Quest'anno abbiamo iniziato un campionato diverso, il primo campionato con la VAR. Il campionato più divertente degli ultimi anni.

All'inizio era l'Inter di Spalletti, una squadra quadrata, a cui il tecnico giunto da Roma aveva dato un gioco e un'anima. Una squadra che, finalmente, aveva trovato un'amalgama fra i suoi tanti campioni. A gennaio, sparita l'amalgama, sparito il gioco e spariti anche i punti, hanno iniziato a partire anche i campioni, o presunti tali.

Ma c'era la Roma già da qualche mese. La Roma che, finalmente, aveva un gioco quadrato, segnava e faceva divertire.
Una Roma che Di Francesco aveva disegnato a sua immagine, con campioni esperti e giovani promesse di sicuro successo.
Una Roma che si è dissolta nel nulla alla prima sbronza di Nainngolan, spariti gli esperti e i nuovi, con quasi sessanta gol in meno dello scorso anno. Di Francesco, che non doveva far rimpiangere Spalletti, alla fine lo sta facendo rimpiangere eccome.

Ma nel frattempo la squadra col gioco più bello d'Europa era in testa. Il Napoli di Sarri, una squadra, finalmente, quadrata, con gli uomini maturati al punto giusto per vincere e con un gioco spumeggiante.
I primi problemi sono iniziati con la rosa corta, ma sono stati risolti autocacciandosi dalle altre competizioni.
Col Napoli fuori da CL, EL e Coppa Italia, e la Juve ancora in corsa su tutto, marzo doveva essere il mese della verità. Il mese in cui i carichi di lavoro avrebbero penalizzato la Juventus.
Un gol di Dybala al 93mo di Lazio - Juventus ha distrutto tutto. Sparita la squadra partenopea, che ha collezionato una sconfitta netta con la Roma e un pareggio con l'Inter, giocando male (nonostante le sperticate lodi dei Sarriani) in entrambe le gare.
Sparita la società partenopea, che ha affidato il microfono a Sarri, dopo averlo zittito per mesi, proprio nel momento della verità, collezionando dichiarazioni che, definire discutibili, è poco. Dalla resa incondizionata nei confronti della Juventus, alla fuga in diretta TV Sky, agli insulti alla giornalista in sala stampa.

A novembre dissi a un amico che se la Juve fosse arrivata a gennaio con meno di 6 punti di svantaggio avrebbe vinto nuovamente lo scudetto e con almeno 8 punti di vantaggio.
Alla fine quest'anno è come tutti gli altri. E non servirà a nulla piangere contro gli arbitri.
Sino a quando gli altri non cominceranno a lavorare in maniera seria, è solo la Juventus che può perdere i campionati.

E non ha nessuna intenzione di farlo.