E' difficile commentare a caldo la conferenza di Totti. Il Capitano, per 26 anni è stato l'emblema della Roma, e fa ancora più male pensare che se ne va in un momento di difficoltà come questo, perché si sente indesiderato. Sull'argomento dello "svuotamento sentimentale" del nostro campionato ho già scritto, e non voglio né scrivere qualcosa di ridondante, né iniziare già ad autocitarmi dopo neanche 24 ore. Per questo motivo, e per sfuggire alla tristezza, facciamo un gioco: andiamo a controllare cosa succedeva nel mondo quel 28 marzo 1993, data d'esordio del Capitano, fu Pupone.

Calcio- Riguardo alla Roma, sembra passata un'era geologica: l'allenatore era Vujdan Boskov; c'era già Aldair, ma il capitano era Giuseppe Giannini. In più, dalla Stella Rossa, da un anno, era arrivato un ventiquattrenne fantasista di belle speranze, tale Sinisa Mihajlovic, autore di uno dei due goal con cui la Roma espugna Brescia all'esordio di Totti. A laurearsi campione a fine anno sarà il Milan di Fabio Capello, capolista fin dalla seconda giornata, con campioni del calibro di Costacurta, Baresi, Donadoni, Maldini, Gullit, Van Basten e Papin (Capocannonieri a pari merito, con 13 reti a testa). Abel Balbo e Gabriel Batistuta, i due argentini compagni di Totti nel trionfo, guidano gli attacchi di Udinese e Fiorentina, mentre il marcatore più prolifico è Giuseppe Signori (Lazio, 26 reti), arrivato dal Foggia dei miracoli di Zeman ai biancocelesti, nel primo anno di Cragnotti come presidente. Gloria anche per Allegri, ma non come allenatore: quell'anno è capocannoniere del Pescara. Florenzi ha due anni, Manolas uno, Dzeko sette, Pellegrini non è nemmeno nato. Icardi è nato da un mese, Wanda Nara ha sei anni.

Politica - Tanto per cominciare, Silvio Berlusconi non era ancora in politica. Sarebbe successo solo il 26 gennaio 1994, dunque nove mesi dopo. A sinistra, Achille Ochetto conduceva la "Gioiosa Macchina da guerra" del PDS, nato dallo scioglimento del PCI nel gennaio 1991. L'avversario era ancora la DC di Martinazzoli, che due giorni prima aveva approvato un codice deontologico, e che il giorno dopo avrebbe visto l'uscita, in polemica coi vertici del partito, di Mario Segni. In piena tangentopoli, proprio il 28 marzo, i giornali aprono con l'avviso di garanzia consegnato a Giulio Andreotti, che sembra la fine della sua carriera. Allargando il campo, in Jugoslavia siamo in piena guerra civile; in Russia il premier è Eltsin, che ha da poco perso la madre. Negli Stati Uniti, Bill Clinton è diventato presidente da un paio di mesi. In agosto Donald Trump (47 anni) cerca ancora di costruire un casinò in Nuova Zelanda, dichiarando alla televisione "Con la mia passione per le donne, è una fortuna che io non debba  correre per nessun ufficio politico". Matteo Salvini ha da poco compiuto 25 anni, per Renzi è l'anno della maturità, mentre Di Maio ha 6 anni.

Spettacolo- Il campione delle vendite è Vasco Rossi, nel suo tour "Gli Spari Sopra", con l'omonimo brano che è in cima all'hit parade. Segue "All that she wants" degli Ace Of Base e "Sei un mito" degli 883. Il campione al box office è "La Bella e la Bestia", ma nello stesso anno escono anche "Porto Escondido", "Sister Act", "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno". Le due band iconiche degli anni '90, gli Oasis e i Blur, sono ancora sconosciuti ai più. 

Tutte queste cifre che fine hanno? Fanno capire quanto lunga è stata questa storia, quanti anni sono passati, anche per Totti, per guadagnarsi l'affetto dei tifosi. Questo piccolo pezzo può far riflettere su un'affermazione della conferenza stampa "Oggi potevo anche morire". In effetti, 26 anni con un'unica società, sono più che una (lunghissima) carriera da sportivo, sono una vita. Non sarà facile ripartire, il vuoto di fuori Trigoria siamo sicuri che strazierà il cuore di Totti. C'è un però: quella del Capitano con la Roma non è stata una "scappatella", ma un lungo matrimonio che i dissidi con Franco Baldini (persona che non credo abbia agito per forza in malafede) non potrà cancellare. Così come l'amore dei tifosi, che fortunatamente non saranno mai posti di fronte al dilemma di scegliere fra Totti e la loro squadra. Perciò Francesco, arrivederci. In fondo, una pausa di riflessione dopo 26 anni ci sta anche nel più solido dei matrimoni.