C'è crisi!

L'editoria è un settore in recessione e occorre dare fiato ad un ramo dell'economia che boccheggia, ormai da anni.

Come il commercio, anche l'editoria è stata travolta da internet.

Amazon, Ebay, MarketPlace e via dicendo, hanno permesso a tutti di diventare commercianti o di entrare in un ipermercato, senza spostare il deretano dalla poltrona di casa.

Idem hanno fatto i social, che hanno trasformato tutti, analfabeti funzionali e non compresi, in giornalisti, confondendo la libertà di espressione con l'obbligo di verifica delle notizie pubblicate.

Il resto lo hanno fatto i lettori, che non hanno interesse a conoscere la verità, ma si accontentano di sentirsi dare ragione.

In questo pentolone di dignità bollita ecco spiccare il Calciomercato ai tempi del Covid-19.

Si tratta di un monstrum che affonda le sue radici nel fair Play finanziario e si evolve sino al Recovery Fund.

In questo calderone abbiamo trovato squadre che, in ragione della deroga che vuole non vengano considerati i bilanci di questa stagione per il calcolo del fair Play finanziario, hanno speso e spanso, e altre che hanno solo fatto finta.

Così, se all'estero un Abramovic che ha venduto la sua azienda mineraria, ha comperato tutto e di più, in Italia abbiamo giocato a figurine perchè, alla fine, questa deroga è un pò come le detrazioni al 110%: se non lavori non detrai, quindi i soldi non li hai lo stesso.

Quindi il nostro Calciomercato è stato all'insegna del risparmio e dell'inventiva contabile.

Ma vediamo come è andata, squadra per squadra:

ATALANTA: Gli orobici hanno fatto plusvalenze monstre senza vendere nessuno. a meno che non vogliamo considerare come grandi partenze Castagne e Traore. Certo i soldi della Champions hanno aiutato, ma mantenere la stessa rosa è un punto di vantaggio sugli avversari. Forse è vero che un'acquisto di grido avrebbe disequilibrato lo spogliatoio, però qualcosina in più, in una stagione in cui la Juve è in rimaneggiamento e l'Inter è l'Inter, io l'avrei fatta. Un mercato senza infamia nè lode ma, soprattutto, senza coraggio. Sufficiente: 6

BENEVENTO: La presumibile cenerentola della Serie A si è rivolta all'usato sicuro. Con una rosa come quella che ha messo su, potrebbe giocare anche l'allenatore, e sembrerebbe di tornare a qualche anno fa. Incognita, oltre a come si inseriranno nella massima serie, anche la resistenza fisica.ma giocare una volta a settimana aiuta. Certo il fatto di aver scelto l'esperienza potrebbe essere una carta giusta: molte squadre di B arrivano in A e pensano di giocarsela così come sono. Non si può. La serie A è una cosa diversa e, scegliere giocatori di esperienza, ma di seconda o terza fascia, potrebbe aiutare a non spaccare lo spogliatoio, ma a trovare quella mentalità necessaria per salvarsi. Mercato potenzialmente corretto: 7,5

BOLOGNA: Pari e patta. Nessun nome in ingresso e nessun nome in uscita. Un mercato all'insegna dell'equilibrio, per mantenere quel gruppo che, lo scorso anno, sembrava potesse dare grandi soddisfazioni, ma che si è sciolto nel girone di ritorno. Perchè questo accada (non era la prima volta) andrebbe chiarito. AlBologna manca un leader. Certo mettere un leader in una squadra che ha come allenatore Mihajlovic è pretenzioso. Ma il leader potrebbe dare quella spinta in più che viene a mancare allo spogliatoio una volta raggiunta la salvezza. Mercato senza coraggio per una società che ha ripetuto più volte di voler compiere il salto di qualità: 6.

CAGLIARI: Chi viene e chi va. Una squadra strana, con ottimi giocatori, che si è persa nel girone di ritorno dello scorso anno. Smantella e ricostruisce, nuovamente con ottimi nomi, sperando di poter vedere una storia differente quest'anno. Manca la ciliegina Nainggolan. Ma, anche così, il mercato sembra positivo: 7.

CROTONE: Cosa volete che dica? Sono stranito.Una squadra che compra 21 giocatori e ne vende 17, senza che, alla fine, la sua rosa abbia subito un sostanziale miglioramento, mi lascia perplesso. magari ne hanno giovato i conti, ma mi pare si sia trattato di un turbinare nell'acqua, per restare fermi alla partenza. Una squadra che, lo scorso anno, si è salvata per miracolo, avrebbe potuto cercare qualcosa di diverso. Ma magari, alla fine, nel mezzo del turbinare, qualche pesce buono avanza. Mercato confuso: 6.5.

FIORENTINA: un mercato oculato, con bei nomi, anche di ritorno. Anche la cessione di Chiesa non è un danno: doveva andare via già lo scorso anno, come promessogli da Cecchi Gori. Il campionato passato ha fatto capire a tutti che il tira e molla dello scorso mercato estivo non ha fatto bene a nessuno. E anche il prezzo previsto pare congruo: questi 60 milioni sono più del suo valore attuale, ma lo spalma spalma che li segue ne giustifica l'aumento. Speriamo solo che Iachini sia l'uomo giusto, cosa che non è sembrata alla fine dello scorso anno. Ma, nel complesso, buon mercato: 7.

GENOA: vale lo stesso discorso del Crotone, ma con nomi più altisonanti.Lo scorso anno tutti osannarono il mercato di Preziosi e il Genoa si è salvato dalla B all'ultima giornata. Quest'anno l'unico acquisto che ha fatto parlare di sè è il Covid. Per il resto il 6 a 0 preso a Napoli puzza già di sentenza alla seconda di campionato. Purtroppo non servono i giocatori se non c'è la società Preziosi aveva detto che si sarebbe fatto da parte lasciando la guida ad altri. Ma non pare che, per ora, si sia spostato di molto. O meglio, non pare che gli altri siano in grado di fare meglio di lui.. Mercato alla pari, ma forse un buon DS sarebbe stato meglio di tanti giocatori: 6.

INTER: Per molti la regina del mercato, per via degli acquisti di Vidal, Hakimi, Darmian e Sanchez. Premesso che il più grande problema dell'Inter è la società e che Conte in questo non aiuta, la squadra è, senz'altro migliore di quella dello scorso anno, ma non so se più forte. Con Conte non occorre considerare lo spessore tecnico dei giocatori, ma la loro volontà di sacrificio. Chi lo ha visto alla Juve ricorda bene come abbia voluto a tutti i costi Padoin, che aiuta a capire perchè Eriksen faccia panchina. Alla lunga l'Inter potrebbe pagare questi problemi, anche se la panchina, meno corta dello scorso anno. Certo però, parlare di mercato stratosferico per gli arrivi di Vidal e Darmian mi pare un po' eccessivo. O sarà per via di Hakimi? Voto 6.5.

JUVENTUS: Arrivano Arthur, Kulusevski, Morata, Chiesa e Mc Kennie e, per i giornalisti, il mercato è un fallimento. Va bene cercare la polemica ad ogni costo, però qui siamo al ridicolo. Guardando la rosa si vede che la rosa della Juventus potrebbe giocare tranquillamente due campionati e rischiare di vincerli entrambi. Certo non si può dire, ma è così. Quindi rimane una sola incognita: Pirlo. Non ha mai allenato, quindi non si sa cosa accadrà. Non si sa quanti punti regalerà agli avversari con incertezze ed errori, come già accaduto a Roma. Ma, al netto dei mancati arrivi di Suarez e Dzeko, indipendenti dalla volontà della società, un ottimo mercato, con l'incognita dell'allenatore: 7.

LAZIO: Mah. Avevano finito lo scorso campionato lamentandosi di non averlo vinto per la panchina corta e, quest'anno, con una Champions in più da giocare, hanno una panchina ancora più corta. La crisi ai tempi del Covid, da quelle parti, deve essere stata molto dura. Certo, Tare ha sempre tirato fuori dal cappello dei gran bei conigli e Inzaghi li ha trasformati in lepri, però quest'anno la vedo dura. Mercato orribile: 3.

MILAN: I rossoneri si salvano grazie a Tonali. gli ingressi non sono del livello delle uscite, ma il gruppo, almeno nel suo nocciolo, sembra integro. Alla fine, però, un mercato senza acuti e con qualche speranza, nulla di più: 6.

NAPOLI: Mercato rovinato dall'affaire Milik, gestito in maniera pessima. La spesa esorbitante per Osimhen potrebbe essere giustificata, ma il contorno manca e, in una società che lo scorso anno ha rischiato grosso per la spaccatura fra Presidente e giocatori, iniziare come hanno fatto De Laurentiis e Milik quest'anno non è garanzia di tranquillità. Ma, nel contesto, raffrontando le uscite e le entrate, il saldo è negativo. Con un Milik in tribuna. Voto: 5.

PARMA: il Parma ha visto partire Kulusewsky e Darmian ma non ha visto arrivare nessuno di pari qualità. Magari poi le sorprese saltano fuori, ma occorre basarsi quella situazione odierna, e non è certo un bel mercato quello visto: 5

ROMA: Anche qui tante partenze e pochi arrivi. Soprattutto un nuovo arrivo: il Presidente. Ma se ci basiamo sul mercato, una squadra che aveva già problemi di organico e che vende più di quanto compri, si avvia ad averne di maggiori. Mercato deficitario: 5

SAMPDORIA: Ha iniziato malissimo. E non c'è da stupirsi. Per una squadra che lo scorso anno ha avuto enormi problemi, il mercato fatto è, assolutamente, insufficiente. E buon per Viperetta che Ranieri è un gentleman aziendalista, altrimenti avrebbe già sbattuto la porta. Mercato indecente: 4

SASSUOLO: rimane nel suo limbo: gli ingressi equivalgono le uscite. Nessun miglioramento e nessun peggioramento nel primo anno post Squinzi. E non è poco. Voto: 6.      

SPEZIA: Qui siamo nel novero di chi arriva dalla B e deve rifare la squadra. Senza soldi non puoi fare una squadra in serie A, quindi cerchi quello che trovi. Mercato all'insegna del risparmio, ma senza quei due o tre colpi necessari a stare a galla. Anzi, con la partenza di Scuffet, unico nome da serie A. Direi un mercato brutto per una neopromnossa: 5.

TORINO: Cosa si può dire del Torino. Cairo rimane convinto che avere un buon DS sia inutile, e i risultati si vedono. Il mercato è senza infamia nè loda. Ha mantenuto chi aveva, ha fatto fuori qualche esubero e qualche indesiderato ma, alla fine, non ha risolto i problemi. Anzi, potrebbe averli acuiti, visto che Giampaolo ha un'idea di gioco e, avere un'idea di gioco vuol dire aver bisogno dei giocatori per svilupparla. E il Toro questi giocatori non li ha presi. Quindi siamo allo stesso punto dello scorso anno. Voto: 4.

UDINESE: al netto dei passaggi intersocietari col Watford, mercato triste, soprattutto se si pensa cosa sia stata l'Udinese ai tempi del Nino Maravilla. Oggi era possibile far uscire Da Paul e cercare qualche scommessa che facesse crescere squadra e bilancio. Oppure un leader alla Di Natale e qualche giovane di belle speranze. Invece nulla di tutto questo: giochini di bilancio fra Italia e Inghilterra e niente più. E possiamo prendercela quanto vogliamo con le proprietà cinesi o americane, ma se i primi a fare queste cose sono i Pozzo, non è che possiamo lamentarci degli altri poi. Mercato inutile: 5.

VERONA: La bella sorpresa dello scorso anno è chiamata a ripetersi e a rinnovare quanto fatto. Il mercato va in pari, con buone vendite e, potenzialmente, altrettanto buoni acquisti. Ma lo scorso anno era data per spacciata, quindi, restare al livello dello scorso anno potrebbe essere un rischio. Vedremo ma, nel frattempo, il mercato è sufficiente e, forse, qualcosina in più: 6,5.

Queste le mie idee.

Nel frattempo speriamo che il Covid dia tregua, altrimenti il calciomercato sarà l'unica cosa di cui parleremo alla fine di questa stagione.