Giovani e meno giovani appassionati del gioco Fantacalcio scusatemi. Forse uso il titolo sbagliato, ma non credo ce ne siano altri più indicati. Oggi voglio iniziare a raccontarvi qualcosa di strano, di fantascientifico, di fantastico che ha coinvolto il mondo del calcio. Da qui il titolo Fantacalcio. Ufo che svolazzano sugli stadi durante le partite, fantasmi che appaiono giusto il tempo per deviare la palla prima di un gol, spettatori che si spostano sugli spalti alla velocità della luce: i casi che andrò ad analizzare in una serie, spero apprezzata, di articoli hanno veramente qualcosa di speciale, un’aura di mistero e di stranezza che solo la fantasia può andare a spiegare, visto che la razionalità, in certi casi viene lasciata a casa, abbandonata nell’emozione del momento. Allora che ne dite di fare con me questo viaggetto nel Mistero, anche se non sono il primo e certamente non sarò l’ultimo a proporvelo?

Da buon tifoso granata ho imparato a vivere con le storie strane e con le coincidenze assurde che hanno caratterizzato la vicenda della squadra per cui batte il mio cuore, e che fanno della compagine torinese una delle più colpite dalla sfortuna. Per la stesura del libro “I luoghi del Toro” ho assorbito una quantità enorme di informazioni sulla formazione sabauda, grazie anche alla sterminata bibliografia che è stata dedicata al “Torino” ed ho potuto, grazie anche alle ricerche del caro amico Libero Robba, ritrovare i posti, i negozi e gli alloggi che intere generazioni di giocatori hanno frequentato. In particolare, ho seguito le orme degli Invincibili del Grande Torino e, vi assicuro, ho spesso raccolto e visionato materiale che, in qualche modo, mi ha fatto assaporare ancora di più il senso di particolare mistero, e di tristezza, che aleggia in città. Torino è rimasta, il 4 maggio del 1949, chiaramente orfana di un gruppo di amici che, prima della disgrazia di Superga, portava in città una grande, grandissima dose di ottimismo e di soddisfazione. Molte, moltissime le coincidenze, le parole, le frasi, gli eventi strani che sono rimasti nell’immaginario popolare riguardanti quella squadra, anche se, purtroppo, i testimoni di quegli anni lontani sono sempre meno. E moltissime le storie, vere o partorite dalla fantasia popolare che coinvolgono quei ragazzi morti contro la collina di Superga. Vedremo di parlarne in altri articoli.

Ora mi piace farvi entrare nel regno in cui la fantasia può diventare Fantascienza. Ecco, mi sposto a Firenze, dagli amici e fratelli viola, per affrontare una strana e folle storia: un avvistamento di Ufo, anzi quasi un’invasione di extraterrestri nei cieli del capoluogo toscano, avvenuta proprio durante una partita e testimoniata da centinaia, migliaia di persone.

Analizziamo i fatti, come raccontati dalla Nazione, giornale fiorentino del 28 ottobre del 1954. Durante la mattina ed il primo pomeriggio del 27 ottobre molti abitanti di Firenze avevano notato strane luci nel cielo, oggetti luminosi che si muovevano velocemente e si fermavano improvvisamente sulla valle dell’Arno. Alcuni testimoni li descrissero come fatti ad “ali di gabbiano”, altri come a “forma di cappello cinese”. Certo, il lettore deve memorizzarlo, siamo nel 1954 ed è vero che la fantascienza americana sta inondando le edicole, le librerie e la fantasia di molti ragazzi, ma quella generazione ha una conoscenza perfetta degli aerei, dei sistemi usati dai bombardieri e dalla contraerea della guerra appena finita, e non è certo facilmente impressionabile.

Sta di fatto che al pomeriggio di quel mercoledì si gioca allo stadio Comunale (quello che ora è il Franchi) la partita tra Fiorentina e Pistoiese. Ci sono 10000 spettatori (numeri assurdi a pensarci oggi) che rimangono, durante i primi minuti del secondo tempo, assolutamente basiti, come i giocatori e l’arbitro in campo. Sopra lo stadio gli oggetti volanti, prima uno, poi due, poi in formazione, stanno fermi, si muovono e diventano visibilissimi, da tutti, tanto che l’arbitro sospende la partita, restando con gli occhi al cielo per una decina di minuti. Follia? Visione reale o allucinazione collettiva?

Arrivano telefonate al giornale ed un cronista sale sul tetto del palazzo che ospita la redazione: lui vede tutto, o meglio vede chiaramente gli oggetti, come le migliaia di persone allo stadio ed in giro per la città. Improvvisamente gli UFO vanno via, lasciando nell’aria una sostanza che scende sulla città e sullo stadio. È lattiginosa, composta da filamenti strani e si scioglie al contatto del terreno. Qualcuno ne recupera alcuni frammenti, li mette in provetta e qualche professore all’Università li fa analizzare, naturalmente senza avere notizie certe. Il fatto finisce sui giornali d’Italia e del Mondo, i testimoni non si tirano indietro ed ancora oggi il fatto suscita interesse, tanto da essere continuamente analizzato e finire su Wikipedia. Qualcuno ha cercato risposte logiche e razionali, a me piace pensare che non ci siano. Noi viviamo di emozioni e immaginare che gli esserini verdi o grigi che guidavano quegli oggetti si fossero fermati sullo stadio per osservare qualche azione dei viola fa immensamente piacere. In ogni caso la faccenda deve essere stata interessante (ne approfitto per chiedere se qualcuno conosce testimoni ancora viventi dell’evento). Sta di fatto, e questa è storia, nella stagione seguente (55-56) la Fiorentina vinse lo scudetto. Indubbiamente l’invasione ha portato bene.

Vi prego di rivedere alcuni video straordinari come quello che riprende gli eventi della partita tra due formazioni del torneo della Coppa del Re d’Arabia Saudita. Le evoluzioni stranissime del giocatore Al Shoaibi, delle vere e proprie acrobazie assolutamente incredibili, dovute ad un attacco di epilessia particolare, causate dal trauma subito in un contrasto. Ma la fantasia popolare aveva parlato di un combattimento del giocatore contro “L’Angelo della Morte” che avrebbe cercato di portarselo all’inferno. E le evoluzioni del corpo del calciatore danno proprio l’idea di qualcosa di sensazionale.

Il caso ci porta alla tragedia sfiorata nella prima partita degli Europei, quando il giocatore della nazionale danese e centrocampista dell’Inter, il centrocampista Eriksen, viene colpito da un infarto. Il tempestivo intervento del capitano Kjaer ha contribuito a salvare la vita del giocatore, ma la soglia dell’incomprensibile e del mistero, a sentire i medici intervenuti sul campo, era stata ampiamente superata. La gioia di vedere il ragazzo in forma (almeno di questo ci hanno raccontato i media) è stata grandissima. Una gioia che è servita a tutti i tifosi a raccogliere ancor di più le forze per stare vicini ai protagonisti del torneo, ed a ricordare a tutti (giocatori compresi) quanto sia labile il confine, e quanto sia necessario sorridere ogni volta che ci viene data l’occasione di farlo.

Nonostante tutto il mistero continua a correre dietro di noi, anche sull’erba bagnata del campo.
A presto, spero, con altre storie di Fantacalcio…

Clay Mc Pants