggio ad Elliot anziché inserire tutta gente straniera di dubbia capacità vedi Gazidis, Almstadt (i risultati ed i numeri parlano chiaro), guarderei più entro i confini italici, perché di manager capaci ci sono eccome, soprattutto che sappiano curare ogni aspetto di una squadra, non solo quello finanziario.

Ma credo che questo rimarrà solo un consiglio inascoltato, limitato a questo blog e la "proprietà" fantasma andrà dritta con tracotanza e ostinazione perseguendo i suoi obiettivi ESCLUSIVAMENTE speculativi, non so quanto sia una mossa azzeccata o voluta, ma se continuano con questa gestione distaccata" non farà altro che provocare un disaffezionamento da parte della tifoseria ed un calo verticale delle presenze allo stadio.