Diciamocelo, a Bergamo è sembrato un vero funerale.
I primi presagi di ciò che sarebbe stato si sono avuti con l'infortunio di Chiellini (a pochi giorni da quello incorso a Bonucci), vero uomo chiave della squadra bianconera, ancor più dei tanti giocatori offensivi, più dello stesso Ronaldo. L'inizio della fine, seguiranno nell'ordine: errore di Cancelo, errore di Rugani, due gol atalantini in pochi minuti ed espulsione del tecnico bianconero. Da lì la partita è stata un lento trascinarsi verso la fine, una triste processione che non sembrava mai finire.

Sfortuna a parte (una sconfitta non può mai essere derubricata così banalmente), la sconfitta di ieri ha lanciato più di un segnale.
Il più preoccupante a mio avviso, che coinvolge anche la società, parte dal mercato estivo: la mancanza di una vera alternativa a Chiellini. Mi perdoni Rugani, del quale apprezzo impegno e professionalità, ma anche ieri il difensore ha dimostrato di non avere quella cattiveria giusta per essere titolare nella difesa bianconera. Mai in anticipo sugli attaccanti, sempre in sofferenza quando c'è da mostrare il fisico. Come Bonucci, anche Rugani sembra dare il meglio quando gli spazi si restringono, mostrando più di una difficoltà quando invece c'è da difendere alti. Non c'è da prendersela (ancora una volta) con la sfiga per la partenza di Benatia, appena prima degli infortuni, quanto piuttosto con un errore societario, quando non si è scelto di puntare su un degno successore di Chiellini.

Altro errore estivo: la mancanza di una alternativa Pjanic. Il 4-3-3 non può prescindere dalla presenza di un play, non può questa Juve che si mostra senza idee e prevedibile senza la visione del bosniaco. Bentancur, Khedira (perché rinnovarlo?) Emre Can e Matuidi non sono nemmeno lontanamente dei giocatori adattabili in quella posizione (oltre ad essere numeramente insufficienti visti gli impegni e le continue assenza causa infortuni ora di uno ora di un altro). Infine la questione tattica: perché insistere con un modulo (a maggior ragione vista la mancanza di Pjanic) che sin dall'inizio della stagione non sembra aver mai convinto? Allegri è sempre stato camaleontico nella scelta del miglior abito, adattando le idee ai calciatori in rosa, perché ora questa insistenza? Questa Juve sembra esser stata costruita per il 4-4-2 e più specificamente per una sua variabile ossia il 4-2-3-1. Tale modulo infatti porterebbe più di un beneficio: su tutti, permetterebbe a Dybala di tornare nel ruolo dove meglio si è espresso, sulla trequarti. Stare più vicino alla porta gli garantirebbe un minor dispendio di energie, maggior freschezza nelle giocate e magari più gol.
Dybala a differenza di quanto ne dica Allegri (con buona pace di chi mi dirà di non aver nemmeno il patentino per allenare i pulcini) non è un tuttocampista, non né ha il fisico né l'attitudine. Ciò che salva l'argentino dall'anonimato, in cui sembra annegare in ogni partita, è solo la tecnica individuale che gli permette di difendere palla o dribblare con facilità e di aprire il gioco sulle fasce.

Il nuovo modulo inoltre prevederebbe, oltre la punta (Mandzukic o Ronaldo), un giocatore offensivo in più, permettendo di avere più scelta sulla trequarti, costringendo le difese avversarie in scelte più complesse nelle marcature, e infine a vedere in panchina solo uno tra Bernardeschi e D. Costa. Anche a centrocampo i numeri poi sorriderebbero: si potrebbe scegliere i migliori due da schierare in base all'avversario di turno, garantendo una miglior alternanza ai centrocampisti in rosa.

Allegri, dopo uno stop, sottolinea sempre gli aspetti salutari, gli spunti di riflessione; Bergamo a mio avviso ne ha offerti più di uno, per lui e per la società.
Tra dieci giorni ci sarà l'Atletico, appuntamento che la Juve non può fallire. Non vincere la Champions può starci, uscire troppo presto dalla competizione europea contro un avversario pari (se non leggermente inferiore) sarebbe veramente un motivo per intonare un de profundis alla stagione bianconera senza coppe, con buona pace della società che in estate aveva mandato un chiaro segnale con l'acquisto di Cristiano Ronaldo.