Diciamoci la verità dopo sette giornate di campionato: vedere Atalanta e Udinese ai vertici della classifica di Serie A, fa un certo effetto soprattutto poiché i nerazzurri sembravano essere un cantiere aperto, una squadra a fine ciclo e di conseguenza alle prese con un ricambio generazionale necessario per tornare a praticare calcio a grandi livelli, mentre i bianconeri, friulani, hanno dato il via a un nuovo corso con l’avvento in panchina di Andrea Sottil che conosce bene l’ambiente, in quanto ex calciatore dell’Udinese, ingaggiato dall’Ascoli in serie B, dopo aver ottenuto un ottimo sesto posto valevole per i playoff, poi persi, ma che di fatto, fra tante esperienze, soprattutto in Legrapro, non aveva mai allenato in serie A. A questo punto la sfida in programma domenica 9 ottobre alla Dacia Arena, tra le due squadre si preannuncia molto interessante e sarà un ottimo spunto per capire realmente dove queste due realtà possono arrivare in questo campionato. Tanto simili nei risultati maturati sin qui ma allo stesso tempo tanto diversi nel modo di interpretare le partite: mostrano ritmi di gioco regolari, le loro gare non vivono solo di momenti ma anche di improvvisi “fiammate” in grado di tagliare le linee difensive degli avversari ma questo modo di interpretare le partite ha portato, ad esempio, i nerazzurri ad avere la migliore difesa del campionato (solo 3 gol subiti) e i bianconeri ad aver il miglior attacco (15 gol segnati).
Tra i punti in comune c’è sicuramente il fatto di aver confermato, a grandi linee, il gruppo precedente aggiungendo però degli importanti tasselli che si stanno rivelando fondamentali in questo grande avvio di campionato. Infatti sono bastate appena 7 giornate per far cambiare idea a tutti sul giudizio di queste due formazioni che, meritatamente, si ritrovano tra le zone alte della classifica. Gli orobici, addirittura, sono primi a pari merito con il grande Napoli di Luciano Spalletti, e soprattutto lo sono da ancora imbattuti proprio come i biancazzurri. I friulani, invece, si ritrovano in terza, solitaria, posizione e ad un solo punto di distacco dal vertice della classifica soltanto per via della sconfitta rimediata contro il Milan, con diversi errori commessi dalla stessa difesa bianconera, alla prima giornata. Senza dimenticare alcune grandi prestazioni sul campo che radicalmente hanno messo in ginocchio sia Roma che Inter, nell’ultimo turno, con punteggi rotondi che li hanno portati ad inanellare la quinta vittoria consecutiva. 

Come si spiegano i risultati di queste due squadre? Prima di tutto mostrano una grande forza nei singoli che stanno rendendo, praticamente, al massimo, oltre ad una  grande fisicità soprattutto nella linea mediana del campo ma il grande merito di questo avvio nasce dalle idee e dal grande operato dei rispettivi allenatori.  Gasperini e Sottil sono senz’altro i Deus ex machina dell’avvio strabiliante dei loro uomini ed hanno qualcosa in comune: entrambi hanno fatto delle rinunce a qualche loro principio tattico a cui da sempre erano stati fedeli per adattarsi principalmente alle, caratteristiche delle loro rose a disposizione, ed alle diverse situazioni che hanno dovuto affrontare in corso d’opera (infortuni, stato di forma dei giocatori, stile di gioco dell’avversario, ecc.). 
Se Sottil rappresenta una novità per il nostro campionato, Gasperini è quello che fin qui ha sorpreso di più poiché ha preferito ridurre l’elevata produzione offensiva, che aveva da sempre caratterizzato la Dea nelle scorse stagioni, in cambio di un approccio più equilibrato sul campo grazie alla quale gli orobici possono contare su una maggiore solidità difensiva. Sottil, invece, lungo la sua carriera non ha quasi mai schierato la difesa a 3, tranne che in rarissimi casi tra Siracusa, Cuneo, Catania e Pescara, il suo modulo base è infatti il 4-3-1-2. Eppure  arrivato a Udine, ha deciso, almeno fino adesso, di mantenere l’impostazione data dal suo predecessore Gabriele Cioffi, ossia quel 3-5-2, che ha permesso alla formazione friulana di piazzarsi al dodicesimo posto nello scorso campionato. Finora, hanno avuto ragione. 

I punti forti dell’Atalanta: difesa e trequarti! 
Chi sembra essersi caricato la difesa bergamasca sulle spalle è sicuramente Rafael Toloi, sempre presente con prestazioni eccellenti, che coadiuvato dal turco Demiral compongono la linea dei centrali cosiddetti intoccabili; i quali garantiscono solidità e sicurezza all’intero reparto difensivo. Il terzo difensore invece varia spesso tra  Djimsiti, attualmente infortunato, Okoli e Scalvini, proprio quest’ultimo andato anche in rete contro la Roma. Mentre sugli esterni di centrocampo non potendo più contare sulle certezze di un tempo, Gasperini ne cambia spesso gli interpreti in cerca di una maggiore affidabilità. Hateboer è quello che garantisce di più sotto l’aspetto della qualità ma allo stesso anche, il neo acquisto, Brandon Soppy sa essere determinante quando viene impiegato in quella zona di campo, Maehle ancora non da certezze, mentre Zappacosta è molto spesso infortunato. 

Mediana 
La ragione principale dei successi maturati sin qui è però sicuramente rappresentato dalla linea mediana e in particolare dalla trequarti degli orobici.  De Roon e Koopmeiners
 non sono solo molto bravi tecnicamente ma sono fondamentali nel loro lavoro di filtro al centrocampo in modo tale da dare supporto alla fase difensiva. Il numero 7 quest’anno rappresenta senza dubbio il leader tecnico per il centrocampo della dea con una media di 1.9 tiri a partita e le sue  4 reti messe a segno in campionato, sin qui, dimostrano che è oramai un giocatore fondamentale per Gasperini. La trequarti è invece il reparto in cui l’Atalanta può contare su diversi uomini e giocatori di livello che danno la possibilità a Gasperini di variare maggiormente, a seconda delle caratteristiche dell’avversario affrontato: Ederson, Pasalic, Malinovskyi, Lookman. Anche se quest’ultimo può giocare in maniera più offensiva rispetto a tutti gli altri.  
Forse l’unico reparto in cui l’Atalanta sta mancando maggiormente è proprio l’attacco poiché tra un Duvan Zapata spesso infortunato e un Luis Muriel lontano dalla condizione migliore, spicca invece l’ultimo acquisto, in casa bergamasca, cioè il giovane Hojlund, arrivato dallo Sturm Graz, negli ultimi giorni di mercato, che ha già fatto vedere di poter essere un tassello importante li davanti. 

Udinese  
Ciò che ha stupito maggiormente dei friulani, in questo inizio di stagione, è la grande condizione atletica mostrata sul campo. Una squadra che fa della fisicità, corsa e del pressing le sue armi migliori, in tutti i reparti e per tutta la durata della partita senza fermarsi mai. Basta guardare i numeri per capirlo infatti ben 9 gol su 15 sono arrivati sempre nei secondi tempi a dimostrazione del fatto che è un squadra che sa stare sempre in partita senza mollare di un centimetro. Come viene facilmente dimostrato anche dal dato delle rimonte effettuate subito dopo lo svantaggio subito: ben 3 volte su 4 ci sono riusciti e rispettivamente contro Monza, Sassuolo e Inter ad eccezione del Milan alla prima giornata. 

Difesa 
Merita sicuramente menzione la linea difensiva dell’ udinese a dimostrazione del fatto che Silvestri ha subito solo 7 gol in campionato ed addirittura meno di Maignan e Handanovic. Questo è stato reso possibile non solo grazie alle patate del portiere ma anche per via di una difesa ben messa in campo comandata da Rodrigo Becao, che si sta ben comportando con il supporto di Perez e Bijol, quest’ultimo  non ancora titolarissimo ma che si trova giá tra i top per duelli aerei vinti in Serie A. 

Mediana 
Il vero cuore pulsante della squadra friulana è senza dubbio il suo centrocampo:  Walace, Makengo e Lovric oltre ad essere molto forti fisicamente sono dei veri e propri recuperatori di palloni grazie al grande pressing che Sottil ha ordinato di fare ai suoi giocatori. Ogni tanto trova spazio anche Samardzic, che ha fatto già intravedere le sue grandi qualità, già due gol fatti, e potrebbe diventare uno dei punti fermi della formazione friulana. I quinti esterni sono di un’elevatissima qualità quasi da fare invidia anche alle big: uno è Udogie, sulla sinistra, che per grinta, ha già ricevuto 4 gialli in 6 presenze, corsa e velocità e uno dei migliori del campionato, l’altro è il “tucu” Pereyra, invece, quest’anno adattato largo a destra è rappresenta proprio questa la grande mossa a sorpresa fatta da Andrea Sottil. Poiche è uno dei leader da cui può nascere sempre qualcosa ed ha già fatto vedere contro la Roma di che cosa è capace e non solo. 

Attacco 
Beto non  è ancora del tutto entrato in forma, Sottil lo ha preservato visto il lungo infortunio patito durante la preparazione estiva ma adesso si è ripreso l’attacco a suon di gol (già 4) nonostante le poche presenze da titolare e forma un'ottima coppia con Deulofeu. Quest’ultimo ha la 10 non a caso, è senza dubbio il giocatore più intelligente e tecnico di cui dispone l’udinese, tutte da lui partono le iniziative offensive maggiormente pericolose della squadra friulana ed è uno dei migliori giocatori per numero di passaggi riusciti in serie A. 5 assist e 24 passaggi riusciti in tutto,  nessuno meglio di lui in questa statistica. Un giocatore che ha dimostrato una grande maturazione calcistica da quando gioca con continuità all’Udinese.  

Sicuramente Atalanta e Udinese sono le sorprese del campionato ma nulla è frutto del caso, la squadra friulana ha mandato in rete ben nove giocatori diversi nessuno come loro, ma di un lavoro tecnico-tattico certosino e di una grande preparazione atletica sulle gambe.
La domanda è: dove possono arrivare?
Be’ non ci resta che scoprirlo nelle prossime partite. 

Ciccio