Il Liverpool.
Questo fantasmagorico Liverpool, che ha asfaltato, male, la Roma per 80 minuti a Liverpool, salvo poi rischiare di compromettere tutto negli ultimi 10 minuti.
Lo scintillante Liverpool, che a Roma ha passato il turno grazie ad un paio di giocate dubbie (leggi vaccate) di Nainggolan.
Lo spettacolare Liverpool, con un attacco stellare che gioca a memoria e una difesa "agghiaggiande" che ti fa augurare di perderla la memoria.

Come poteva rappresentare sé stesso meglio che con un portierone come Karius?
Già il nome è karmico: a me da piccolo dicevano che la carie bucava i denti, pensa cosa fa alle porte... Ma Karius è la vittima predestinata del destino: portiere di riserva, scala le gerarchia grazie al lavoro e alle prestazioni. E qui ci fermiamo, sia perchè non vogliamo dare la stura a facili giochi semantici di dubbio gusto, sia perchè non abbiamo idea di cosa ci possa essere di peggio per preferire lui.
Ma Klopp ha scelto così e li allena lui, quindi... Karius arriva alla finale di Champions da perfetto sconosciuto. A quella finale di Champions che ti può cambiare la vita. Ad una finale, contro il Real, dodici volte campione d'Europa, campione in carica da due anni di fila e che, primo nella storia, cerca il tris.

E' un Real che ha preso schiaffi in Liga per un anno intero. E' anche un Real che non ha entusiasmato in Champions, giungendo a prendere tre schiaffi dalla Juve in una partita priva di sensibilità, ma anche di difesa e centrocampo. Ma è pur sempre un Real Madrid infarcito di campioni, in attacco, in difesa e, soprattutto, a centrocampo. Ma si tratta di campioni che, questa sera, sono a mezzo servizio. Un po' passeggiano, un po' giochicchiano. CR7 sembra in vacanza: fa passerella, si pavoneggia. Flirta con quelle in prima fila. I tifosi dei Red Devils, quelli del "You'll Never Walk Alone", ci credono.
Con un Real così può essere la serata buona.
Eh sì, perché la falla del Liverpool è in difesa ma, se il Real gioca così, c'è la possibilità che il centrocampo e l'attacco a mezzo servizio dei madridisti non bastino contro la mezza difesa del Liverpool.

Poi arriva lui: Karius da Rokkakannukkia!
Raccatta da terra un pallone che passava di lì per caso e, così, senza motivo alcuno apparente, lo scaraventa con forza inusitata sul piedone proteso di Benzema mandandolo, di rimbalzo, nell'angolino della propria porta.
No... un attimo... replay. E' "Mai Dire Gol". Non può essere. Una cosa così non la vedevo dal '76 ai giardinetti sotto casa, e chi stava in porta viene preso per il culo ancora oggi.
Benzema festeggia. Ma cosa si festeggia?
Deve pagare una cena e tredici prostitute al coso che il Liverpool ha messo in porta. Ma il Liverpool ci crede, spinge, pareggia.
Adesso il Real è alle corde, e fa entrare Bale... Eh sì, il Real è una squadra che ha Bale in panchina.
Bale è uno che sta in panchina, poi lo fai entrare e, mentre un cross gli passa dietro la schiena, lui si gira e prende la palla in rovesciata a mezz'aria mettendola nell'angolino.
E Karius lì avrà pensato che non era proprio serata.
E i tifosi del Liverpool che Karius aveva sfiga.
E Klopp che, se Zidane aveva in panchina Bale, lui aveva Emre Can, anche se reduce da infortunio, e quindi adesso toccava a lui giocarsi il Jolly.
E si gioca il Jolly. Emre Can entra.
Bale prende palla a trenta metri dalla porta, fa due passi e tira una ciabattata. Karius ci tiene a chiarire che il Jolly è lui. Che l'uomo partita è lui. Vuole spiegare bene ai tifosi della propria squadra che la sua non è sfiga. Lui, fino a lì, ci è arrivato coi sacrifici, con il sudore della fronte, con gli allenamenti. Vaccate come le sue, mice te le inventi così.
E, per questo motivo, forse, mentre la palla di Bale si dirige, precisa come il colpo di un cecchino, verso la sua faccia, che basterebbe lui restasse fermo a farsi rompere il setto nasale e la palla non entrerebbe mai in porta, lui alza le mani, come i bambini ai giardinetti, e le mette, palme aperte, davanti al viso, come i bambini ai giardinetti.
Come i bambini ai giardinetti, la palla rimbalza contro le palmone aperte delle mani di Karius, gli piega i polsi, come al peggior pipparolo dei giardinetti, e finisce in rete.

Emre Can si guarda attorno e si chiede che cosa sia entrato a fare.
Klopp si guarda attorno e si chiede cosa sia andato a fare a Kiev.
I giocatori del Real si guardano attorno e festeggiano.
I tifosi del LIverpool si fanno un'altra birra.
Karius piange. Sta ancora piangendo, qualcuno dice.
Come i nostri occhi che, da sabato sera, piangono sangue a guardare quello che ha fatto. Ovviamente siamo cattivi a scrivere queste cose. Ma se uno qualsiasi di noi, domani, facesse quello che ha fatto lui sul posto di lavoro, dovrebbe cercarsene un altro di lavoro. E poi, con quello che lo pagano, dovrebbe tornare a Liverpool a piedi. Anzi, si fermi a Milano, tanto pare che il Liverpool voglia prendere Donnarumma. E uno scambio accontenterebbe entrambe le squadre.

Il Milan avrebbe un portiere degno di prendere il bosto di Gigiologigiolo.
Il Liverpool uno in grado di far dimenticare Karius.
Nel frattempo qualcuno si chiede ancora perché Buffon voglia continuare a giocare.
E non ha nemmeno bevuto come i tifosi del Liverpool.