"Senza Ronaldo è la Juve meno forte che ho allenato? Non è vero. È una Juve con dei giovani di valore . Un giovane non può avere subito la capacità di gestire certi momenti delle partite, piano piano troveremo un equilibro." intervista Allegri post Juventus-Empoli.

Queste le parole di Massimiliano Allegri dopo la partita con l’Empoli. Dunque la calma e il sangue freddo dovranno essere la parole d’ordine per far fronte alle lacune messe in mostra della Juventus già in questo spezzone di campionato. Orfani di Cristiano Ronaldo, accasatosi di fretta e furia nuovamente allo United, ci si aspettava una reazione di "nervi", sul campo, da parte dei ragazzi di Massimiliano Allegri per dimostrare a se stessi, ai tifosi e al Mister che anche senza l'asso portoghese si possono vincere le partite attraverso un gioco corale e meno dipendente dalle prodezze dei singoli, ma purtroppo così non è stato. La partita con l'Empoli, a cui vanno fatti i complimenti per la vittoria, ha rievocato vecchi fantasmi già visti nell’ultimo biennio. Infatti, oltre ad una rosa costruita senza alcuna logica, nel corso degli anni, emerge tutta l'incapacità di una dirigenza ormai caduta nel baratro da parecchio tempo, limitata anche sul fronte economico - finanziario per via dell’enorme rosso di bilancio a cui dovrà far fronte entro breve termine. È davvero complicato trovare delle spiegazioni logiche alla folle gestione degli ultimi anni ma il tutto si può ridurre semplicemente alla mancanza di programmazione e innovazione da parte della Juventus nel cosiddetto “ricambio generazionale”. Basta vedere le ultime tre campagne acquisti per confermare questa "teoria", pochissimi sono stati i nuovi innesti, molti non da Juve, come tanti sono stati gli errori compiuti in sede di rinnovo contrattuale con cifre al rialzo a certi componenti della rosa difficilmente "piazzabili" sul mercato, per non parlare poi dell'ingaggio dei "finti" parametri zero spacciati per top player con un elevatissimo conto in banca da saldare. Una società con una certa linea di programmazione e con un importante progetto di crescita non avrebbe compiuto queste scelte scellerate anche perché i nove scudetti conquistati, escluso l’ultimo vinto più per inerzia che per la vera qualità della rosa bianconera, sono arrivati per via del trait d'union tra un'oculata gestione societaria, dirigenziale e sportiva che stanno venendo, evidentemente, a mancare. E poi perché tutti questi ritorni? Higuain, Bonucci, Buffon, Morata, Kean, Allegri insomma se il loro ciclo era stato ritenuto concluso alla Juventus perché riportarli indietro? Passi il ritorno del tecnico toscano, che rischia anche lui di inserirsi nel tritacarne se la stagione dovesse essere fallimentare, ma sui giocatori non sono assolutamente d'accordo e come se si ammettesse di aver fatto degli errori che evidenziano ancor di più l'incapacità della dirigenza di questi ultimi anni. La nuova Juventus, per ripartire, ha bisogno di creare un gruppo di nuovi giocatori che unita all'esperienza dei "vecchi" dovrà dimostrare di potersela giocare su ogni fronte riacquistando il cosiddetto “dna juve” perso per strada da troppo tempo.

L'ACQUISTO DI RONALDO HA NASCOSTO LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO?
Ci si è sempre chiesti
, dal giorno in cui è arrivato fino al momento in cui è andato via, se l'acquisto di Ronaldo sia stato un fallimento totale da parte della Juventus. Ma se da un punto di vista economico - finanziario la risposta potrebbe anche essere positiva, da un punto di vista tecnico il quesito da porsi è tutt’altro: la Juventus senza Ronaldo dove sarebbe arrivata negli ultimi tre anni? E se il fenomeno portoghese fosse invece servito a “mascherare” i grossi errori compiuti dalla società sul mercato? I numeri sono sempre stati dalla sua parte, 101 gol in 134 presenze, grandi giocate e cinque trofei conquistati, esclusa quell'agognata Champions per il quale, si dice, fosse stato acquistato ma che purtroppo "da solo" non è riuscito nemmeno a sfiorare. La verità è che a vedere la Juventus attuale, anche se ancora è troppo presto per poter giudicare, senza Ronaldo sembra essere impaurita oltre a non aver alcun punto di riferimento in zona offensiva. Per questo non va "odiato" ma ringraziato per quello che ha fatto con la maglia bianconera in un momento non particolarmente felice, da un punto di vista societario, per i nostri colori. Semmai gli si potrebbe contestare il modo in cui se n'è andato ma quello che ha fatto sul campo non si discute. Ronaldo è stato un sogno vissuto ad occhi aperti, uno di quelli dal quale non ti vorresti mai risvegliare soprattutto quando ti rendi conto che si tratta di finzione e non di realtà ma purtroppo la sua mancanza rischia di tramutarsi in un incubo ben peggiore se non si riesce a trovare una "quadra" in tempi brevi senza il suo grandissimo apporto. Personalmente mi sento di ringraziarlo per i splendidi anni vissuti insieme è stato bellissimo poterlo ammirare con la nostra maglia, gli auguro le migliori fortune che merita un campione del suo calibro e sono sicuro che ancora ha molte cartucce in canna da sparare ma alla Juve hanno preferito nascondere la polvere sotto il tappeto approfittando della sua aurea da dio del calcio.  

QUESTA NON È UNA SQUADRA!
Se anche un leader come Giorgio Chiellini, che di cicli juventini ne ha vissuti, si avvicina al suo allenatore e dice “questa non è una squadra”, evidentemente la Juventus ha più di qualche problema. Ha ragione “Giorgione” questa non è una squadra ma un accozzaglia di giocatori mediocri, sopravalutati, completamente allo sbando in cui anche un allenatore pragmatico e lucido come Massimiliano Allegri sembra davvero capirci poco, visti i numerosi “esperimenti” fatti in queste due partite. Il tecnico toscano è stato “richiamato” per una molteplicità di obiettivi difficili da poter raggiungere nel corso di questa stagione: sfruttare le “qualità” della rosa attuale, rilanciare giocatori non ceduti sul mercato e soprattutto creare un gruppo vincente riportando al centro del progetto tecnico quel Paulo Dybala messosi troppo in “ombra” di fronte all’aurea di Cristiano Ronaldo. La Juventus vista con l’Empoli desta più di qualche preoccupazione soprattutto per l’incapacità di reagire da squadra dopo il gol subito. Ma la mancanza di un gruppo solido non è purtroppo l’unico neo che è venuto fuori da questa partita, l’aspetto molto preoccupante è la qualità della rosa, soprattutto nella zona nevralgica del campo, vero tallone d’Achille in questi ultimi quattro anni. Insomma se ti presenti con Rabiot, Danilo (adattato) e Meckennie non puoi aspettarti grandi risultati anche se giochi in casa con l’Empoli. Inoltre si è visto un Dybala molto sottotono ed un unico e solo trascinatore e cioè Federico Chiesa, vero leader su cui Allegri dovrà gettare le basi per ricostruire la nuova Juventus. Cosa manca a questa Juve? Quello che manca, da diversi anni, è il “Dna Juventus”. Cioè quello spirito combattivo, il “carattere” che ha permesso di sopperire, in alcuni frangenti, anche alla mancanza di qualità grazie ad un gruppo di giocatori che mettevano il cuore in campo, dando l’anima soprattutto nei momenti di difficoltà. Per questo la Juventus ad oggi non può essere considerata una squadra e Giorgio Chiellini che incarna il “Dna Juve” in tutte le sue sfaccettature ha perfettamente ragione.

CHE MERCATO E’ STATO?
Il mercato della Juventus non può definirsi positivo,
la squadra risulta incompleta alla fine di questa finestra di mercato soprattutto al centrocampo, ancora una volta, il punto più debole della squadra. Sono stati acquistati i soli Kajo Jorge, Manuel Locatelli e negli ultimissimi giorni Moise Kean, per sostituire Cristiano Ronaldo e non è riuscita a vendere nessun esubero. Il mercato è da insufficienza piena e gli aspetti che ne derivano sono altrettanto preoccupanti. Una società importante come la Juventus, con tutto il rispetto per il Sassuolo, non può prendere Manuel Locatelli alle condizioni imposte dalla società neroverde dopo oltre tre mesi di trattative e per quasi quaranta milioni di euro, per un europeo vissuto si da protagonista ma pur sempre da riserva. La Juventus non può cedere, negli ultimi giorni di mercato, il giocatore più forte della rosa, Cristiano Ronaldo, a 15 milioni di euro più 8 di bonus, pagabili in cinque esercizi con forte minusvalenza, sostituendolo con un giovane già di sua proprietà due anni orsono, ceduto a 30 milioni e ricomprato quasi per quaranta per non parlare dell’operazione Demiral sostituito con Rugani già bocciato l’anno scorso. Mi rendo perfettamente conto che riparare ai disastri compiuti in queste ultime due stagioni dalla precedente gestione sia oltremodo difficile soprattutto con una pandemia ancora in corso e che criticare una dirigenza in grado di vincere 18 trofei in dieci anni possa suonare come “irriconoscenza”. Però è giusto criticare quando non riesci a darti quantomeno una spiegazione logica alle ultime stagioni e in un mercato che è stato il più “povero” della gestione Andrea Agnelli. Il tempo stabilirà se Arrivabene, Cherubini e Nedved avranno avuto ragione e intanto però il rinnovo di Dybala continua a non arrivare.

QUALE FUTURO ADESSO?
“Salve sono Mister Wolf, risolvo problemi”
I quattro anni di contratto a Massimiliano Allegri rappresentano un segnale forte per il futuro della squadra bianconera. E’ stato richiamato per “risolvere problemi” proprio come quel Mister Wolf del film Pulp Fiction di Quentin Tarantino. È voluto ritornare, però, alle sue "condizioni" visto l'allontanamento di Fabio Paratici, l'uomo che l'ha silurato nel 2019, e più di una voce in capitolo sul mercato anche se a dire il vero così non ci è sembrato. Se c'è una certezza, in questo momento, alla Juventus è che lui non si tocca è ha carta bianca sulla rivoluzione “green” che sta per essere messa in atto. Non credo che Allegri abbia "spinto" per la cessione di Ronaldo nonostante i rapporti tra i due non fossero così idilliaci ma risulta abbastanza palese che la decisione sia stata presa solamente dal giocatore e la società in qualche modo è stata anche costretta ad "accontentarlo" per evitare di realizzare ulteriori minusvalenze anche l'anno prossimo. Quindi a mio avviso le voci che Ronaldo se ne sia andato perché è stato Allegri a volere così sono assolutamente false anche se il tecnico toscano non si sarà strappato i capelli davanti alla sua partenza viste le sue "confessioni" fatte ad Agnelli in tempi ancora non sospetti. Dunque da dove ripartire? Quello che bisogna fare è ricreare una leadership in campo, quello spirito battagliero andato perduto nelle ultime stagioni e che aveva permesso di far diventare la Juventus una delle squadre più forti d'Europa. La squadra purtroppo al momento non dà ampie garanzie dal punto di vista tecnico e per questo l'unica cosa da fare ė creare un gruppo coeso prendendo spunto dalla nostra nazionale con il materiale che si ha a disposizione. Si, l'Italia dovrà essere un esempio da seguire, una squadra che della qualità non ne fa un punto di forza ma che è riuscita grazie all'unione del gruppo a creare una grande atmosfera permettendole di vincere gli europei dopo oltre cinquant'anni dall'ultimo trionfo. La squadra di Mancini ha dimostrato che attraverso un gioco di squadra e con l'unione del gruppo si possono raggiungere traguardi inimmaginabili, sono convinto che anche alla Juve tutto ciò sia possibile e Massimiliano Allegri ha le capacità per poterci riuscire. Certo gli va dato tempo e sostegno anche perché Mancini ci ha impiegato quasi tre anni invece lui è appena ritornato, quindi non facciamo drammi e sosteniamo la squadra perché i nostri ragazzi hanno bisogno di noi in un momento di grande difficoltà. Quindi rimbocchiamoci le maniche, non parliamo di scudetto e torniamo a mostrare il “Dna Juve” che tanto faceva paura ai nostri avversari.