Ah Bernardini.
Lei è sempre sul pezzo.
A partire dall'esilarante: "In particolare credo si abbia avuto la conferma, mai ce ne fosse stato accora bisogno, sulla qualità della “pasta” con la quale è fatto Diego. Prodotti assolutamente naturali e mai frutto di strani e pericolosi innesti “ogm”. "
Che qui tutti sanno perfettamente di quale farina sia fatta quella pasta.

La sua gratitudine a Maradona per la sua spontaneità, tanto da renderlo emblema di un calcio perduto, dimentica, come spesso accade quando si ha a che fare con personaggi politicamente schierati dalla parte a lei più cara, quale sia la realtà dei fatti (e “fatti” non è casuale in cotal contesto).

La realtà dei fatti è che Maradona, geniale con una palla fa i piedi in campo, ha dato il peggior esempio possibile di sé e di ciò che possa divenire un calciatore emblema di un popolo, fuori dal campo.
Maradona a Napoli ha portato lo scudetto, in Italia ha portato spettacolo. Ma solo in campo.
Fuori dal campo parliamo di un individuo arrogante, senza umanità e che ha messo il denaro e il potere sopra a tutto, anche se a parole ha cercato di far credere il contrario.

Non si possono dimenticare le frequentazioni equivoche del suo periodo napoletano, allorquando è stato visto, in più occasioni, accompagnarsi a figli di personaggi e personaggi in odor di camorra.
Neppure si può dimenticare quanto fatto con la sig.ra Sinagra, tacciata dal popolo di Napoli come mistificatrice e approfittatrice per aver dichiarato di aver avuto un figlio da Maradona. Si è scoperto, poi, che la signora in questione aveva ragione e che il Pibe de Oro, nel frattempo ribattezzato Pube de Oro è fuggito in gran fretta dall’Italia per i suoi problemi fiscali, non solo si era comportato da “quaqquaraquà”, ma non aveva nemmeno le “palle” per prendersi le proprie responsabilità. Solo dopo anni ha cercato un, pietoso, riavvicinamento che aveva più il puzzo del candeggio di immagine che non della pulizia dell’animo.

E poi c’è il contenzioso con il fisco. Si, perché Maradona non è andato via, è fuggito per non pagare le tasse evase nel frattempo e ha rischiato la galera. Non ha mai pagato quanto dovuto. Ma questo, che viene considerato schifoso persino quando si parla di Valentino Rossi, diventa una medaglia di resistenza al potere quando si parla di Maradona.

Un Maradona cancellato dal calcio giocato dalla cocaina, di cui ha sempre fatto abuso, e della quale non ha mai condannato l’uso. Cocaina che lo ha portato ad essere legato a braccetto al dittatore cubano Fidel Castro (forse proprio questo lo rende ben accetto al caro Bernardini), il quale lo ha ricevuto con tutti gli onori a Cuba facendolo curare, per i problemi cardiaci che lo hanno portato vicino alla morte, gratuitamente nella clinica presso la quale era solita essere curata anche l’intellighenzia politica e militare cubana. Il tutto gratis, mentre a Cuba la gente normale moriva di fame.

Maradona è stato ed è un esempio, come tutti i campioni del suo livello, per i ragazzini di tutto il mondo.
Come lo sono Neymar, Messi, Ronaldo, Ibrahimovic, Pelè e altri.
Ma di quanti di questi si ricorda l’aver rinnegato un figlio, nonostante le sentenze dei tribunali?
Oppure l’aver girato a braccetto con mafiosi e malavitosi?
O l’essere stato un consumatore abituale di cocaina ed essere stato cacciato dai campi di calcio per questo motivo?
O l’essere fuggiti per evitare la galera per evasione fiscale..., ah no, scusate, questo no. Ha ragione Bernardini: in questo Maradona è stato un precursore.

Bell’esempio.
Di Maradona sono sempre ricordati gli eccessi, anche, se non soprattutto, comportamentali, spesso esternati in pubblico in occasione di manifestazioni di risonanza globale.

Oggi abbiamo la Mano di Dio che diventa il Medio di Dio.
E noi speriamo che Dio lo faccia rinsavire, una volta per tutte, facendogli comprendere come certi suoi atteggiamenti siano un pessimo esempio per i giovani e non solo. Facendogli comprendere che la fortuna capitatagli lo rende debitore, verso il mondo che lo ha reso ricco e famoso, di qualcosa, a titolo morale e sociale, che lui non è mai stato in grado, non solo di dare, ma neppure di comprendere.

Speriamo che Dio lo aiuti a capire e ad evitare altre sceneggiate grottesche come quella di ieri sera.
Se non a lui, almeno a Bernardini, che la prossima volta potrebbe risparmiarci l’esaltazione dell’ennesimo emblema della sinistra radical chic a prescindere.
A prescindere dal buon gusto, dalla legalità, dalla sportività, dall’educazione.

Tutti valori non secondari, soprattutto nello sport.

O no Bernardini ?